Se fossi un Deputato o un Senatore faticherei a votare la fiducia al nuovo governo, non tanto perché i suoi componenti sono accusati di essere emanazione dei “poteri forti”, ma perché è un governo che si presenta con programma alquanto vago. Ho ascoltato l’ultimo discorso del prof. Monti alla Camera e mi sembra sia tutto fuorché concreto, ha pronunciato parole benauguranti e ha cercato di mostrare un volto simpatico evitando di inimicarsi troppo la politica.
In questo modo, ogni forza politica e ogni editorialista può interpretare il (possibile) programma come vuole e sempre a suo vantaggio: chi non vuole la patrimoniale può dire che nel programma non c’è, chi non vuole tagli al sociale può affermare che nel programma non ci sono.
E’ solo la forza della disperazione che impone ai parlamentari di dare la fiducia all’esecutivo Monti. Come ho già scritto, il suo compito è difficile, perché non deve lottare solo contro volontà politiche contrapposte, ma soprattutto contro logica e matematica. Questo articolo lo spiega in modo semplice:
“Con la crescita a medio termine del PIL nominale probabilmente in stagnazione al 2 per cento annuo, se i tassi di interesse permanessero poniamo al 6,5 per cento, significherebbe che l’Italia ha bisogno di un avanzo primario del 5,5 per cento a tempo indeterminato, al fine di stabilizzare il proprio rapporto debito/PIL al 120 per cento. (Vedere questo calcolatore per provare le diverse ipotesi.)
Per spezzare il circolo vizioso del debito e dei tassi di interesse, il nuovo governo dovrà probabilmente quindi imbarcarsi in un piano credibile per guadagnare un avanzo primario di bilancio di oltre il 5 per cento del PIL per almeno diversi anni successivi. Non c’è dubbio che il governo Monti annuncerà un piano del genere, ma la questione è se questo potrà effettivamente essere attuato nei prossimi anni.”
Praticamente lo Stato deve trasformarsi in azienda, proprio come era desiderio del precedente premier. Solo per poter galleggiare sul debito, e pagare gli interessi allo “strozzinaggio” internazionale, deve “guadagnare” almeno 80 miliardi all’anno.
Ecco perché abbiamo “assunto” Monti, era necessario un manager per l’Italia.
Per ottenere un avanzo del genere, il governo dovrà trovare soluzioni sia per incrementare la crescita, sia per tassare in modo maggiore e più efficace i redditi, sia un modo per ridurre il debito…
In conclusione, sono d’accordo con l’autore del suddetto articolo che così termina:
“In conseguenza di tutto ciò, conclude Davies, l’affare Italiano risulta piuttosto arduo da portare a termine”
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