sabato 5 ottobre 2013

Siamo vecchi...

(clicca per ingrandire - it.finance.yahoo.com - www.linkiesta.it)

Quando potrà arrivare un cambiamento in questa Italia ingessata fra due finti poli in mano ad ex democristiani? Credo che potrà arrivare solo attraverso un evento traumatico come fu la vicenda di mani pulite. Difficilmente ci sarà un vero cambiamento attraverso le elezioni. Le mie conclusioni mi pare siano fondate, e Zibordi, commentando gli eventi parlamentari recenti, ci fornisce la risposta attraverso un'intuizione che però è supportata dai dati demografici.

"Quando hanno fatto questo voltafaccia stile 25 luglio ieri ero in una clinica convenzionata perchè mi faceva male qualcosa e leggevo l'Ipad circondato da torme di anziani che affollavano i corridoi, in piedi e a sedere. Parlavano solo dei fatti propri, non ho sentito mezzo commento su crisi e fatti nazionali e tra parentesi davano l'impressione di stare tutti benino, nessuno che sembrasse soffrisse di qualcosa, più che altro erano lì per dei "controlli" (io dai medici vado solo in caso di dolore lancinante). Questa massa di anziani che si fanno controllare tutto perchè non si sa mai sono per Alfano, Giovanardi, la Lorenzin, che era una caposala e per Letta, Monti o Bersani. Non capisco nemmeno come abbia fatto il M5S a prendere tanti voti perchè la mia sensazione è che sopra i 60-65 anni la maggioranza della gente è indifferente, non lavorano più, hanno qualche risparmio e la casa e vanno alla clinica convenzionata, che qui al nord non è male.

Se si va avanti con la democrazia intesa come il voto della maggioranza questi sono la maggioranza e votano per la sinistra moderata e la destra moderata, che sono praticamente identiche. Sono la zavorra dell'Italia, bisogna che gli blocchino dei soldi in banca perchè c'è un emergenza Euro o Banche oppure che a forza di lasciar degradare l'economia gli vengano a rubare in casa e ci sia veramente delinquenza (come in Grecia adesso) perchè si scuotano."

Nell'immagine superiore un'infografica de www.linkiesta.it che dimostra come il peso dei pensionati, cioè di chi beneficia di una quota importante di welfare italiano, sia in costante aumento. E quindi in costante diminuzione chi contribuisce a sostenerlo. Se nel 1970 il rapporto era di 1 pensionato ogni 2 lavoratori, oggi il rapporto è 1 pensionato ogni 1,4 lavoratori. 
Ma l'indice di dipendenza strutturale è ancora più allarmate: per ogni persona in età attiva c'è un'altra in età non attiva, e la situazione è in peggioramento. E comunque consoliamoci, questo non è solo un caso italiano. Per esempio anche la più in forma Germania è nelle stesse condizioni.

Ecco perché il welfare in Italia, ma in tutti i paesi occidentali ex industriali, diventa sempre più insostenibile. Ecco perché presso una certa corrente liberista si considera ineluttabile l'austerity, che in pratica consiste nel taglio del welfare. Chi dice che tutto si sistemerà cancellando gli sprechi e le ruberie, o non conosce la vera consistenza del costo del welfare, o è in malafede e cerca la facile demagogia. Stando le cose come stanno oggi, per riportare i conti a posto, è necessario tagliare pesantemente sulla spesa sociale. Gli sprechi, l'evasione fiscale e le ruberie non sono sufficienti.

Il fatto è che questa è una strada suicida. Perché tagliare il welfare provoca un taglio anche al Pil, ai nostri redditi: sia per via diretta (stipendi pubblici) che indiretti (maggiori spese che dovremmo sostenere per gli stessi servizi). Quindi si tratta di un taglio controproducente, che provoca ancora ulteriore recessione e rende ulteriormente insostenibile il welfare.
La strada da seguire dovrebbe invece quella di aumentare il numero degli occupati, per rendere più sostenibile il welfare. Ci vuole però la crescita, ma per averla è necessario fare investimenti ulteriori, sovvenzionare le imprese, sostenere chi non ha redditi sufficienti, di sicuro non seguire i principi dell'austerità.

Ma per fare investimenti bisogna fare ulteriori debiti! Certo, se si continua sulla strada della separazione fra Stato e banche centrali. Se si continua a permettere ai mercati di influire sulla quota degli interessi erogati invece di lasciare questa decisione ai ministeri del tesoro. Inoltre si deve finire di considerare il debito pubblico "ripagabile" come ho letto in qualche articolo: non esiste nessun debito pubblico, nemmeno quello tedesco, che sia ripagabile. Il debito pubblico è diverso da un mutuo fondiario stipulato da una famiglia, può essere solo sostenibile. Gli Usa non ripagheranno mai i loro 17.000 miliardi di dollari di debito, e il Giappone i suoi 6000 miliardi. Possono però sostenere il pagamento degli interessi tenuti molto bassi, in pratica poco più della quota d'inflazione.

Tornando alle riflessioni di Zibordi, gli eventi traumatici politici sono appunto gli unici che possono allontanare gli elettori italiani (tremendamente invecchiati) dai due inutili poli che ora sono uno solo. 
Tra questi eventi, può anche considerarsi per esempio l'allontanamento e l'arresto di Berlusconi. Non saprei esattamente a che tipo di sommovimenti andrebbe incontro l'elettorato moderato, ma si possono fare delle previsioni.

Alcuni che non votavano più, tornerebbero a votare il centro destra in solidarietà del suo leader "perseguitato dalla giustizia". Difficile dire quanti sarebbero, ma sicuramente potrebbero essere una quota importante. A questi elettori andrebbero a contrapporsi quelli che invece fuggirebbero dal Pdl per vergogna, andando a cercarsi una nuova casa moderata. Questi elettori potrebbero essere attratti dai partiti centristi tipo Udc, montiani, alfiani ecc. Dall'esperienza recente, però appare chiaro che si tratta di una minoranza irrilevante quella attratta dai partiti centristi. Se Letta ed Alfano hanno intenzione di ricostruire la Dc, dovrebbero tenerne conto visti gli insuccessi di Casini e di Monti.

Poi dall'uscita di scena di Berlusconi, si libererebbe una quota di elettori arrabbiati e delusi, che io ritengo una quota notevole. Già una bella parte di essi ha contribuito al successo di Grillo. Se il centro destra dovesse sfasciarsi ulteriormente, però credo che ne beneficeranno anche partiti di estrema destra e nuovi movimenti di rottura alla Grillo. Senza dati, istintivamente penso che di questi tempi, avrebbero più successo partiti tipo Forza Nuova, che partiti centristi del tipo Scelta Civica.

Siamo in una nuova fase di cambiamento (il significato di crisi) che ci porterà a nuovi equilibri politici, anche se potenti forze esterne (le varie troike finanziarie) tenteranno di impedirli o di guidarli secondo loro convenienze. Ma sarà impossibile, come fermare l'acqua con le mani.

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