martedì 15 gennaio 2013

Concordia Italia


Ad un anno dall'affondamento, la nave Concordia è ancora inclinata su un fianco presso l'Isola del Giglio. Ad un anno abbondante dall'attacco spread del novembre 2011, la nave Italia è ancora pericolosamente inclinata. Ma la Concordia ha un vantaggio rispetto all'Italia. Pur essendo in bilico, è più o meno fissata al fondale e non può affondare di più. Invece l'Italia continua ad affondare inesorabilmente. Non si sa se sia stato peggio Schettino, o i "comandanti" premier (e ministri) Berlusconi, Tremonti e Monti. Di cui l'ultimo persino peggiore degli altri.

- Pil
"La variazione: -2,4% su anno Nel terzo trimestre 2012, il Pil é sceso dello 0,2% congiunturale e del 2,4% tendenziale. Si tratta delle stime Istat in valori corretti per gli effetti di calendario (due giorni lavorativi in più del trimestre precedente e una in meno del trimestre corrispondente) e una in meno del trimestre corrispondente) e destagionalizzato. La crescita acquisita per il 2012 é pari a -2 per cento."
(www.ilsole24ore.com)

Previsioni per il 2013:
"Nel dettaglio delle previsioni oltre ai minimi e ai massimi indicati Bnp Paribas è al -0,70%, mentre Barclays e Goldman sono allineati al -0,80%. Poco sotto ci sono Deutsche Bank, Aletti e Santander tutte concentrate al -0,90%. Tonda la performance negativa prevista da Bank of America a -1,00%. Le cose andranno invece molto peggio per Morgan Stanley (-1,20%), Abn Amro (-1,50%) e Citibank (-2,10%)."
(www.milanofinanza.it)

- Indice manifatturiero PMI
Italia: Pmi manifatturiero sale a 46,7 punti a dicembre
"Risalita a 46,7 punti a dicembre per l'indice Pmi manifatturiero italiano dai 45,1 punti del mese precedente. Si tratta dei massimi dallo scorso marzo. Il consensus era fermo a 45,3 punti." (situazione di equilibrio 50 punti).

- Chiusura aziende
"... con la crisi degli ultimi anni ogni fatica sembra una pena di Tantalo o il tentativo di svuotare l’oceano con un cucchiaino. “Ogni mese muoiono almeno mille piccole imprese , nel silenzio e nella disperazione” ha recentemente dichiarato Paolo Agnelli, presidente di Confimi “E mentre tutti i media sono concentrati sulla Fiat e sulle grandi imprese, ogni piccola società che muore si porta dietro dieci, cinque, quindici dipendenti. Se moltiplichiamo dieci per mille, ogni mese, cosa succede?”
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Mentre Andrea GIuricin, docente di economia all’Università di Milano Bicocca, sottolinea: “Tra il 2010 e il 2012 le iscrizioni di nuove imprese sono calate del 5,2 per cento e le chiusure sono cresciute del 9,5. Non ci vuole un genio matematico per percepire la gravità della situazione."

(economia.panorama.it)

"Nel 2012 hanno portato i libri in tribunale 9608 imprese. La provincia più colpita è Milano. Seguono Roma, Torino e Napoli. Il direttore dell’Ocri Danovi: “E’ un Paese che torna indietro, come produzione e competitività siamo ai livelli degli anni ‘80
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Di questi 2105 nella sola Lombardia (LA MAPPA). Sono i numeri della crisi, di un’Italia che non ce la fa. Di migliaia di imprese costrette ad aprire una procedura fallimentare.
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I numeri, elaborazioni Unioncamere su dati del registro delle Imprese, fotografano un Paese in difficoltà da Nord a Sud.
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“La colpa è del cosiddetto effetto domino: i clienti non pagano più perché non hanno liquidità e di conseguenza gli imprenditori non riescono a pagare i fornitori”. Da qui i debiti che sono all’origine dei fallimenti. Ma non è solo un problema di soldi che non girano. Dietro le difficoltà economiche di un’azienda si nascondono anche motivi legati a una politica industriale."
(tg24.sky.it)

