domenica 6 ottobre 2013

Europa: è in corso un colpo di Stato


Il nuovo dittatore si chiama "euro". E' l'invisibile sovrano dietro a cui agiscono torbidi cortigiani che si spartiscono un potere occulto e sono i veri manovratori del IV Reich. Ogni epoca ha le sue peculiarità: se negli anni '30 andavano di moda baffetti, stendardi, ideologie e alti pulpiti da cui strillare viscerali rigurgiti razzisti, oggi è diverso.
Oggi l'ometto con i baffetti sarebbe del tutto ridicolo (anche l'omaccione pelato...) e fuori luogo. Più idoneo usare una innocua moneta come simbolo del nuovo Reich in alternativa a qualche marchio esoterico indoeuropeo. Tutti se la tengono in tasca e nessuno la teme. E soprattutto nessuno (o quasi) si rende conto di cosa c'è dietro a una innocua monetina bimetallica. Nessuna ideologia imposta con la forza. Nessuna squadraccia in camicia scura per le strade. E' una dittatura della persuasione, che utilizza come slogan quelli dei prodotti reclamizzati in tv: se vuoi essere un cittadino modello devi consumare. Se non consumi poi, non sei nessuno.

"Nei trattati che costituivano l’Euro si è:

I) prima escluso che le banche centrali dei paesi europei e la nuova Banca Centrale Europea potessero finanziare direttamente i loro governi (usando il mito dello “stampare moneta”)

II) poi eliminato ogni controllo e ogni responsabilità della nuova Banca Centrale Europea nei confronti dei governi, dei parlamenti e della collettività, rendendola l’unica Banca centrale al mondo totalmente autonoma (usando il mito dello “indipendenza della Banca centrale per evitare che si stampi moneta”)

III) poi scritto nei trattati e persino nelle costituzioni la regola del tetto del 3% del PIL deficit pubblico e del ridurre il debito pubblico al 60% del PIL

IV) infine tolto ai governi il potere di decidere in materia finanziaria senza il consenso della Commissione Europea (un vertice di burocrati europei non eletti) e quello indiretto della Banca Centrale Europea

Tutte queste misure e regole e modifiche di trattati non c’entrano niente con il fissare assieme tra loro dei tassi di cambio di un gruppo di paesi. L’euro non ha senso economico, come persino gli economisti dicevano (sottovoce), ma lo sanno probabilmente e viene spinto sempre avanti perché l’euro è il veicolo per far passare una trasformazione radicale dello stato

Lo scopo reale era creare un’unione monetaria molto particolare, in cui non abbiamo più il controllo della Banca Centrale cioè l’istituzione che controlla le banche e la moneta, in cui si obbliga lo stato a indebitarsi sui mercati finanziari e di conseguenza all’estero e infine si toglie all’Italia (e ai singoli paesi) la pura e semplice sovranità in qualunque materia finanziaria.

L’Euro è un escamotage per togliere il controllo della moneta, che è la chiave di tutto in economia e per cancellare l’autonomia finanziaria dell’Italia e dei singoli paesi.

L’idea dell’Euro come “la moneta unica” tra diversi paesi è evidentemente una cortina fumogena, un pretesto, un cavallo di Troia per qualcosa che sembra un disegno di controllo finanziario dei popoli europei.

Se sia il prodotto di fattori casuali che convergono o di un disegno più deliberato è difficile dire e non è nemmeno così importante.

E’ solo chiaro che non si tratta del problema della lira fissata con il marco, ma di una lenta e graduale trasformazione dei poteri dello stato che in pratica viene svuotato e diretto da alcuni organismi non eletti come la Banca Centrale Europea, la Commissione Europea in coordinamento con Fondo Monetario e banche centrali di altri paesi e in accordo con le grandi istituzioni finanziarie.

In parole povere il problema non è tanto la valuta unica tra noi e la Germania o Olanda di per sé, ma le istituzioni che vi vengono creato intorno con il pretesto di mantenere e difendere l’euro.

Fare ipotesi e discutere del perché di questo processo, di chi lo spinga veramente, di quanto sia pianificato o casuale e di chi “ci sia dietro” non è essenziale e al limite anche uno spreco di tempo e una diversione dell’attenzione.

