giovedì 22 agosto 2013

Il Bitcoin piace alla Germania


"Nella prima decisione sensata presa da una potenza economica sin qui in materia di Bitcoin, il ministro tedesco delle Finanze ha dichiarato legali le offerte di moneta virtuale.

C'è un motivo se la notizia sta facendo il giro del mondo tecnologico e valutario: si tratta di una grossa novità. Non solo perché qualche burocrate ha legittimato la cripto moneta, ma perché per la prima volta viene ammesso che per questa via passa il futuro dei mercati.

Inutile negarlo. Si può continuare a combattere il Bitcoin oppure si può accettare la realtà e spianare la strada a un nuovo sistema. La divisa, che non è classificata come moneta elettronica o straniera, potrà essere utilizzata a fini fiscali e per gli scambi commerciali nel Paese.

Il Bitcoin viene così identificato come unostrumento finanziario che rispetterà le regole bancarie del Paese. È pensato per i "soldi e risparmi privati", ha fatto sapere il ministero, piuttosto che per "circoli multilaterali".

"Dovremmo avere una certa competività nella produzione di moneta. Sono da tempo un fautore della proposta di Friedrich August von Hayek per denazionalizzare la valuta. I Bitcoin vanno in questa direzione", ha dichiarato Frank Schaeffler, un membro della Commissione Finanziaria parlamentare tedesca, che tanto ha spinto per la classificazione dei Bitcoin come valuta commerciabile."
(www.wallstreetitalia.com)

Non mi stupisco di questo amore dei tedeschi per il Bitcoin. In effetti è una valuta virtuale criptografata che presenta più caratteristiche di moneta in grado di conservare ed aumentare il suo valore (malgrado la speculazione pazzesca degli ultimi anni, vedi "Bitcoin e tulipani"), che moneta adatta per scambi. Ai tedeschi piace maneggiare una moneta che conserva alto il suo valore, come del resto stanno dimostrando con l'ostracismo verso qualsiasi forma di espansione monetaria in zona euro, verso la socializzazione del debito e l'emissione degli eurobond.

Il Bitcoin viene generato attraverso un algoritmo che simula la cavazione di oro:

"Il Bitcoin è sostanzialmente un’unità di debito gratuita che entra in circolazione tramite il cosiddetto “mining”: i client, una volta trovata la soluzione di complessi algoritmi, generano nuovi Bitcoin che in ogni caso non potranno mai essere più di 21 milioni.”
(www.comedonchisciotte.org)

Questa è una limitazione voluta, una scelta di Nakamoto, poiché si vuole simulare un legame virtuale della moneta all'andamento del valore dell’oro fisico, pur non essendoci nessun vero legame con il prezioso."


Tutto questo porta il Bitcoin ad avere lo stesso difetto dell'euro: crescita continua del suo valore, che permette l'acquisto facilitato di materie prime, ma genera difficoltà crescenti nelle esportazioni. Ma ai tedeschi questo non importa, almeno per ora che beneficiano dell'euro inconsapevolmente.

Un'altra considerazione interessante da fare è che il Bitcoin viene formalmente accettato in Germania in quanto l'euro non è oggetto di attacchi speculativi che provocano svalutazione. Dove invece la svalutazione minaccia la valuta nazionale, come in Argentina, il Bitcoin è visto con sospetto e bandito, poiché il suo utilizzo genera ulteriore perdita di potere d'acquisto del pesos.

Il Bitcoin è stato inoltre denigrato in ambito internazionale in quanto pare moneta preferita della criminalità internazionale, in particolare di origine russa, per scambi di materiale illegale. Qualche piccola dietrologia geopolitica andrebbe fatta circa questa apertura della Germania ad una moneta che piace a certi oligarchi russi. Soprattutto alla luce di un evento che in questi giorni è passato quasi inosservato: un treno dalla Cina è giunto ad Amburgo.

"D’ora in avanti le merci provenienti dalla Cina con destinazione Europa potrebbero non viaggiare più per mare. A Zhengzhou, capoluogo della provincia cinese dello Henan, è stato inaugurato un treno merci che percorrerà 10,214 km in sedici, diciotto giorni, con un risparmio di circa due settimane rispetto al tempo necessario per arrivare via mare al porto di Amburgo.

A bordo dei container del viaggio inaugurale 665 tonnellate tra pneumatici, scarpe e capi d’abbigliamento. Merce per un valore pari a 1 milione e mezzo di dollari.