- Disoccupazione
"Disoccupazione giovanile da record in Italia nel secondo trimestre del 2012. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è infatti salito, nel secondo trimestre 2012, al 33,9%, dal 27,4% dallo stesso periodo 2011. 
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Nel complesso, il tasso di disoccupazione italiano (dati grezzi) ha toccato il 10,5%, in crescita di 2,7 punti percentuali rispetto all'anno precedente; si tratta del livello più elevato dal secondo trimestre del 1999, quando il dato aveva toccato il picco dell'11,2 per cento.
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«La dinamica della disoccupazione - spiegano i tecnici dell'Istat - continua ad essere in crescita, i ritmi di crescita della disoccupazione sono in aumento dagli ultimi mesi del 2011»."
(www.ilsole24ore.com)

- Cassa integrazione
"Quasi 1,1 miliardi di ore di cassa integrazione per oltre 520.000 lavoratori equivalenti in cig a zero ore: il 2012, secondo i dati Inps rielaborati dalla Cgil, è il secondo peggiore anno (dopo il 2010) dal 1980 per quanto riguarda le richieste di «fermo» del lavoro da parte delle aziende."
(www.lastampa.it)

- Vendite auto
"Un milione e quattrocentoduemila. Le vendite di automobili in Italia sono calate del 19,9% rispetto all'anno precedente tornando a livelli che non si vedevano dal 1979. Nel mese di dicembre le vetture vendute sono state 86.700 con un calo del 22,5%, più forte di quello dei mesi precedenti; la congiuntura difficile è confermata dall'andamento dei contratti siglati nell'anno, 1,37 milioni (-21% rispetto al 2011). Particolarmente negativo – sottolinea l'Unrae, l'associazione degli importatori – è il dato degli acquisti da parte delle famiglie: circa 900mila, con un calo del 23% e una quota (63,8%) pari al minimo storico."

- Immobiliare
"Nel terzo trimestre 2012, secondo le stime preliminari dell'Istat, l'indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, ha registrato una diminuzione dell'1,1% rispetto al trimestre precedente e del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2011."
(www.wallstreetitalia.com)

"l'erogazione dei mutui continua la sua fase discendente. in attesa che il nuovo anno porti qualche novità positiva il trend al ribasso non accenna a diminuire. nei primi nove mesi dell'anno, infatti, l'erogazione dei presti per la casa è caduta del 49,6%. sono gli ultimi dati dell'osservatorio sul credito al dettaglio realizzato da assofin, crif e prometeia."

- Vendite al dettaglio
"Su base annua, invece, l’indice grezzo del totale delle vendite ha fatto registrare una diminuzione del 3,8 per cento, con flessioni del 2,9 per cento per i prodotti alimentari e del 4,0 per cento per quelli non alimentari.
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La tendenza alla flessione delle vendite al dettaglio potrebbe proseguire anche nel corso dei prossimi mesi, andando in tal modo a prolungare ulteriormente un trend piuttosto deprezzante, e significativo per il potere d’acquisto e la capacità di spendita delle famiglie italiane."


- Pressione fiscale
"Pressione fiscale al 45,1%. Maggiori imposte e contributi pari a 14,7 miliardi di euro. Aggravio a famiglia stimato in 585 euro. Sono i numeri resi noti oggi dalla CGIA di Mestre che non usa mezzi termini: il 2013 sarà un anno all’insegna delle tasse."
(www.helpconsumatori.it)

- Amministrazione statale
"Il debito pubblico italiano sfonda quota 2mila miliardi e a ottobre si attesta a 2.014 miliardi, in valore assoluto il livello piùalto di sempre. È quanto emerge dal supplemento «Finanza pubblica» al bollettino statistico della Banca d'Italia.

Le entrate tributarie dei primi 10 mesi dell'anno segnano un incremento del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2011. Nel solo mese di ottobre le entrate tributarie sono ammontate a 29,6 miliardi, contro i 22,5 miliardi del mese precedente."

(www.ilmessaggero.it)

"Un 2012 avviato a chiudersi con un recupero di evasione che si prevede sostanzialmente in linea con l’anno precedente e un nuovo anno caratterizzato dal debutto di altri strumenti come il redditometro, atteso al via operativo tra marzo e aprile.
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«Ai primi di dicembre - spiega Lampone - gli incassi da recupero dell’evasione erano arrivati a quota 11 miliardi; c’è stata una lieve flessione degli incassi da ruoli, quelli che passano per Equitalia, dovuta da una parte alle note vicende di cronaca,
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Negli ultimi anni c’è stato un costante progresso degli importi recuperati dalla lotta all’evasione fiscale. Nel 2007 i miliardi entrati erano stati complessivamente 6,4, l’anno dopo sono stati sfiorati i 7. Nel 2009 un buon balzo in avanti, con 9,1 miliardi in cassa, e poi ancora miglioramenti successivi: 11 miliardi nel 2010 e 12,7 lo scorso anno."