Quello che dovrebbe essere chiaro è che le giustificazioni economiche che vengono date sono false dall’inizio alla fine e ancora pochi sembrano rendersene conto"

(www.rischiocalcolato.it)

In pratica dobbiamo chiederci cosa serve uno Stato e cosa serve la democrazia. Lo Stato è l'istituzione che ha il compito di organizzare al meglio una comunità di individui uniti da determinati slanci etici, modi di sentire e vivere, lingue, storia. La democrazia è il sistema per organizzare e gestire lo Stato secondo principi di giustizia ed equità sociale. Amministrare ed organizzare, significa prendere decisioni in merito al denaro che un popolo mette in comune raccolto attraverso le tasse.

Ora in Europa si sta sovvertendo la democrazia in modo alquanto subdolo. In effetti la democrazia (esercitata in ogni nazione più o meno intensamente...) non è stata abolita in nessuna delle nazioni europee. Semplicemente i poteri esercitati dai popoli attraverso la democrazia, sono stati delegati ad un ente superiore ed esterno, l'Unione Europea, i cui organi sono eufemisticamente democratici: 
l'unico organo democratico è il Parlamento europeo eletto a suffragio universale con poteri legislativi, che si limita ad approvare testi normativi appositamente complessi, su "proposta" ed indirizzo di potenti lobby finanziarie ed industriali. 
Ma il potere vero è in mano a commissari espressione di poteri occulti (vedi per l'Italia: "Mai sentito in tv") non votati da nessuno, ma nominati nelle segrete stanze di banche e finanza. 

Questi sono i cortigiani di lusso del dittatore inesistente "euro", quelli che esercitano il potere in sua vece, e per conto dei veri dittatori seduti dietro a qualche scrivania in alti grattacieli americani ed europei.
La democrazia esercitata dai popoli è salva, ma è diventata un orpello inutile, in quanto le decisioni sull'uso del denaro pubblico non competono più a noi cittadini. Siamo stati espropriati nel vero senso della parola, di sovranità e soldi,  possiamo solo più litigare ed appassionarci sulle questioni politiche di second'ordine: Berlusconi si, Berlusconi no...

Fra poco anche gli ultimi scampoli di democrazia verranno archiviati: qui in Italia si sta provvedendo a correggere una Costituzione troppo socialista (come ci hanno fatto notare dai circoli del Bilderberg e dintorni). Lo fanno con un bel piede di porco, perché usare l'apertura a  combinazione dell'articolo 138 è troppo lungo e complesso. Si fa prima scardinandola con una bella commissione ad hoc. E adesso che Letta e Alfano si sono giurati amore eterno, chi li ferma più. In poco tempo passeremo da cittadini a sudditi, senza dolore apparente, senza ribellioni.

sabato 5 ottobre 2013

Siamo vecchi...

(clicca per ingrandire - it.finance.yahoo.com - www.linkiesta.it)

Quando potrà arrivare un cambiamento in questa Italia ingessata fra due finti poli in mano ad ex democristiani? Credo che potrà arrivare solo attraverso un evento traumatico come fu la vicenda di mani pulite. Difficilmente ci sarà un vero cambiamento attraverso le elezioni. Le mie conclusioni mi pare siano fondate, e Zibordi, commentando gli eventi parlamentari recenti, ci fornisce la risposta attraverso un'intuizione che però è supportata dai dati demografici.

"Quando hanno fatto questo voltafaccia stile 25 luglio ieri ero in una clinica convenzionata perchè mi faceva male qualcosa e leggevo l'Ipad circondato da torme di anziani che affollavano i corridoi, in piedi e a sedere. Parlavano solo dei fatti propri, non ho sentito mezzo commento su crisi e fatti nazionali e tra parentesi davano l'impressione di stare tutti benino, nessuno che sembrasse soffrisse di qualcosa, più che altro erano lì per dei "controlli" (io dai medici vado solo in caso di dolore lancinante). Questa massa di anziani che si fanno controllare tutto perchè non si sa mai sono per Alfano, Giovanardi, la Lorenzin, che era una caposala e per Letta, Monti o Bersani. Non capisco nemmeno come abbia fatto il M5S a prendere tanti voti perchè la mia sensazione è che sopra i 60-65 anni la maggioranza della gente è indifferente, non lavorano più, hanno qualche risparmio e la casa e vanno alla clinica convenzionata, che qui al nord non è male.

