L'anno scorso aveva un bel progetto avviato. Un premier tecnico, risorsa preziosa della repubblica, da tenere di buon conto per il 2013, come un vino d'annata da stappare al momento giusto.
Purtroppo nel corso del 2012, il vino tecnico, si è dimostrato un banale "tavernello" che sa di tappo. E a dicembre è arrivata la prima cocente delusione: Monti non ha voluto fare la riserva della repubblica. Anzi si è buttato in modo alquanto maldestro nella campagna elettorale: non ha mai trovato ne feeling, ne ritmo e alla fine si è dimostrato più camaleontico di Berlusconi, cambiando opinioni a seconda dell'umore dell'elettorato.
Credo che Napolitano a questo punto abbia dovuto rinunciare al suo sogno tecnico ed europeista per il 2013. C'era però il piano "B", indurre il suo vecchio partito ex comunista a seguire l'agenda Monti e magari anche a dare un ruolo al tecnico impazzito per le elezioni. Sembrava che il piano "B" procedesse bene, ma ad un certo punto anche in questo caso le prime delusioni: mentre Bersani cercava di dimostrarsi amicale verso il centro montiano, il tecnico divenuto irriconoscibile mostrava i denti, come un cane idrofobo che si rivolta al suo padrone.
Va be, avrà pensato il Presidente, si sa che la politica è una commedia: prima ci si scanna e poi si amoreggia come niente fosse. Basta ricordare le "belle" parole di Bossi verso Berlusconi dopo il ribaltone del '94, e poi le cene romantiche fra i due appena pochi anni dopo.
Ma come afferma Tremonti, la crisi è come un videogame. Hai appena distrutto un mostro che ne spunta un altro ancora più cattivo. Così mentre il Presidente assisteva all'assottigliarsi della differenza fra centro destra e centro sinistra nei sondaggi, ma ancora con la speranza nei numeri del piano "B", ancora con la speranza che alla fine il ritorno di Monti di riffa o di raffa era scritto nel destino...
boom! arriva la tegola Mps...
Il Presidente si è arrabbiato:
"Napolitano chiede con forza che si “manifesti quella consapevolezza dell’interesse nazionale cui sono di certo sensibili tutte le forze responsabili, ferma restando la netta distinzione tra la doverosa azione penale e le riconosciute condizioni distabilità della banca oggetto d’indagine. ‘So quanto possano essere importanti il ruolo e l’impulso della stampa per far luce su situazioni oscure e comportamenti devianti. Sono altrettanto fermamente convinto che va salvaguardato il patrimonio di credibilità e di prestigio, anche fuori d’Italia, di storiche istituzioni pubbliche di garanzia, insieme con la riconosciuta solidità del nostro sistema bancario nel suo complesso”. Napolitano difende Bankitalia ”ha esercitato fin dall’inizio con il tradizionale rigore le funzioni di vigilanza nei limiti delle sue attribuzioni di legge. E la collaborazione che ha prestato e presta senza riserve alla magistratura è garanzia di trasparenza per l’accertamento delle responsabilità”."
(www.ilfattoquotidiano.it)
E certo. Il Capo dello Stato dice in pratica alla stampa allineata con le tesi euriste e merkeliane (forze responsabili), lasciate stare Mps e soprattutto la Banca d'Italia (vedi alla voce Draghi), se proprio dovete parlarne mettete le notizie nella pagina economica prima dello sport, non in prima pagina.
Se accade che il Pd viene sbaragliato dallo scandalo bancario, poi il progetto iniziale del 2012 (Monti bis), già pesantemente ridimensionato per colpa dell'interessato, potrebbe svanire per sempre. Un colpo durissimo per la finanza internazionale e la Troika che tifavano Monti, che si sono dovuti accontentare di Bersani-Monti e ora magari dovranno rifare i conti con Berlusconi.
E' un bel problema per Napolitano... e per la Merkel. Il giocattolo progettato nel 2012 senza fare i conti con gli italiani, rischia di andare in pezzi. E la cosa non mi stupirebbe per niente.