Insegna che avere una moneta sovrana non è sufficiente per evitare grosse crisi economiche? Soprattutto se questa vuole entrare in rotta di collisione con il dollaro e l'egemonia politico-economica-militare Usa...
Insegna che lasciare una moneta forte come l'euro è assolutamente inconcepibile? E certamente l'uscita dall'euro non è una passeggiata di salute...
Ma non solo e non principalmente questo. Credo insegni una cosa fondamentale: la moneta ed il suo
valore rispetto alle altre valute rispecchia in pieno il valore economico complessivo
di una nazione.
La Russia è un caso lampante. Le sue esportazioni sono
rappresentate per tre quarti da materie prime. E fra queste quelle energetiche la fanno da padrone. Quindi se in poco tempo il
petrolio passa da 120$ al barile a 60 $, è logico aspettarsi che il valore
economico complessivo dell'economia russa si svaluti quasi del 50%. E quindi di conseguenza è logico
aspettarsi una svalutazione pesante del rublo.
Il grafico ad inizio post indica quanto siano fortemente correlati petrolio (verde) e rublo (arancione). Una correlazione strettissima, perché la Russia oggi è questo. Non è industria manifatturiera, non è servizi, ma un gigantesco giacimento di gas e petrolio. E se si svaluta il prezzo della sua maggior materia prima esportata si svaluta di conseguenza la sua economia.
Aggiungiamo che a questa riduzione del valore degli
idrocarburi si accompagnano effetti aggravanti, come aumento di debiti o
impossibilità di restituirli. Lo Stato deve fare più deficit, il settore
industriale estrattivo può ritrovarsi in difficoltà con le banche perché l'estrazione non è più remunerativa. Le banche
stesse possono ritrovarsi con crediti inesigibili e dover chiedere aiuto allo Stato o fallire.
Questi fattori negativi si sommano alla svalutazione del
prodotto trainante le esportazioni. Aggiungiamo a tutto ciò la speculazione
finanziaria e le paure irrazionali di cui questa si nutre. Ed ecco spiegata la
svalutazione del 60% del rublo in poche settimane.
Ora questo insegnamento si può traslare al caso Italia ed
alla sua eventuale uscita dall'euro.
Nel 2011 la Banca nipponica Nomura aveva calcolato una
svalutazione della neo lira di circa il 25-30%. In pratica la neo lira
all'epoca avrebbe avuto un valore quasi paritario con il dollaro.
Ma attenzione, è passato del tempo e sono successe molte
cose. La valutazione di Nomura era stata effettuata con dati del
2011 o antecedenti (2010?).
Allora l'economia italiana aveva una forza che oggi non ha
più. Nel frattempo l'Europa ci ha "regalato" Monti, Letta, Renzi e
tantissima austerità. Un poker che ha massacrato l'economia italiana peggio di
20 anni di Berlusconi. E chi non ci crede si legga i dati dei fondamentali economici.
In soldoni abbiamo più debito (dal 120% al 136% del Pil e
circa 200 miliardi in più in valore assoluto); abbiamo più disoccupazione (record negli ultimi trent'anni), le
banche hanno aumentato le passività e le sofferenze (verso il 5%), il Pil si è contratto di una cinquantina se non centinaio di miliardi di euro (al netto dei
proventi criminali ivi contabilizzati).
La produzione industriale si è ridotta del 25%, i consumi
interni sono congelati, lo Stato sottrae al comparto privato sempre più risorse
in tasse per sostenersi e sostenere il debito pupupubblico. Che quindi non possono essere impiegate per la crescita. Quindi il valore
complessivo dell'economia italiana si è ridotto di molto da quando Nomura ha condotto
la sua indagine.
Non mi stupirei se l'economia italiana avesse perso negli
ultimi tre anni quasi il 30% delle sue potenzialità.
Quindi nel caso di uscita dall'euro, si dovrebbe aggiungere
alla stima al ribasso di Nomura un'altra cospicua percentuale. Se fosse aggiunto un 30% di depotenziamento dell'economia grazie ai geni dell'austerità, la
neo lira potrebbe svalutarsi del 50% e più rispetto all'euro. Cioè più si
aspetta e più si rimane immersi nell'austerità tedesca e peggio si ritroverà il
nostro paese all'uscita dall'euro.
Aggiungiamo anche qui panico e speculazione finanziaria e
potremmo ottenere una situazione esplosiva e pericolosa. Potrebbero aver ragione quelli che spaventano gli italiani con le cariole piene di carta moneta per comprare il pane...
Quello che ci
salverebbe in tale situazione, sarebbe il soccorso internazionale obbligato, non per carità verso di noi ma per impedire il contagio finanziario. Le economie europee sono troppo interconnese: nel
caso di uscita di uno o più paesi dall'euro probabilmente converrebbe a tutti un monitoraggio sulle fluttuazioni delle neo
monete e sulla fuga di capitali. Questo per evitare che il default di un paese
contagi anche gli altri provocando crisi e default a catena.
Ad ogni modo, è evidente che il valore di una moneta
incamera quello della nazione che la emette. Ed è evidente che la neo lira,
anche accompagnata nella sua nascita fra due guanciali, alla fine dimostrerà il
valore effettivo della nostra economia. E dopo la cura di austerità di questo
anni, il suo valore stabile sarà ben al di sotto di un 25-30% rispetto all'euro
attuale stimato da Nomura tre anni fa.
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