Il comportamento dei mercati dimostra che delle sfumature politiche interne di un paese non si interessano più di tanto. Non sono politici più o meno simpatici, più o meno presentabili, più o meno immorali i nemici mortali dell’economia di un paese come l’Italia. Purtroppo il nemico è molto meno evidente e riconoscibile: si chiama matematica finanziaria, e contro un nemico così non ci puoi ragionare. Non puoi trovare un accordo di governo o un accordo sindacale.
Non invidio il nuovo premier, perché non riesco a comprendere che tipo di magia possa utilizzare per tagliare in parte un debito di 1900 miliardi di euro.
La patrimoniale nuda e cruda, credo non si riuscirà ad applicare, la scorribanda sui conti correnti compiuta di notte in stile banda bassotti credo non possa bastare (bisognerebbe togliere 30 mila euro per ogni famiglia, secondo Amato per arrivare a un debito dell’80 % del Pil).
I tagli di sprechi e di prebende di politici è un argomento che fa presa demagogica, ma fatti i conti, anche questo non basterebbe: tagliare il debito vuol dire in generale tagliare lo stato sociale.
La nenia della lotta all’evasione fiscale è un esercizio inutile se non si decide di cambiare l’obiettivo del fisco, spostandolo dalla dichiarazione volontaria (di chi può farla), ai beni posseduti: se fossi lo Stato ignorerei le dichiarazioni (per spingere l’economia l’Irpef non dovrebbe superare il 20% e l’Iva il 10%) e mi concentrerei su catasti e registri di beni mobili (tassando senza pietà anche società di comodo e prestanomi, pena confisca del bene).
Una piccola magia potrebbe esserci, ma bisogna capire se la polvere di stelle funziona veramente. Consisterebbe nello scambiare valori in euro con valori immobiliari potenziali. Cioè prelevare con una patrimoniale batosta una cifra sui 300-500 miliardi di euro (dove si può) in cambio di azioni di una società demaniale il cui valore sarà molto aleatorio. Un immobile demaniale abbandonato (la solita caserma…) ha un valore di mercato ridotto, ma se vengono messi sul mercato un grande quantitativo di metri quadri di tali immobili, il valore viene ulteriormente svalutato. Quindi sarebbe un valore potenziale, legato a future migliorie urbanistiche.
Sarebbe fattibile una tale magia?
Nel caso funzionasse, la cosa migliore da fare, sarebbe ricomprarsi il debito allocato all’estero. Riportato in patria, andrebbe trovato un meccanismo per gestirlo il più possibile in casa e collocarne piccole quantità sul mercato. Come fare? Il mago è Monti.
Il quale, sarebbe bene cominci ad oliare la bacchetta magica in vista dell’allocazione della prossima massiccia emissione di titoli da ricollocare.
Intanto, i riti bizantini della politica italiana si sono presi la rivincita sul “fate presto” del mondo economico: Monti ha consultato anche l’amministratore del suo condominio. Questo mi fa dubitare sull’efficacia del suo esecutivo: con tutti gli interlocutori si è detto comprensivo e che terrà conto delle sue esigenze. Insomma vuole accontentare tutti e sanare il debito dello Stato contemporaneamente, Harry Potter è un dilettante.
Io credo che il problema principale è la gestione dell’euro e della politica economica europea. Abbiamo cercato un nuovo premier presentabile, carino e gentleman quando invece avremmo avuto bisogno di un folle lucido o di un corsaro pronto a tutto, per esempio a questo:
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