Se si va avanti con la democrazia intesa come il voto della maggioranza questi sono la maggioranza e votano per la sinistra moderata e la destra moderata, che sono praticamente identiche. Sono la zavorra dell'Italia, bisogna che gli blocchino dei soldi in banca perchè c'è un emergenza Euro o Banche oppure che a forza di lasciar degradare l'economia gli vengano a rubare in casa e ci sia veramente delinquenza (come in Grecia adesso) perchè si scuotano."

Nell'immagine superiore un'infografica de www.linkiesta.it che dimostra come il peso dei pensionati, cioè di chi beneficia di una quota importante di welfare italiano, sia in costante aumento. E quindi in costante diminuzione chi contribuisce a sostenerlo. Se nel 1970 il rapporto era di 1 pensionato ogni 2 lavoratori, oggi il rapporto è 1 pensionato ogni 1,4 lavoratori. 
Ma l'indice di dipendenza strutturale è ancora più allarmate: per ogni persona in età attiva c'è un'altra in età non attiva, e la situazione è in peggioramento. E comunque consoliamoci, questo non è solo un caso italiano. Per esempio anche la più in forma Germania è nelle stesse condizioni.

Ecco perché il welfare in Italia, ma in tutti i paesi occidentali ex industriali, diventa sempre più insostenibile. Ecco perché presso una certa corrente liberista si considera ineluttabile l'austerity, che in pratica consiste nel taglio del welfare. Chi dice che tutto si sistemerà cancellando gli sprechi e le ruberie, o non conosce la vera consistenza del costo del welfare, o è in malafede e cerca la facile demagogia. Stando le cose come stanno oggi, per riportare i conti a posto, è necessario tagliare pesantemente sulla spesa sociale. Gli sprechi, l'evasione fiscale e le ruberie non sono sufficienti.

Il fatto è che questa è una strada suicida. Perché tagliare il welfare provoca un taglio anche al Pil, ai nostri redditi: sia per via diretta (stipendi pubblici) che indiretti (maggiori spese che dovremmo sostenere per gli stessi servizi). Quindi si tratta di un taglio controproducente, che provoca ancora ulteriore recessione e rende ulteriormente insostenibile il welfare.
La strada da seguire dovrebbe invece quella di aumentare il numero degli occupati, per rendere più sostenibile il welfare. Ci vuole però la crescita, ma per averla è necessario fare investimenti ulteriori, sovvenzionare le imprese, sostenere chi non ha redditi sufficienti, di sicuro non seguire i principi dell'austerità.

Ma per fare investimenti bisogna fare ulteriori debiti! Certo, se si continua sulla strada della separazione fra Stato e banche centrali. Se si continua a permettere ai mercati di influire sulla quota degli interessi erogati invece di lasciare questa decisione ai ministeri del tesoro. Inoltre si deve finire di considerare il debito pubblico "ripagabile" come ho letto in qualche articolo: non esiste nessun debito pubblico, nemmeno quello tedesco, che sia ripagabile. Il debito pubblico è diverso da un mutuo fondiario stipulato da una famiglia, può essere solo sostenibile. Gli Usa non ripagheranno mai i loro 17.000 miliardi di dollari di debito, e il Giappone i suoi 6000 miliardi. Possono però sostenere il pagamento degli interessi tenuti molto bassi, in pratica poco più della quota d'inflazione.

Tornando alle riflessioni di Zibordi, gli eventi traumatici politici sono appunto gli unici che possono allontanare gli elettori italiani (tremendamente invecchiati) dai due inutili poli che ora sono uno solo. 
Tra questi eventi, può anche considerarsi per esempio l'allontanamento e l'arresto di Berlusconi. Non saprei esattamente a che tipo di sommovimenti andrebbe incontro l'elettorato moderato, ma si possono fare delle previsioni.

