domenica 13 ottobre 2013

Come procede la grande coalizione?


Con chi si alleerà l'attuale cancelliera Merkel? Nel seguito un riassunto stringato delle consultazioni e del loro stato di avanzamento. Si può dire anticipando, che la Germania si sta italianizzando. Infatti le consultazioni non sembrano aver raggiunto al momento un punto di approdo chiaro.
La nascita di un governo di un tipo o dell'altro, chiaramente è importante anche per noi italiani. Significa avere politiche europee più rigide o più lasche, o meglio dire maggiormente orientate alla crescita.

Secondo Spiegel dopo tre settimane dalle elezioni, non esiste ancora una risposta alla domanda iniziale. Attualmente si stanno incontrando in colloqui esplorativi i rappresentanti dell'unione centrista della Cancelliera, con i socialisti dell'Spd e i verdi.

Secondo il quotidiano tedesco esisterebbe anche una remota possibilità di un governo "rosso, rosso, verde". Cioè con l'Spd, la Linke (sinistra) e i verdi, con esclusione proprio della vincitrice unione di centro. Il problema di questa coalizione è che nello stesso campo della sinistra c'è disaccordo. Secondo la leader dei verdi Katrin Göring-Eckardt, anche se parteciperebbe ai colloqui per una tale alleanza, la Linke non sarebbe idonea a governare. 

La Merkel si è incontrata con l'Spd sabato e martedì vedrà i verdi. Il leader della Csu Horst Seehofer ha affermato che per il suo partito, la grande coalizione rimane l'opzione preferita. Del resto i due terzi dei tedeschi propendono per questa soluzione afferma lo Spiegel. 

Secondo il quotidiano Bild, la grande coalizione sarebbe ancora lontana. I colloqui di lunedì tra Spd e unione di centro saranno decisivi. I verdi addirittura affermano che l'unione non dovrebbe dare per scontato un terzo colloquio se non ci saranno prove concrete e fiducia reciproca. La leader Göring-Eckardt dei verdi, alla domanda se la grande coalizzione è a 100 metri di distanza o 10 mila, ha affermato che tra loro e l'unione centrista la distanza è notevole, ma c'è un maggior avvicinamento rispetto al 2005.
Tra verdi e Spd, l'unione della Merkel potrebbe quindi scegliere il partener più "economico", cioè il partito meno esoso in termini di richieste e quindi meno lontano dall'elettorato della Cancelliera.

Anche lo Spiegel rileva che con il partito dei verdi comunque sussistono diverse differenze rispetto all'Unione di centro. Un suo esponente ha affermato che le divergenze sono sulle spese dell'Ue, sulla politica fiscale e sui cambiamenti climatici. La "Frankfurter Allgemeine Zeitung" ha riferito che l'Unione centrista rifiuta un tetto del debito per le banche e un allontanamento dalle misure di austerità per i paesi UE più deboli. La CSU non concorda sull'obbligo di istituire turbine eoliche sotto i 2000 metri.

Gli incontri che si terranno tra i partiti della Cancelliera (Cdu/Csu) e quelli di sinistra, verteranno su otto punti principali: Europa, euro, finanza sostenibile, il cambiamento demografico, la riforma del federalismo, Business Location della Germania, e la responsabilità sulla sicurezza della Germania rispetto al mondo.

Nei primi incontri di venerdì e sabato con l'Spd si sono avuti comunque risultati ancora interlocutori. Si è avuto uno scontro sul salario minimo. L'Spd chiede di fissare un tetto minimo di 8,50 € all'ora, e rifiuta di proseguire con gli accordi se non verrà accettato.
Pare che la Cancelliera Merkel abbia tuttalpiù offerto una "forte contrattazione collettiva" è il contributo dei dipendenti e dei datori di lavoro "per un'economia sociale di mercato funzionante".

Ma l'Spd rilancia ed è disposta ad una grande coalizione solo se si andranno a risolvere i più gravi problemi tedeschi ed europei: crisi dell'Europa, transizione energetica e la riorganizzazione delle finanze federali, statali e locali. Altrimenti i negoziati sono da considerarsi falliti.

Una prima traccia di accordo pare prevedere lo scambio tra salario minimo e rinuncia degli eurobond proposti dalla Spd. Del resto c'era da aspettarselo. Nemmeno fra l'elettorato della Spd c'era tutta questa aspettativa per gli eurobond. Come è logico che sia, i tedeschi preferirebbero ottenere subito un vantaggio in politica interna, che un vagheggiato miglioramento della politica europea.

Alla luce di tutto ciò, come avevo immaginato in post precedente, la nuova grande coalizione tedesca avrà un certo quind di italianità e sarà forse più litigiosa:

"... malgrado la grande vittoria dei cristiano democratici della Merkel questi saranno obbligati a costituire una grande coalizione. La Germania ha già vissuto questa esperienza, ma temo che questa volta le cose saranno meno facili. Il potenziale alleato socialdemocratico Spd non è così entusiasta. I verdi potrebbero risolvere il problema della maggioranza, ma sono un alleato innaturale.
Del resto la precedente grande coalizione non ha portato frutti all'Spd ma solo ai cristiano democratici. E' evidente che se le politiche delle riforme (tanto sbandierate in Italia anche da Letta) hanno fatto bene alla Germania, i minijob e via discorrendo non hanno di sicuro premiato la sinistra al governo.

