lunedì 15 giugno 2015

Il dio della politica ha detto stop (2)



"Affluenza ferma al 47,1 per cento per il secondo turno delle amministrative per scegliere i sindaci di 78 comuni. Il Partito democratico incassa la sconfitta in laguna dove il senatore ed ex magistrato non riesce a battere l'imprenditore berlusconiano.
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Il Partito democratico perde Venezia. Ma anche Rovigo, Chieti, Nuoro, Matera e Arezzo dove vince il centrodestra. Lecco, Mantova, Macerata e Trani vanno invece al centrosinistra.
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Mentre il Movimento 5 Stelle vince nei tre comuni in cui si era presentato al ballottaggio: Porto Torres, Venaria Reale e Quarto. Sono questi i risultati del secondo turno delle elezioni comunali che hanno chiamato alle urne oltre 2 milioni di elettori.
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non è detto che al leader dispiaccia troppo l’esito del ballottaggio: Casson è tra i punti di riferimento di quella parte scomoda dei suoi che Renzi cerca sempre più di isolare.
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Per Guerini ‘Mafia Capitale’ “sicuramente non avvicina i cittadini alla politica e, credo, abbia avuto anche qualche conseguenza sul nostro elettorato che si è sentito tradito da coloro i quali hanno sbagliato e che non troveranno più posto nel Partito democratico”."

(www.ilfattoquotidiano.it)

E anche la capitale va verso il commissariamento. Potrebbe essere commissariata per mafia dai giudici, o potrebbe essere lo stesso Marino a gettare la spugna. O essere costretto a mettersi da parte, perché la sua giunta sta gettando discredito anche sul governo del Pd. Anche se ormai l'inchiesta romana ha lambito il governo, con l'ammissione degli inquisi di soldi versati al Pd e a Renzi per cene elettorali.

A queste tegole pesanti si aggiunge la maretta all'interno dell'alleanza Pd-Ncd, con l'inchiesta di Trani e la richiesta d'arresto per il senatore Ncd Azzolini. Il partito di Afano, non ha nessun appeal fra gli elettori ed in Parlamento è sempre più diviso ed attraversato da tensioni. Il Nuovo centro destra è un marchingegno inventato da Letta e Berlusconi per sostenere un governo a minoranza Pd. Ma a questo punto è difficile capire quanto reggerà ancora la finzione. Forse per questo Berlusconi sta lanciando la cavalleria di Verdini per salvare la maggioranza di Renzi.

Ma anche così il governo potrebbe continuare ad essere traballante e non in grado di portare avanti le sue "riforme". Se molti italiani gioirebbero per la caduta di Renzi, in realtà quest'evento porterebbe nuove turbolenze sui mercati. Ma soprattutto sui nostri titoli di Stato che già ora sono sotto tiro: i Btp decennali sono passati in poco tempo dall'1.3% al 2.3%. Il raggiungimento del 3% potrebbe rappresentare un segnale di pericolo per i nostri conti pubblici. Ma questa impennata non dipende per ora dal governo italiano, è un evento che rigurda tutti i bond, compresi quelli tedeschi.

Comunque i conti pubblici sono sotto il tiro incrociato anche della Corte Costituzionale che potrebbe esprimersi sul blocco dell'adeguamento degli stipendi del pubblico impiego (vale 35 miliardi), su eventuali ricorsi circa il bonus per i pensionati invece dell'adeguamento delle pensioni congelate ed altre costosissime sentenze.

Quindi sul governo Renzi spirano venti forti e contrari. Del resto dopo aver seminato per un anno e passa balle e bugie, non si poteva che raccogliere sempre più sfiducia da parte degli elettori.
Nel caso dovesse cadere Renzi, stante anche la situazione greca che non si risolve, l'Italia si ritroverebbe sull'ottovolate come nel 2011. E' probabile che si andrebbe ad un governo di unità nazionale con Visco premier (o Amato) per scongiurare la crisi. O almeno questo è quello che credono le élite finanziarie che decidono per noi.

Molto difficilmente si andrebbe ad elezioni subito. Anche perché non sarebbero risolutive.

Probabilmente l'Italicum non si potrebbe utilizzare, in quanto è conseguente alla riforma del Senato, che ha bisogno ancora di troppo tempo. Difficilmente vedrà la luce.
O se si dovesse utilizzare l'Italicum si avrebbe la Camera eletta con questa legge ed il Senato con il proporzionale Consultellum. E di conseguenza si dovrebbe allestire un governo di unità nazionale perché nessun partito o coalizione avrebbe la maggioranza.

I problemi si accumulano per Renzi. Non solo l'economia che non si riprende anche se viene continuamente ripetuto nei Tg. Anche l'invasione dei disperati che scappano dal terzo mondo sta diventando un problema sia di convivenza civile che di immagine per il governo. I paesi europei che chiudono le frontiere in faccia all'Italia, la dicono lunga sull'autorevolezza del nostro governo in Europa. Non contiamo nulla. Infatti del problema greco se ne occupano solo Germania e Francia. Anche se quest'ultima impersonata da Hollande, in funzione di spettatrice e testimone nel caso di firma di accordo.

Il 2015 non smentisce le attese. Sarà un anno interessante, anche se molto duro e pericoloso. L'Europa potrebbe esplodere, lo sputo con cui sono incollati i suoi cocci, non può tenere all'infinito le pressioni sociali che la crisi dell'euro ha generato.

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