lunedì 7 aprile 2014

just an Illusion




Draghi spera che il giochino possa funzionare all'infinito. Annunciare sfracelli di quatitative easing da 1.000 miliardi, acquisti di titoli di Stato salvifici, senza però fare mai nulla di concreto. E con i soli annunci tenere a bada i mercati internazionali ed impedire speculazioni sui Piigs e sull'euro. La moglie ubriaca e la botte piena sono due situazioni da sempre antitetiche. Prima o poi la Bce la botte la dovrà svuotare...

"Weidmann: titoli di stato, basta fiction

Cartolarizzare i prestiti delle Pmi per supportare l'economia reale, in fretta. È l'ipotesi sostenuta da Yves Mersch, membro lussemburghese del Comitato esecutivo della Banca centrale europea
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È necessario, ha precisato Mersch in un discorso a Londra, procedere con velocità nel riformare il trattamento degli Abs (asset backed securities), i prestiti cartolarizzati delle pmi europee, così da favorire il flusso di crediti verso le piccole e medie imprese.
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A raffreddare gli entusiasmi circa le possibilità di uno stimolo all'economia con un Quantitative easing all'europea ci ha pensato invece il membro austriaco del Consiglio dei Governatori della Bce, Ewald Nowotny, secondo il quale non serve un intervento immediato della Bce per contrastare la bassa inflazione.
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Le autorità internazionali di regolamentazione dovrebbero mettere fine alla «fiction» secondo la quale i titoli di Stato sono esenti da rischio, ha invece chiesto Jens Weidmann, presidente della Bundesbank e consigliere della Bce, in un discorso ad Amsterdam. Questo trattamento privilegiato, ha aggiunto, «favorisce l'acquisto massiccio di titoli governativi del proprio Paese da parte delle banche, soprattutto quando i costi di finanziamento sono bassi» e, ha sottolineato Weidmann, «un'esposizione elevata in titoli di stato non diversificati è ciò che rende un default sovrano un evento potenzialmente sistemico». 
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Vitor Costancio, fare sentire la propria voce. «Gli alti livelli di inflazione che alcuni prevedevano - ha detto alla commissione economia dell'Europarlamento - non si sono mai materializzati e ora siamo in una situazione di bassa inflazione: monitoriamo da vicino gli sviluppi nei mercati monetari che possono risultare dalla contestuale riduzione di abbondante liquidità e continuiamo a essere pronti a prendere misure per assicurare condizioni stabili dei mercati monetari». L'Eurotower «è risoluta a mantenere un alto grado di accomodamento monetario date le aspettative di un prolungato periodo di bassa inflazione». Alto grado di accomodamento monetario che, ha spiegato Costancio, è giustificato dalle «aspettative di un prolungato periodo di bassa inflazione che sarà seguito da un graduale rialzo verso livelli più vicini al 2%». "

Chi tira in una direzione e chi nell'altra. Weidmann ha cambiato idea, probabilmente perché in patria le sue aperture monetariste non sono piaciute. Oltre alla beffa del rinvio ad un futuro impreciso degli interventi Bce, anche la confusione di un coro di voci discordanti. Ognuno la vede come più gli aggrada.

Ed infatti i mercati ieri erano meno convinti dell'effettiva volontà di Draghi di modificare la politica monetaria. L'avvicinarsi delle elezioni europee provoca fibrillazioni che dureranno fino a maggio. Draghi non deve far altro che resistere alle pressioni per un mese abbondante, facendo le solite promesse da marinaio. Poi una volta eletto il Parlamento si tireranno le somme. I partiti tradizionali sconfitti, saranno quelli non tedeschi. Non saranno i social democratici tedeschi e nemmeno tanto i socialisti tedeschi. Saranno quelli di Francia, Italia, Spagna, Portogallo... alla fine le élite europee se ne faranno una ragione e continueranno a perseguire la solita politica. Non saranno gli antieuropei a fermarli, non ne avranno ancora la forza.

Pertanto, come dopo le elezioni tedesche, dopo le europee tutto sarà come prima. Draghi dirà che la Bce non può fare politiche espansive, e che la deflazione non esiste, è solo bassa inflazione. L'euro continuerà ad apprezzarsi, il manifatturiero non tedesco continuerà a crollare.

Le politiche europee cambieranno solo quando ci saranno reazioni violente presso le popolazioni impoverite dell'Europa periferica, o solo nel caso di una nuova e definitiva crisi finanziaria europea. L'euro potrebbe saltare per l'improvviso default di banche e anche di Stati. Infatti sia le sofferenze bancarie che i debiti pubblici continuano ad aumentare vertiginosamente ovunque, Francia compresa. I vari fiscal compact e two pack potrebbero diventere semplicemente inapplicabili senza provocare ulteriori rivolte sociali.

Intanto osserviamo cosa potrebbe accadere a livello politico. Secondo i sondaggi de La 7, gli atteggiamenti decisionisti di Renzi stanno pagando, e stanno portando il Pd oltre il 30%. Evidentemente presso l'elettorato di centro sinistra si sentiva finalmente il bisogno di esibire un proprio berlusconino tutto loro. Anche il M5s continua a salire nei sondaggi, mentre Forza Italia è sempre più ferma al palo. Ma ci sono ancora la bellezza del 50% di italiani che dichiarano di astenersi o di non sapere chi votare. Una cifra enorme di potenziali votanti che potrebbero stravolgere, come succede spesso, l'esito dei sondaggi. Dove di solito il Pd viene sovrastimato parecchio e alcune volte il M5s viene sottostimato anche di dieci punti. Tutto può succedere nell'urna.

E' auspicabile che arrivi da Bruxelles una scossa sufficientemente forte che si avverta ai piani alti di Francoforte, dove l'illusionista della Bce oggi fa finta che tutto va bene.

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