Alcuni che non votavano più, tornerebbero a votare il centro destra in solidarietà del suo leader "perseguitato dalla giustizia". Difficile dire quanti sarebbero, ma sicuramente potrebbero essere una quota importante. A questi elettori andrebbero a contrapporsi quelli che invece fuggirebbero dal Pdl per vergogna, andando a cercarsi una nuova casa moderata. Questi elettori potrebbero essere attratti dai partiti centristi tipo Udc, montiani, alfiani ecc. Dall'esperienza recente, però appare chiaro che si tratta di una minoranza irrilevante quella attratta dai partiti centristi. Se Letta ed Alfano hanno intenzione di ricostruire la Dc, dovrebbero tenerne conto visti gli insuccessi di Casini e di Monti.

Poi dall'uscita di scena di Berlusconi, si libererebbe una quota di elettori arrabbiati e delusi, che io ritengo una quota notevole. Già una bella parte di essi ha contribuito al successo di Grillo. Se il centro destra dovesse sfasciarsi ulteriormente, però credo che ne beneficeranno anche partiti di estrema destra e nuovi movimenti di rottura alla Grillo. Senza dati, istintivamente penso che di questi tempi, avrebbero più successo partiti tipo Forza Nuova, che partiti centristi del tipo Scelta Civica.

Siamo in una nuova fase di cambiamento (il significato di crisi) che ci porterà a nuovi equilibri politici, anche se potenti forze esterne (le varie troike finanziarie) tenteranno di impedirli o di guidarli secondo loro convenienze. Ma sarà impossibile, come fermare l'acqua con le mani.

venerdì 4 ottobre 2013

Moneta a tempo


E' noto che il tempo è denaro, ma il denaro a tempo non si era mai sentito. Sul Sole24ore sono state pubblicate alcune proposte (fantasiose per certi versi) per superare la crisi. Per esempio Krugman propone di attrezzarsi alla guerra contro gli alieni, anche se immaginari. Se la seconda guerra mondiale ha fatto bene agli Usa, la guerra interplanetaria farà bene alla Terra, è l'equivalenza economica partorita dalla mente del Nobel.

In Italia per fortuna ci si limita a fantasie più alla nostra portata. Del resto abbiamo già acquistato un sacco di veri aerei da guerra, navi e satelliti che ci consentiranno di fronteggiare un'invasione aliena senza esitazioni (vedi: "A chi dobbiamo dichiarare guerra?", "La crisi economica porterà la guerra vera?" , "F35: alcune considerazioni"). Quindi pensiamo a qualcosa di meno cinematografico, che a queste americanate non ci siamo abituati (vedi: "L'opera più costosa della Galassia").

Della stampa di nuove monete, come una lira da affiancare all'euro se ne è già parlato. Come si è già molto sentito parlare di monete alternative come quelle locali e quelle criptografate (vedi: "Monete innovative scacciano moneta fallita", "Bitcoin e/o monete locali", "Il nido dell'Aquila", "MMT fai da te e Bitcoin" ).

Anche della stampa di monete ambigue, come i titoli di debito spacciati come moneta, se n'è parlato (vedi: "Arriva la nuova lira: si chiamerà Btp o Bot"). Ne ha parlato il prof. Borghi in qualche comparsata tv, sostenendo che i titoli di Stato avrebbero potuto essere emessi in comodi tagli da portafoglio, da 10, 20, 50, 100, 200 ... e in comodi colori di riconoscimento rossiccio, blu, marroncino, verdastro, giallino ecc. Insomma un'ambigua stampa di euro sotto altro nome.

Qualcuno ci riprova, facendo una proposta simile, dove però oltre al nome, viene resa ambigua anche la funzione e il funzionamento di questi nuovi euro. Nasce l'idea ancora più contorta e confusa, di moneta a tempo. Si emette oggi ma la si può usare solo fra due anni e solo per determinate spese.

"Stampare moneta fiscale per creare le basi per una crescita economica del Paese.
L'Italia ha ceduto la sovranità monetaria alla Banca centrale europea ma tecnicamente nessuno le vieta di poter ricorrere a strumenti di sovranità monetaria alternativi, come quello dei certificati di credito fiscali (Ccf), una nuova tipologia di titoli di Stato proposti da Marco Cattaneo, presidente di Cpi private equity, tradotti anche in un disegno di legge che però al momento è arenato. I dettagli verrano illustrati nel libro - scritto con Giovanni Zibordi - in uscita ad ottobre "Una soluzione per l'euro" (Hoepli).

