mercoledì 9 ottobre 2013
Dietrologia indulto
Non so perché, ma mi viene da collegare il recente monito di Napolitano sulle carceri con la situazione in cui si trova Berlusconi. Sarà scorretto. Sarà pensar male, ma come dice il detto, molto spesso ci si azzecca. Napolitano spinge per un provvedimento giudiziario normalmente chiamato "svuota carceri":
"«L’Italia viene a porsi in una condizione umiliante sul piano internazionale per violazione dei principi sul trattamento umano dei detenuti». Lo scrive Giorgio Napolitano nel suo messaggio alle Camere sull’emergenza carceri.
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«È un dovere urgente fare cessare il sovraffollamento carcerario» continua il presidente . Quindi sono «necessari immediati rimedi straordinari», tra cui «depenalizzazione e domiciliari», ma non è escluso che si debbano «valutare» anche «amnistia e indulto»"
(www.corriere.it)
Se in Italia le carceri sono sovraffollate forse si deve trovare una soluzione diversa alla carcerazione preventiva, e un rimedio all'abnorme lunghezza ed affollamento di processi nei tribunali. Forse rendendo più snella la procedura per i reati minori non sarà più necessario tenere in carcere per mesi persone in attesa di giudizio. Molto spesso pure innocenti.
"Dati alla mano (1), dei 67.428 detenuti presenti nelle carceri italiane al 30 settembre 2011, ben 28.564 risultavano ‘imputati’ (cioè non ancora condannati con sentenza definitiva e soggetti al regime di carcerazione preventiva); di questi, più della metà (14.639) erano ancora in attesa del giudizio di primo grado. Sono numeri impressionanti: nelle prigioni italiane sono ristretti – come si dice in gergo – quasi 30.000 persone presunte innocenti, e di loro, statisticamente, circa un terzo si rivelerà innocente oltre ogni ragionevole dubbio dopo i tre gradi di giudizio e verrà liberato, dopo mesi o anni di carcere, con le scuse del nostro sistema giudiziario e un indennizzo proporzionato alla durata dell’ingiusta carcerazione (il rimborso, ovviamente, è a carico della collettività).
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Nel frattempo, colpevoli accertati e presunti innocenti condividono la stessa – disumana in Italia – esistenza, e dal momento che i posti letto disponibili sono circa 46.000 (con un tasso di affollamento carcerario del 157,1% contro una media europea del 95,9%), i 21.000 detenuti in eccesso vengono stipati nelle celle senza alcun riguardo alla loro capienza: i pasti sono poveri (perché non ci sono i soldi), e i detenuti, quelli che possono, si comprano più cibo a proprie spese; i sistemi di riscaldamento sono insuffi cienti, così che in carcere si soffre il freddo e ci si ammala "
(www.rivistapaginauno.it)
Il problema si può risolvere a monte, cioè agendo sui processi e sulla carcerazione preventiva, o a valle costruendo nuove strutture carcerarie. Ma si sa, in Italia le riforme serie della giustizia fanno la stessa fine delle riforme sulla giustizia "ad personam" pro Cavaliere, cioè non si fanno. La casta della magistratura ha trovato un ottimo alibi in Berlusconi per non muovere una foglia e conservare i suoi privilegi. Inoltre costruire nuove carceri è un problema come costruire qualsiasi opera pubblica in questo paese: molto spesso diventano incompiute o cattedrali nel deserto. Ed inoltre, realizzare nuove carceri significa assumere nuove guardie carcerarie: in tempi di spending review è impensabile.
Per cui la questione verrà risolta nel modo peggiore possibile:
... "«valutare» anche «amnistia e indulto»" ... "«valutare» anche «amnistia e indulto»" ... "«valutare» anche «amnistia e indulto»" ...
Credo anche di conoscere il secondo fine del Presidente, che si appresta ad onorare il debito contratto con le parti al tavolo della grande coalizione. Fra poco Berlusconi subirà nuove condanne, oltre a dover lasciare le cariche pubbliche nel rispetto della condanna ribadita in Cassazione. L'indulto a tempo debito, con l'amnistia per certi reati, farà scarcerare lo spacciatore e riabiliterà l'evasore...
Si tratta di una non vittoria per tutti, uno a uno palla al centro: gli avversari del Cavaliere potranno godere vedendolo condannato e distrutto politicamente; i berlusconiani potranno gioire della sua successiva riabilitazione e nuova occasione politica; le troike che ci governano potranno agire in pace massacrandoci mentre osservano berlusconiani e antiberlusconiani beccarsi inutilmente come i polli di Renzo di manzoniana memoria. Tutto programmato, tutto previsto. Bisogna solo tener tranquillo il pazzo. A questo ci stanno pensando i suoi amici: da Alfano a Cicchitto, da Lorenzin a Quagliarello.
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