Incomincia lo scontro con l'Europa. La bocciatura della legge di stabilità ex finanziaria è l'inizio di un periodo turbolento che sarà parecchio difficile per l'Italia. E soprattutto per la politica italiana: alcuni dei protagonisti politici comincia a chiedersi se vale la pena assumersi enormi "responsabilità" in cambio di una sicura sconfitta elettorale.
"Il giudizio della Ue è severo per il Primo Ministro Enrico Letta e il Ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, i quali si sentono fieri della manovra finanziaria (pur lasciando la porta aperta a qualche modifica). Evidentemente hanno fatto male i compiti.
Da Bruxelles il voto è di insufficiente in pagella per la legge di Stabilità italiana per il 2014. Il motivo? Sfora i parametri europei sul tetto del debito. "C'e' il rischio che la bozza di legge di bilancio 2014 non rispetti le regole del Patto di crescita e stabilita''', e percio' va rivista. Lo afferma la Commissione europea nel giudizio sulla Legge di stabilita'. "
(www.wallstreetitalia.com)
Ora il governo tenterà di sminuire il giudizio negativo dell'Ue, come è ovvio attendersi. Ma il tarlo politico della difesa degli interessi di bottega, Incomincia a lavorare segretamente.
“«Non c’è bisogno di fare cambiamenti nella legge di bilancio». Secca replica del ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, alla bocciatura della manovra da parte della Commissione europea «Le misure che la Commissione richiede sul debito sono in fase di definizione ed avranno effetto sul corso dell’anno. E con le linee che abbiamo già programmato raggiungeremo il risultato»
…
è intervenuto anche il premier Enrico Letta, secondo il quale «la Ue non tiene conto del pacchetto di privatizzazioni che è pronto e darà effetti positivi nel 2014 sul debito, oltre alla spending, alla rivalutazione delle quote di Bankitalia e al rientro dei capitali. Così si libereranno risorse che renderanno possibili investimenti produttivi che la Commissione lega al debito troppo alto».”
(www.corriere.it)
"«Dico alla Commissione europea che abbiamo fatto i conti giusti e la manovra funziona, l'Italia starà dentro le regole ma troppo rigore fino a se stesso rischia di soffocare la ripresa». Così il premier Enrico Letta in videoconferenza...
...
« Se il nostro Paese non coglie i venti di ripresa non ce la farà perché di soli tagli e austerità si muore»"
(www.ilsole24ore.com)
Naturalmente il problema di Bruxelles è molto semplice da spiegare. Non crede minimamente alle previsioni di crescita stimate dal governo per il 2014-15 ed utilizzate nella finanziaria come base per impostare la manovra. Sono cifre campate in aria, ma di cui il governo ha bisogno per non dover strozzare ulteriormente l'economia con nuove tasse. Sono palle a fin di bene, quelle di “palle d'acciaio” e Saccomanni!
E poi bisogna anche ammettere che a Bruxelles sono spiritosi: dopo averci massacrato il Pil con l'austerità, ed averci fatto crescere il debito pubblico in rapporto al Pil in caduta libera, se ne escono con queste "battute":
"In particolare, "non vengono rispettati i tetti di riduzione del debito nel 2014", che secondo le previsioni della Commissione Ue raggiungeranno il 134% del Pil. "
(www.wallstreetitalia.com)
Sono proprio spiritosi... Se non riduciamo il debito e non tagliamo le spese non ci concedono una deroga sugli investimenti, che poi ci servirebbero proprio per migliorare il rapporto debito/Pil. Il classico cane che si morde la coda.
"Di conseguenza, per il nostro paese non ci sono le condizioni per avvalersi della clausola degli investimenti a sostegno della crescita, in base alla quale le spese a sostegno della crescita non vengono tenute in considerazione ai fini del conteggio del deficit, proprio perchè l'elevato livello di debito pubblico rischia di ripercuotersi sul deficit, afferma la Commissione. "
(www.wallstreetitalia.com)
Tutti questi scontri, se dovessero acuirsi, favorirebbero populismi ed euroscetticismo. L'Ue rischia di rendere la strada dell'uscita dall'euro una discesa velocissima. Se persino uno come Casini comincia a rompersi le scatole delle pretese dell'Europa, sarà sempre più difficile convincere gli italiani che restare in Europa ci conviene. Alla fine il movimento antieuropeo diventerà automatico e trasversale all'interno dei vari partiti.
Quelli di centro destra sono abbastanza permeabili ai concetti antieuropei e già comunque si delinea una faglia tettonica fra “falchi” euroscettici e “colombe” governative. La Lega con Salvini si sta lanciando sulla scia del movimento lepenista francese che vuole un'uscita della Francia dall'euro.
Il movimento grillino da sempre è annoverato fra gli euro scettici, anche se la linea politica in tal senso non è affatto chiara.
