venerdì 9 dicembre 2011

Surprise!


Tutti si aspettavano l’espulsione degli stati europei truffaldini (i Piigs) dalla zona euro principale, nello scantinato di un euro due di seconda scelta. Altri, soprattutto economisti, si aspettavano prima o poi, una auto-esclusione dei tedeschi, visto che sono gli unici che non vogliono vivere a debito, come le cicale di mezzo mondo.

In vece, a sorpresa (ma poi nemmeno tanto), sono stati cacciati dal nuovo patto europeo gli inglesi. Come avevo già scritto in “Quale modello?” (Link) :

Il caso inglese è quello di una nazione con spesa sociale tipicamente europea, con una gestione oculata, ma che diventa sempre più pesante a causa della modifica della capacità produttiva nazionale. Il Regno Unito è la culla della rivoluzione industriale, eppure a partire dagli anni ’80 ha perso la sua industria manifatturiera per trasformarsi in un’economia finanziarizzata. L’economia inglese è costituita da una parte pubblica ben gestita, ma improduttiva e una parte privata in gran parte composta da aziende che erogano servizi di alto livello in campo finanziario. L’Inghilterra è come un gigantesco negozio, vive di intermediazione, ma quando mancano gli acquirenti delle merci da intermediare, o quando tutti scappano dalla finanza, entra in crisi. E' quello che accade oggi e il motivo per cui si crea debito pubblico. Tale debito comunque, come nei casi precedenti è   sotto controllo nazionale e pare non destare problemi.”

Lo sostiene anche il blog “Il grande bluff” (www.ilgrandebluff.info):

Il super-vertice UE inizia con il piede sbagliato: gli arditi avanguardisti d'oltremanica hanno fatto saltare l'accordo a 27 perchè (off course..) volevano l'esonero sulla regolamentazione per l'unica industria rimasta in UK....ovvero quella finanziaria.
Ed allo stesso tempo Cameron è stato molto esplicito:

"Noi non vogliamo aderire all'euro, siamo contenti di esserne fuori, come lo siamo di non fare parte della zona Schengen.
Noi non vogliamo rinunciare alla nostra sovranità come stanno facendo questi Paesi.
Noi vogliamo i nostri tassi di interesse, la nostra politica monetaria: quello che ci veniva offerto non era buono per la Gran Bretagna, quindi meglio che si facciano un trattato tra di loro".

Quindi era logico che si tenessero alla larga dall’euro crisi, visto che la Banca d’Inghilterra li mette al riparo da questa ridicola crisi voluta-provocata dai tedeschi. Di sterline ne possono stampare quante ne vogliono e il loro spread non è un problema.

Intanto le borse sembrano scommettere che dietro questo nuovo patto, che non ha nulla di nuovo, ci sia qualche meccanismo segreto per immettere nuova liquidità nel mercato. Ma lo spread non cala e rimane in zona pericolosa. Se l’accordo rimane questo, di nessun cambiamento nel ruolo della BCE e di nuove punizioni e sanzioni automatiche per i trasgressori del patto, non accadrà niente di ciò che viene auspicato. Lo spread continuerà a salire.

Leggo qua è la interessanti analisi sulla manovra Monti, per esempio questa di T. Boeri su Repubblica:


E’ un articolo che contiene spunti correttivi e proposte interessanti. Ma la verità è che questa manovra sarà solo un’inutile contributo alla recessione dell’Italia, se non ci saranno cambiamenti a livello europeo sul ruolo della BCE come prestatore di ultima istanza.

Credo che saremo costretti prima o poi ad uscire dall’euro, perché non potremmo più sostenerne il costo. Tanto vale preparare da subito un piano “B” di uscita. Ma di sicuro deve farlo un vero governo di emergenza, non quello del farlocco Mago Monti.

Nessun commento:

Posta un commento