domenica 18 dicembre 2011

W i crucchi (2)



A quanto pare ho giudicato troppo in fretta e male le reali intenzioni della Germania e della sua cancelleria (vedi per esempio: "Esperimento tedesco"). Si pensava che i tedeschi fossero affetti o da una specie di stupida miopia, non vedevano e prevedevano gli effetti del rialzo degli spread (soprattutto dell’Italia), o da cattive intenzioni, volevano il fallimento delle nazioni periferiche per ricomprarsele con pochi euro e sfruttarle come colonie. Per la verità tale giudizio non è stato solo il mio, ma quello di molti commentatori:

- per esempio è presente in questo post molto cattivo di www.ilgrandebluff.info dal titolo “La soluzione finale”:

- o nella serie di post molto polemici di Icebergfinanza tra cui:
DEUTSCHE BANK E GERMANIA: GLI AVVOLTOI D’EUROPA!

- o nell’ultimo articolo letto sul sito http://www.comedonchisciotte.org/ che propone di coalizzare le grandi nazioni debitrici d’Europa (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna) per utilizzare il debito come ricatto verso i paesi del nord. Per la verità è una strategia a cui pensai già a inizio crisi, ma dopo qualche giorno ho ripudiato ritenendola esageratamente disonesta. Essendo, come dice l’articolo, un’”arma nucleare” va considerata come estrema ratio.
A QUANDO IL CLUB DEI DEBITORI ?

- per non palare dei vari commenti al vetriolo di P. Barnard (http://www.paolobarnard.info/).

Ma si sono letti commenti in tono simile anche sul Sole24ore o su altri giornali nazionali.

Niente di tutto questo. Il comportamento enigmatico e cocciuto della Merkel era solamente dovuto alla necessità di non urtare la sensibilità dei propri concittadini in campo economico. L’Europa doveva risollevarsi, senza dare la parvenza che ciò avvenisse a discapito delle casse tedesche e quindi delle tasche dei contribuenti germanici.

Allora ecco la strategia “semi segreta” adottata dall’Europa, su forte pressione tedesca (dal blog “Voci dall’estero”):

Perché Mercoledì prossimo sarà un giorno importante per sapere se la crisi dell'euro sta finendo

“In sostanza, la BCE spera di incentivare l'acquisto dei bonds sovrani, consentendo alle banche di accedere a finanziamenti illimitati per tre anni con garanzie molto meno severe rispetto a quanto richiesto in precedenza.”

“La prossima operazione LTRO ( longer-term refinancing operations ) - in cui le banche richiederanno finanziamenti alla banca centrale - avrà luogo martedì. Mercoledì prossimo, la BCE pubblicherà sul proprio sito le statistiche sul numero di banche che hanno richiesto finanziamenti e sulla somma di denaro che hanno preso in prestito.

Se la crisi stesse veramente rientrando, dovremmo vedere i rendimenti dei debiti sovrani periferici continuare a cadere, man mano che le banche utilizzano la liquidità della BCE per assorbire il debito pubblico a succosi rendimenti. Dovremmo anche vedere una cifra enorme di contante distribuito come parte del "riparto LTRO". Ultimo ma non meno importante, dovremmo vedere tonnellate di banche che chiedono a gran voce il finanziamento.”

Quindi si profila una strategia di uscita dal debito in stile tutto europeo, molto diversa da quella adottata dalle banche centrali americane ed inglesi. La Bce presta denaro alle banche nazionali, che su sollecitazione dei rispettivi governi, comprano debito pubblico nazionale. Tale approccio darà luogo ad una uscita dalla crisi più lenta, rispetto all'acquisto diretto della Bce, o alla stampa di nuovi euro.
Si cerca in sostanza di ricreare una situazione nippo-europea, dove il debito è detenuto interamente a casa propria (nelle proprie banche nazionali) e quindi lo spread è sotto controllo.
Come avevo scritto nel post “Quale modello” (Link):

“Il debito giapponese è nelle mani dei suoi cittadini e istituzioni. Quindi anche qui i tassi sono bassi e il debito cresce lentamente, ma cresce. Attualmente ha superato il rapporto del 200% tra debito e Pil (in Italia siamo al 120%) eppure il Giappone non rischia il default come l’Italia.”

Ma con una differenza sostanziale, che la Germania vuole che continui la politica di austerità, e soprattutto che non si arrivi a livelli Giapponesi. Il debito deve ritornare ad un livello del 60% del Pil, e deve essere fatto in 20 anni.
Per l’Italia significa passare da un debito di 1.950 mld di euro a un debito di circa 1.000 mld di euro. 950 mld di euro in 20 anni, significa circa 48 mld di euro di manovra aggiuntiva all’anno. Sperando che effettivamente gli interessi scendano dal 5-6% a valori più tedeschi.

Il piano non è di per sé sbagliato. Il problema è che un’aggressione così forte del debito rischia di ammazzare qualsiasi ripresa economica per i prossimi 20 anni.
Con la speranza che tale piano funzioni veramente, ora l’unica cosa che manca al piano salva-Europa, soprattutto in Itlalia, è una appropriata politica di crescita economica, che ci consenta di sostenere un tale peso.
Ecco perché sarebbe importante prendere tutti quei provvedimenti, come ad esempio le liberalizzazioni e gli investimenti in infrastrutture, che possano rilanciare l’economia.

P.S. (aggiornamento ore 17:00):
Questo piano potrebbe avere anche delle serie controindicazioni. Sono spiegate nell'articolo di Tabellini sul Sole24ore:

Le banche salva-debito? Un grave errore

fra le altre esprime questa valutazione in stile molto "alternativo", un pò da centro sociale e sindacalista:
"Oggi circa il 40% del debito pubblico italiano è detenuto all'estero, in prevalenza dalle banche tedesche e francesi. È bene che resti così, perché questa "spada di Damocle" che pende su Germania e Francia è l'unica nostra arma contrattuale."

Ma poi in realtà questo potere contrattuale non è mai stato utilizzato. E sicuramente non sarà Monti ad esercitarlo, non è nel suo stile e nella sua storia. Al massimo lo avrebbe potuto esercitare il precedente premier, in grado di mettere in campo politiche più spregiudicate.

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