"Cambia il fisco immobiliare.
Un algoritmo rivedrà il valore delle abitazioni avvicinandolo ai prezzi di mercato In cinque anni addio a classi e categorie, ma già si temono errori e imposte raddoppiate.
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e ne parla da settant’anni, e forse ci siamo. La riforma del catasto è pronta a decollare, ma per i proprietari di 63 milioni di case il pericolo c’è.
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Al centro, la rifondazione delle commissioni censuarie, nate nel lontano 1886, oggi esistenti solo sulla carta, di fatto non operative. Eppure cruciali nella
definizione del nuovo catasto che da qui a cinque anni, basandosi sui metri quadri e non più sui vani, ridisegnerà l’assetto immobiliare italiano. Perché saranno proprio queste commissioni a “validare” i nuovi algoritmi, in pratica le funzioni statistiche, destinate a calcolare ex novo le rendite catastali e soprattutto il “valore medio ordinario” di tutti gli immobili in Italia, spazzando via le tariffe d’estimo che oggi si traducono in categorie e classi. Un’operazione davvero epocale che coinvolgerà statistici, geometri, ingegneri. Ma soprattutto Agenzia delle entrate e Comuni."
(triskel182.wordpress.com)
Il segreto della nuova riforma del Catasto sta tutto qui, nella composizione della Commissione censuaria. Non tanto nell'algoritmo che è un sistema di calcolo, ma nei dati che vi verranno inseriti. Partendo dal presupposto che le commissioni saranno equilibrate ed oneste, i valori immobiliari non potranno che riflettere quelli reali. Anche se è naturale pensare che i rappresentati delle amministrazioni tenderanno ad alzarli e quelli di categoria ad abbassarli, alla fine si arriverà ad un media quasi giusta. Anche perché oggi con l'obbligo di dichiarare il valore effettivo in atto, è difficile sbagliare sulla reale valutazione del valore immobiliare.
Tutto questo, salvo errori colossali ed ingiustizie che sicuramente verranno fuori dai nuovi estimi, produrrà un circolo vizioso a tutto danno dell'erario. Anche se all'avvio di tale riforma lo Stato ci guadagnerà moltissimo, con l'entrata in funzione del meccanismo si assisterà ad una continua revisione al ribasso dei valori immobiliari e ad una caduta delle entrate tributarie.
"Ci siamo...Come vi avevo già preannunciato secoli fa
sta arrivando la MAZZATA FINALE
al già moribondo Mercato Immobiliare Italiano
ovvero
il principale assets di tutti i risparmiatori italiani, piccoli e medi inclusi...
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Ed ecco in dirittura di arrivo la FAMIGERATA RIFORMA DEL CATASTO
che manderà di brutto in LEVA
la già quasi insostenibile IMU ovvero TASI o come cazzo si chiamerà (che era solo un assaggio...non l'avevate capito?)
Nota: in teoria la Riforma del Catasto avrebbe un senso logico...
ma fatta da uno Stato fallito
gestito da un Casta Fallita
che pensa solo a sopravvivere a spese nostre e ad obbedire alla Troika
avrà effetti devastanti su quello che è rimasto della ricchezza di questo Paese
e sarà sempre&solo congegnata con la logica della SPREMITURA per fare Cassa di Breve (e pure col TIMING peggiore...)"
(www.ilgrandebluff.info)
Concordo con Ilgrandebluff.info sul fatto che l'entrata in vigore della riforma catastale provocherà l'ennesimo scossone negativo sulle vendite e sui valori immobiliari. Avremmo un'altra ondata di proprietari, soprattutto di seconde case, che riverseranno sul mercato immobiliare case che non si potranno più permettere. Questo causerà un nuovo calo dei prezzi, poiché chi vuole realizzare subito oggi non può far altro che vendere molto scontato, visto che nessuno compra più.
Ma evidentemente questo calo dei prezzi, si riverberà sulle decisioni delle Commissioni censuarie, probabilmente con qualche ritardo, ma vista la trasparenza esistente oggi in ambito immobiliare sarà inevitabile. Quindi o lo Stato incasserà tendenzialmente sempre meno dalle tasse immobiliari, o sarà costretto a rivedere le aliquote di tali tasse rendendole sempre più ingiuste e sproporzionate pur di mantenere lo stesso gettito fiscale.
La riforma catastale è giusta, poiché in Italia nessuno compra e vende più le case utilizzando come unità di misura i vani. Ma fatta in un periodo di crisi come l'attuale andrebbe calibrata molto bene. E soprattutto oggi sugli immobili si stanno accumulando troppe tipologie di tasse che dovrebbero invece confluire in una unica, da dichiarare insieme ai redditi da lavoro in modo che possa essere mitigata in base agli scaglioni di reddito del denunciante. Ci deve essere un legame fra rendita immobiliare e reddito, altrimenti certi immobili nei centri cittadini non li vorrà più nessuno, non essendo allineati ai redditi reali da lavoro degli italiani.
In effetti ho sentito affermare da qualcuno in tv che l'attuale tendenza degli italiani di ritornare ad abitare le campagne, dipende anche dal fatto che le case di campagna costano meno. Sul momento mi è parso un commento superficiale, rispetto a quanti stanno riscoprendo il valore del lavoro agricolo, ma forse la cosa non è del tutto sbagliata. Perché del resto vivere in centro città, in un'area inquinata, dovendo pure sostenere costi inaccettabili e non allineati al proprio reddito, quando ci sono aree agricole dove i prezzi immobiliari sono un terzo o un quarto di quelli in città? La riforma del catasto potrebbe contribuire a incentivare il fenomeno della fuga dalle città, ed avere quindi anche una ricaduta sociale. Quando l'Impero Romano cominciò a decadere, le città cominciarono a perdere abitanti a favore delle più sicure campagne, nel senso del sostentamento alimentare che in città cominciava a vacillare. Che stia accadendo qualcosa di simile anche oggi?
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