"La prima edizione del "Salone", denominata Mostra di Automobili, si tenne nella Palazzina delle Belle Arti al Valentino, dal 21 al 24 aprile 1900, e fu la prima esposizione di automobili organizzata in Italia.
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Il fallimento della manifestazione
Per la prima volta dal dopoguerra la prevista edizione numero 69, in calendario dal 25 aprile al 5 maggio 2002, non si tenne a causa della crisi del mercato automobilistico.
Gli organizzatori, gli stessi del Motorshow che alcuni mesi prima avevano acquistato i diritti della manifestazione, per scongiurare la cancellazione dell'evento proposero a tutti gli espositori di partecipare gratuitamente alla manifestazione (il costo dell'iscrizione sarebbe stato incluso in quello per il Motorshow), ma tutte le principali case automobilistiche, gruppo FIAT escluso, diedero forfait."
Tutto questo accadeva al mitico Salone dell'Automobile in Torino a causa della crisi dell'auto. Oggi la storia si ripete uguale. Le vendite di auto n Italia sono in costante crollo, uno dei segni più tangibili della recessione in corso:
"Ecco puntuale il comunicato stampa emesso pochi minuti fa dall’UNRAE (l’Associazione che rappresenta le Case estere operanti sul mercato italiano -
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“40 E LI DIMOSTRA TUTTI” ... “Tanti sono i mesi di calo dall’inizio della crisi del mercato italiano che a settembre segna un -2,9%”
Con il risultato di settembre rallenta il calo del mercato italiano che dura ormai da 40 mesi. Secondo i dati diffusi oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono state vendute 106.363 autovetture nuove, in flessione del 2,9% sulle 109.543 dello stesso mese 2012, che a sua volta evidenziò una riduzione superiore al 25%. I primi 9 mesi dell’anno raggiungono finalmente il milione di vetture (1.000.032 unità), archiviando un calo dell’8,3%.
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il mercato è tecnicamente bloccato dal fatto che è sempre più oneroso godere della mobilità individuale, inoltre il settore industriale vive un profondo stato di crisi con importanti riflessi occupazionali.
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la struttura del mercato presenta un andamento di flessione in linea con il mercato complessivo per gli acquisti dei privati (-7,9%), arrivati al 63,5% di quota (ma che in volume nel solo settembre evidenziano una sostanziale stabilità rispetto ai risultati 2012) e delle immatricolazioni a società (-8,7%), al 17,7% del totale. Flessione più elevata nel mese e nel cumulato per i noleggi (rispettivamente -8,6% e -9,4%), che confermano la loro quota nei 9 mesi al 18,8%."
(www.rischiocalcolato.it)
Un vero macello di uno dei mercati più importanti di un'economia avanzata. Il grado di motorizzazione, un tempo il vero termometro dell'andamento dell'economia di una nazione. E questa disfatta provoca il ripetersi degli stessi eventi, ad appena una decina d'anni di distanza:
"Un comunicato della Gl Events, la società che organizza il Motor Show di Bologna ha ufficializzato la notizia: la 38esima edizione del salone motoristico è stata annullata.
Nessuna casa automobilistica ha acquistato spazi espositivi, un fatto che ha reso inevitabile la decisione.
"L’assenza del mercato - si legge nel comunicato - ci spinge ad annullare l’edizione 2013 del salone, sia per rispetto verso il pubblico del Motor Show, sia per lavorare in modo produttivo e concreto ad eventi futuri che possano contare di nuovo sulla massiccia presenza del settore".
Gl Events ha anche sottolineato di avere "investito in modo importante negli ultimi 6 anni per garantire l’unico Salone italiano dell’automobile e per dare sostegno al settore auto in un Paese che dal 2007 ha perso oltre il 50% del mercato automobilistico".
In futuro - secondo indiscrezioni riportate questa mattina dal Giornale - potrebbe essere Alfredo Cazzola, papà del Motor Show che cedette la società organizzatrice ai francesi di Gl Events nel 2007, a riportare in Italia un salone: a Milano."
Si auspica per Milano una sorte migliore di Torino e Bologna. Ma temo che il problema non sia la città e nemmeno l'area espositiva. Sia il Lingotto, sia l'area espositiva di Bologna Fiere non hanno nulla di sbagliato o di meno funzionale dell'area fieristica milanese. Il problema non è nella città, ma nella nazione nel suo complesso: manca la crescita, manca la domanda, in una parola manca il mercato.
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