Sei i treni già programmati per il 2013 che dovrebbero consentire un volume d’affari superiore ai cento milioni di dollari."

(it.euronews.com)

E visto che per arrivare dalla Cina le merci devono transitare lungo la transiberiana russa, "le somme fanno i totali" come direbbe Totò. E' un po' come se il ministro tedesco dicesse: a noi tedeschi vanno bene anche pagamenti in Bitcoin, l'importante che l'Asia abbia un rapporto privilegiato con i nostri centri.

E questa apertura ai Bitcoin implica un altro problema di geopolitica ed un ulteriore "fronte di crisi" con gli Usa. L'amministrazione Usa e la Fed non hanno mai visto di buon occhio la politica di austerità e la politica molto restrittiva solo incentrata sull'inflazione della Bce. Spesso hanno fatto trapelare la loro irritazione per la cattiva conduzione della crisi europea da parte della Germania. Se ora questa cercherà pure di insidiare il primato mondiale del dollaro con il Bitcoin, è logico aspettarsi nuovi attriti fra le due sponde dell'Atlantico.

Quella della Germania è comunque l'apertura di una breccia. Il Bitcoin potrebbe diventare la prima moneta mondiale indipendente dalle banche centrali e da qualsiasi governo. Sarebbe un esperimento interessante osservare il funzionamento dell'economia mondiale senza possibilità di scatenare guerre valutarie come quella che sta facendo crollare molti paesi, fra cui molti promettenti emergenti (Brics).

Però c'è il rovescio della medaglia (o del Bitcoin). In un mondo del genere, tutto sarebbe governato unicamente dal mercato. La politica, come avviene oggi in Italia, avrebbe solo un controllo residuale sulle scelte economiche. Solo le nazioni altamente efficienti avrebbero possibilità di prosperare. Quelle cioè dove venissero promossi al massimo i fattori che agevolano la produzione e ridotti al minimo sprechi e burocrazia. L'Italia sarebbe sicuramente spacciata (come lo è nell'euro oggi...). A qualcuno potrebbe sembrare un mondo perfetto, ma è un'utopia liberista pericolosa. Non esistono società dove tutti sono efficienti e soprattutto felici di praticare questa filosofia del profitto. Le società hanno un innato grado di imperfezione e di varietà umane.

Ho letto qualche giorno fa un articolo polemico dal titolo "Quando la barca va..." in cui si faceva un quadro della società del lavoro in Italia:

"Fare 2 conti non e’ complesso: su 60 milioni di abitanti, solo 22,5 milioni hanno una qualche forma di lavoro. Ben 37,5 milioni sono pensionati (spesso baby), inattivi, disoccupati, casalinghe, studenti, ragazzi.

Tra i 22,5 milioni di lavoratori, una quota non proprio ridotta, fa attivita’ parassitarie (pubbliche o private che siano), altri fanno mini-lavori, altri ancora sostanzialmente sono dei lavativi che piu’ o meno rubano lo stipendio.
...
Alla fin della fiera, ragionando in modo oggettivamente semplicistico, reputo realistica la cifra di 12-15 milioni di coloro che lavorano in modo piu’ o meno in qualche misura produttivo.

Una quota, diciamo la meta’, fa il suo e nulla piu’.

I rimanenti, diciamo 6-7 milioni di persone, si fanno il “mazzo” e lavorano seriamente."


La classica lamentazione del liberista incompreso. Ok, ammetto che c'è dell'ingiustizia sul peso eccessivo addossato su chi trascina la carretta. Ed ammetto che la forza lavoro, sia per motivi economici, culturali che demografici, in Italia è insufficiente. Ma detto ciò cosa dobbiamo fare con i "birichini": scudisciare chi "fa il suo e nulla più" come gli schiavi delle piramidi egizie (forse in realtà mai esistiti), o chiudere in campi di concentramento i "lavativi che più o meno rubano lo stipendio" sterminandoli?

La società è composta ovunque di persone con passioni diverse, e non si può obbligare chi ha altri riferimenti nella vita diversi dal lavoro a diventare un fanatico del guadagno e dell'impegno lavorativo, un krumiro convinto. Per questo la funzione dello Stato credo non possa venir meno. Non deve diventare prevaricatore e minacciare le libertà economiche, ma la sua funzione è anche tutelare chi non riesce a diventare o non vuole diventare "uno che si fa il mazzo".

Una piccola divagazione al tema principale per mettere in evidenza come una moneta completamente slegata dallo Stato forse non è l'ideale, contrariamente a quanto affermato dal ministero tedesco.

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