Nel centro sinistra, la fedeltà europea appare maggiore. Eppure anche li si stanno aprendo pericolosi varchi “populisti”. Per esempio Renzi che dice il “più Europa” ci ha stancati, oppure “o si vogliono seguire fino in fondo le politiche europee e quindi si dice che Iva e Imu così come sono state riformate non vanno bene; o si contestano le politiche rigoriste dell’Europa, “del resto c’è tutta una serie di teorie da Krugman in giù…” (Saccomanni non è Monti (2) ).
Ma molto più pesante è Prodi che inonda con un diluvio di “bestemmie” l'Ue, sbatte la porta e manda tutti a fanculo boicottando le primarie del Pd. Questo è un segno pesante. E' il segno che a sinistra si aprono le prime grosse crepe all'interno del Pud€. Che i martiri per Maastricht sono sempre più soli.
La casta politica ha appoggiato le politiche europee in quanto presumeva che non avrebbe perso nessun privilegio. Forse alcuni addirittura pensavano di guadagnarci in prestigio. I sacrifici pensavano, erano per gli altri. Ora si stanno rendendo conto che di questo passo non ci saranno più privilegi da spartire, perché verranno spazzati via dal populismo antieuropeo sempre più forte.
Naturalmente il problema di Bruxelles è molto semplice da spiegare. Non crede minimamente alle previsioni di crescita stimate dal governo per il 2014-15 ed utilizzate nella finanziaria come base per impostare la manovra. Sono cifre campate in aria, ma di cui il governo ha bisogno per non dover strozzare ulteriormente l'economia con nuove tasse. Sono palle a fin di bene, quelle di “palle d'acciaio” e Saccomanni!
E poi bisogna anche ammettere che a Bruxelles sono spiritosi: dopo averci massacrato il Pil con l'austerità, ed averci fatto crescere il debito pubblico in rapporto al Pil in caduta libera, se ne escono con queste "battute":
"In particolare, "non vengono rispettati i tetti di riduzione del debito nel 2014", che secondo le previsioni della Commissione Ue raggiungeranno il 134% del Pil. "
(www.wallstreetitalia.com)
Sono proprio spiritosi... Se non riduciamo il debito e non tagliamo le spese non ci concedono una deroga sugli investimenti, che poi ci servirebbero proprio per migliorare il rapporto debito/Pil. Il classico cane che si morde la coda.
"Di conseguenza, per il nostro paese non ci sono le condizioni per avvalersi della clausola degli investimenti a sostegno della crescita, in base alla quale le spese a sostegno della crescita non vengono tenute in considerazione ai fini del conteggio del deficit, proprio perchè l'elevato livello di debito pubblico rischia di ripercuotersi sul deficit, afferma la Commissione. "
(www.wallstreetitalia.com)
Tutti questi scontri, se dovessero acuirsi, favorirebbero populismi ed euroscetticismo. L'Ue rischia di rendere la strada dell'uscita dall'euro una discesa velocissima. Se persino uno come Casini comincia a rompersi le scatole delle pretese dell'Europa, sarà sempre più difficile convincere gli italiani che restare in Europa ci conviene. Alla fine il movimento antieuropeo diventerà automatico e trasversale all'interno dei vari partiti.
Quelli di centro destra sono abbastanza permeabili ai concetti antieuropei e già comunque si delinea una faglia tettonica fra “falchi” euroscettici e “colombe” governative. La Lega con Salvini si sta lanciando sulla scia del movimento lepenista francese che vuole un'uscita della Francia dall'euro.
Il movimento grillino da sempre è annoverato fra gli euro scettici, anche se la linea politica in tal senso non è affatto chiara.
Nel centro sinistra, la fedeltà europea appare maggiore. Eppure anche li si stanno aprendo pericolosi varchi “populisti”. Per esempio Renzi che dice il “più Europa” ci ha stancati, oppure “o si vogliono seguire fino in fondo le politiche europee e quindi si dice che Iva e Imu così come sono state riformate non vanno bene; o si contestano le politiche rigoriste dell’Europa, “del resto c’è tutta una serie di teorie da Krugman in giù…” (Saccomanni non è Monti (2) ).
Ma molto più pesante è Prodi che inonda con un diluvio di “bestemmie” l'Ue, sbatte la porta e manda tutti a fanculo boicottando le primarie del Pd. Questo è un segno pesante. E' il segno che a sinistra si aprono le prime grosse crepe all'interno del Pud€. Che i martiri per Maastricht sono sempre più soli.
La casta politica ha appoggiato le politiche europee in quanto presumeva che non avrebbe perso nessun privilegio. Forse alcuni addirittura pensavano di guadagnarci in prestigio. I sacrifici pensavano, erano per gli altri. Ora si stanno rendendo conto che di questo passo non ci saranno più privilegi da spartire, perché verranno spazzati via dal populismo antieuropeo sempre più forte.
Forse incredibilmente saremo salvati dai nostri aguzzini, quando si renderanno conto di avere il popolo contro e cominceranno ad aver paura di perdere il loro scranno, il loro strapuntino di potere. Con la faccia come il deretano, faranno una bella inversione a "U" e diranno come Fassina a Piazza Pulita la fatidica frase: "io l'ho sempre sostenuto che questa era una strada impraticabile...". Che bella faccia tosta!
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