Quindi la nuova grande coalizione potrebbe essere più all'italiana che alla tedesca."

(Riflessioni sulle elezioni tedesche)

E comunque questa situazione è di nuovo, persistentemente, insistentemente causata dalla situazione di crisi in cui versa la zona euro. L'errore di una moneta nata male, mal gestita e i cui problemi sono stati tamponati con soluzioni ancora peggiori, alla fine influirà anche sulla politica del paese che più si è avvantaggiato dall'euro.
Anche la situazione economica ed intera della Germania comincia a deteriorarsi. Alla fine, ci vorrà del tempo, ma la Germani seguendo le politiche imposte da Merkel e Schauble sta segando il ramo su cui è seduta.

"Non tutto fila liscio nell’economia della cosiddetta locomotiva d’Europa: le crepe si fanno evidenti e il timore che tutto sia destinato a crollare per colpa dell’austerità imposta proprio da Berlino sembra diventare una realtà ineludibile già in seno ai governi dei Länder tedeschi."
(www.comedonchisciotte.org)

Come la Cancelliera ha imposto il fiscal compact ai paesi periferici dell'euro, così ha imposto qualcosa di simile anche ai Lander. Una specie di patto di stabilità come è avvenuto in Italia per Regioni, Province e Comuni.

"In Germania, il “freno all’indebitamento” entrerà in vigore a partire dal 2019, quando lo Stato federale e le regioni (Länder) saranno ancora più vincolati dal punto di vista legislativo affinché evitino di contrarre nuovi debiti e quindi a risparmiare il più possibile, ovvero austerità anche nella terra della Merkel, distruzione di quel poco che resta dello Stato sociale e allo stesso tempo recessione per lo Stato più ricco della Ue.
...
il governo federale ha ancora un debito pari al 75 per cento del Prodotto interno lordo, ben al di sopra della soglia del 60 per cento sancito dalle regole formulate dalla Ue. E per questo nei Länder e a più livelli, anche nelle città, molti temono che saranno proprio loro che alla fine dovranno pagare il conto del bilancio esemplare della Germania. In altre parole i tedeschi preferiscono far stringere la cinghia agli altri, ma non a se stessi.

Ulrich Maly, sindaco socialdemocratico di Norimberga, ha dichiarato ai giornalisti, durante un incontro a Berlino il 1° ottobre scorso, che sempre più compiti vengono spostati dal livello federale e regionale a livello locale, ma senza alcun finanziamento aggiuntivo. «Il governo federale è sotto una grande pressione dall’esterno. Immaginate se lo Stato tedesco non dovesse accettare il freno all’indebitamento che ha obbligato invece altri a subire. Come faranno allora Spagna o altri ad attenersi a questo?», ha commentato a ragione Maly.
...
«Che tipo di Paese vogliamo?». «Il freno sul debito – ha proseguito il sindaco di Norimberga – sarà collocato al centro delle scelte politiche. Sarà un problema riguardo a ciò che potremo permetterci di fare, qualora non dovremo fare nessun altro debito. Vogliamo l’inclusione delle persone disabili – che costerà diversi miliardi di euro – oppure abbandoneremo anche questo diritto umano?». Temi non da poco, come si vede."

(www.comedonchisciotte.org)

Un altro sindaco della Cdu afferma che: "il municipio non ha praticamente più soldi per i progetti infrastrutturali. «Ridurre il deficit e il debito in realtà significa che qualcun altro lo stia facendo, non che il compito è andato a buon fine. Quindi chi lo fa deve anche avere il finanziamento giusto per quest’ultimo. Abbiamo ponti fatiscenti giù nel bel mezzo delle nostre città ... Tutto ciò è inaccettabile», ha tuonato la Lohse." (www.comedonchisciotte.org)

E comunque la crescita della Germania, seppur superiore a quella italiana, è piuttosto anemica, rasenta sempre lo zero virgola. E' sufficiente una ulteriore piccola caduta del Pil europeo per produrre danni anche all'economia tedesca.

"Sembra proprio che la crisi economica colpisca anche la potente e inossidabile Germania, il Fondo monetario internazionale ha corretto al ribasso le stime di crescita tedesche per l’anno 2013 che da una prima analisi si stimava crescesse dello 0,6%, siamo passati, attraverso un taglio netto del 50%, al nuovo valore fissato allo 0,3%; mai nella storia recente della Germania abbiamo assistito ad una modifica della percentuale di crescita stimata così drastico."
(www.befan.it)


Link alle fonti politiche:
www.spiegel.de (Partita a poker fra coalizioni: tutto e niente)

www.spiegel.de (Coalizione con CDU/CSU: le voci parlano di pressioni sul salario minimo)

www.bild.de (Rosso-nero o nero-verde?)

Nessun commento:

Posta un commento