Come funzionano? "Verrebbero assegnati a tutti i lavoratori (dipendenti e autonomi, pubblici e privati) e a tutte le aziende". In che misura? Un lavoratore dipendente con un reddito mensile, per esempio, di 2.000 euro riceverà in aggiunta un'assegnazione gratuita di CCF per un valore facciale di 400 euro al mese. Per i redditi alti la percentuale diminuirà (sulla base di un meccanismo a scaglioni)".E per i datori di lavoro ? "A causa del cuneo fiscale, il dipendente di cui all'esempio precedente, che percepisce 2.000 euro netti al mese, ne costa all'azienda 4.000. Bene, anche il datore di lavoro percepirà CCF per il 20% - in questo caso del costo lordo, quindi 800. Anche qui la percentuale diminuirà via via che aumenta il reddito del dipendente". Che cosa è possibile fare con i Ccf? "A partire da due anni dopo la loro emissione, possono essere usati per pagare qualsiasi tipo di somma dovuta allo stato: imposte sul reddito, Iva, Imu, ticket sanitari, contributi previdenziali, multe, tutto. Per esempio il governo colloca in borsa una tranche di azioni Eni ? voglio comprarne per 10.000 euro ? utilizzo Ccf, per 10.000 di valore facciale".

Perché l'utilizzo è differto di due anni? "Perché, nel momento dell'utilizzo, i Ccf a parità di condizioni riducono gli euro incassati dallo Stato italiano. Il differimento dà all'economia italiana il tempo di ottenere un  significativo recupero di Pil, e quindi anche di entrate fiscali, compensando così l'effetto dell'utilizzo dei Ccf quando giungeranno a maturazione". Quindi aziende e lavoratori riceveranno gratuitamente un considerevole importo di Ccf, in pratica di moneta utilizzabile due anni dopo l'assegnazione originaria.
Quali saranno gli importi totali assegnati? "Circa 80 miliardi alle aziende private e 70 ai lavoratori. C'è spazio inoltre per emetterne altri 50 che potranno essere utilizzati per finalità varie: ad esempio opere di pubblica utilità, o accelerazione del rimborso di pagamenti scaduti dovuti dallo Stato alle aziende".
...
Che cosa ne faranno? "Chi non avrà esigenze finanziarie immediate, potrà mantenerli come forma di risparmio addizionale. Altrimenti potranno essere monetizzati in anticipo". In che modo ? "Si svilupperà un attivo mercato finanziario, in quanto i Ccf sono un ulteriore categoria di titoli di Stato. La monetizzazione anticipata comporterà uno sconto finanziario, probabilmente simile a quello di un BoT a due anni". Ma i Ccf emessi non sono un incremento del debito pubblico ? "No, in quanto non sono affatto debito. Lo Stato italiano li accetterà in pagamento di imposte e altre obbligazioni finanziarie nei suoi confronti, ma non dovrà mai rimborsarli. Sono una forma di moneta nazionale".
È un progetto che può piacere, per esempio, alla Germania ? "Rispetto a tutte le altre ipotesi formulate per risolvere i problemi strutturali dell'euro, alla Germania non si chiede nulla."
(www.ilsole24ore.com)

Bella idea, ma temo che un eurofanatico e scudiero merkeliano come Letta non la prenderà mai in considerazione. Piuttosto che una nuova moneta, meglio morire per Maastricht! Ognuno ha le proprie priorità, come del resto le SS naziste. Piuttosto che la resa meglio la pastiglia di cianuro.

Il governo Letta-Napolitano (o viceversa) sta dimostrando una buona resistenza agli assalti. Questo non significa sia salvo. Significa solo che ha acquisito un altro po' di tempo per rimandare le decisioni, in attesa di capire come si potrà dire di no, per esempio al fiscal compact. Perché la volontà di dire di si ci sarebbe, ma c'è solo un probleminio: è semplicemente impossibile rispettarlo. Quindi, per chi è rimasto deluso dalla rinviata disfida western fra pistoleri parlamentari (del 2 ottobre) in Senato, non si affligga. Ci sarà ancora modo di sentirne e vederne delle belle...