(www.ilmessaggero.it)

- Previsioni futuro economia
"Confesercenti: 9 italiani su 10 non vedono l'uscita dalla crisi. Gli italiani sono sempre più scettici sull'uscita rapida dalla crisi. Per i prossimi dodici mesi, solo il 16% dei nostri concittadini - la metà dello scorso anno - vede in arrivo un miglioramento per l'economia del Paese, mentre il restante 84% pensa che il 2013 non porterà alcuna evoluzione positiva, ma addirittura un ulteriore peggioramento.
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I giudizi sull'economia italiana. La salute dell'economia italiana è giudicata negativamente dall'87% degli intervistati. Il 36% la ritiene inadeguata, mentre il 51% addirittura pessima. A promuoverla solo il 13%, che la segnala come discreta (11%, in aumento del 3% sullo scorso anno) o buona (2%, in calo dell'1%).
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Per il 2013 la maggioranza degli italiani (il 59%) vuole far leva sul nuovo esecutivo per porre alla sua attenzione l'emergenza lavoro, scelta dal 31% degli intervistati a causa del forte sentimento d'insicurezza sul futuro. E' significativo che, subito dopo, gli italiani chiedano di abbassare le tasse e di ridurre i costi della politica (il 23% del campione in entrambi i casi).
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L'accento posto sulla questione lavoro nasce dalla crescente difficoltà degli italiani ad arrivare alla fine del mese con i loro guadagni. Nel 2012 il 41% degli interpellati dichiara di non riuscirci, né con il proprio reddito né con quello familiare. E se nel 2010 circa il 72% del campione riusciva a far fronte alle spese della famiglia per tutto il mese, quest'anno la percentuale cala bruscamente al 59%."

(www.ilmessaggero.it)

E' inutile cercare nei programmi elettorali una risposta a questa situazione disastrosa. Non ci sono soluzioni credibili dalla lotta all'evasione fiscale, poche dal recupero degli sprechi, pochissime dalla patrimoniale alla francese (che non sta funzionando); è un chimera la vendita del demanio; è criminale l'aumento di produttività che si traduce in deflazione sugli stipendi (lavorare di più guadagnare meno); i tagli sono poco realistici e concorrono alla recessione (meno spesa pubblica, meno incassi privati). Non parliamo dell'austerità di Monti-Merkel, che è una pratica ai confini con la magia di Vanna Marchi. Si pratica un bel salasso in stile medievale e poi si aspetta fiduciosi l'arrivo della fata "ripresa"...

Non è possibile uscire dalla recessione con i programmi declinati in euro. Con il divieto di fare deficit (pareggio di bilancio) per lo Stato è impossibile trovare i fondi per rimettere l'economia reale in carreggiata. Soprattutto è l'impossibilità di creare moneta, essendo l'euro una moneta straniera presa in prestito, a creare i peggiori effetti su un'economia collassata come la nostra. 
Lo Stato può trovare fondi per la propria sopravvivenza solo tagliando i servizi e aumentando le imposte. E i tagli sono a loro volta depressivi come l'aumento dell'imposizione fiscale. Più aumenterà la recessione, più lo Stato dovrà tagliare e tassare per recuperare il fisco cancellato dalla recessione. E questo provocherà un peggioramento della situazione economica in un continuo avvitamento verso il basso.

Non c'è altra alternativa alla stampa di moneta (euro o nuova lira) per irrorare l'economia reale. Le banche pensano solo più alla finanza. Gli investitori di titoli di Stato sono influenzati dalle agenzie di rating, che sono influenzate da interessi non proprio limpidi. Comunque, anche non cedendo al complottismo, evidentemente in una finanza internazionale dominata dal sistema anglosassone, in caso di penuria di investimenti sicuri, e caduta della fiducia, i primi a rimetterci sono i paesi latini. In pratica dal mondo privato non può giungerci un aiuto. Abbiamo bisogno di un ritorno della supremazia della polis sulla finanza. In caso contrario, la nave Italia continuerà inesorabilmente ad affondare fra i flutti della finanziarizzazione dell'economa internazionale.

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