lunedì 23 giugno 2014

Padoan: qualcuno deve abbassare le tasse (gulp!)


“E’ urgente intervenire per contenere l’elevata pressione fiscale che è ostacolo al ritorno a ritmi di crescita in linea con i partner internazionali”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan"
(www.ilfattoquotidiano.it)

"Mi chiedo come si possa sopportare la beffa di un ministro dell’economia il quale auspica che qualcuno abbassi le tasse quando è proprio lui che dovrebbe farlo. ... E come sia possibile che si guardi con fiducia a un premier che si sottomette completamente a quei trattati capestro che voleva cambiare prima delle elezioni, che fa ponti d’oro all’ultra conservatore Juncker, assertore nei rari momenti di sobrietà dello stau quo europeo e lo accetti a capo della commissione Ue, come Merkel comanda, salvo poi indossare i panni del miles gloriosus assieme al collega d’armi e di fuffa Hollande per farsi campione di una patetica, inconsistente e vaga lotta per la flessibilità sui parametri. Tuttavia il porno giornale Europa Quotidiano dice che “passa la dottrina Renzi” e non è nemmeno vietato ai minori di diciotto anni esposti così alla sconcertante visione della sodomia politica."
(ilsimplicissimus2.wordpress.com)

Qualcuno abbassi le tasse per carità, il ministro dell'economia e della Repubblica non ne può più... O forse dovrebbe essere lui ad abbassarle?

Povero ministro, lui sbraita e si lamenta, intanto "a sua insaputa" qualcuno gli aumenta le tasse sotto il naso. E persino in modo subdolo, quando era stato promesso che si faceva una riforma con invarianza di gettito fiscale. Si come no... Ministro anche lei ci casca ancora in queste promesse. Alla sua età...

"Riforma catasto, maxi tassa sulla casa

L'operazione "Riordino Catasto" è appena partita e già c’è il fondato rischio di aumenti del prelievo fiscale. Le rendite catastali, infatti, verranno nuovamente allineate ai valori di mercato e, in virtù di ciò, sono destinate a crescere fino a dieci volte.

Il riordino è partito venerdì con l’approvazione del decreto attuativo sulle commissioni censuarie in Consiglio dei ministri
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Anche se tutto dipenderà da come i sindaci rimoduleranno aliquote e agevolazioni delle imposte una volta concluso il restyling, il pericolo di un ulteriore aggravio delle imposte sulla casa è pesante.

In alcuni casi si potrà anche arrivare a importi addirittura dieci volte superiori a quelli attuali. L’aumento sarà tanto più elevato quanto più basso è il livello delle attuali rendite.
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Ciò andrà ad incidere, innanzitutto, sul calcolo di Imu e Tasi
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così come è già avvenuto per il calcolo della Tasi – gli italiani sanno che, senza precisi vincoli (e penalizzazioni per chi non lo rispetti) che obblighino le amministrazioni comunali a restare nei limiti di quanto già incassato finora, le buone intenzioni della delega rischiano di trasformarsi nell’ennesimo rincaro della tassazione sugli immobili a carico degli italiani. A meno che non sia il cittadino a doversi attivare impugnando al Tar la delibera comunale contraria alla legge."

(www.wallstreetitalia.com)

Povero Ministro e fra poco poverissimi italiani sempre più tartassati. E sugli immobili l'accanimento continua. Ho sentito qualcuno della maggioranza affermare con sicumera in Tv che in Italia non c'è stata bolla immobiliare, quindi è sottinteso che non c'è nessun problema negli acquisti e nell'erogazione dei mutui. E quindi non si capisce perché calino le compravendite e le banche siano così restie a concedere mutui.

Ne siamo proprio sicuri? Credo che invece in Italia la bolla immobiliare sia arrivata prima che negli Usa. Ricordo appartamentini che un giorno erano proposti in agenzia a 200 milioni di lire e il giorno successivo erano già a 200.000 euro. Solo un aumento del 100! Se non è bolla questa...

Ed ora con la crisi della inadatta  moneta unica stiamo pagando tutto quanto. I prezzi torneranno ai loro valori in lire aumentati dell'inflazione dal 2001 ad oggi. Se non si dimezzeranno, sicuramente il calo sarà massiccio. E il riordino del Catasto sarà il detonatore.

Tutto questo porterà ad un'ulteriore e sostanziale diminuzione della ricchezza degli italiani. Una deflazione interna non solo salariale, ma anche di prezzi e valori che renderà sempre più insostenibili i vecchi debiti. Compreso quello pubblico.

Si capisce a questo punto l'allarme del ministro che accusa "ignoti" di aumentare le tasse, e quindi massacrare la crescita del Pil. E si capisce l'agitazione che pervade le cancellerie europee alla ricerca di un'uscita da questa situazione disastrosa. Il sogno di molti governanti è di riuscire magicamente a ridurre le tasse (mentre le aumentano) e pertanto riuscire a rinvigorire la domanda interna, ed anche quello di fare investimenti pubblici che non vengano conteggiati nel patto di stabilità europeo. Ma se per raggiungere questi obiettivi ci si accanirà sul welfare, il bilancio risulterà invariato e peggio ancora aumenteranno gli squilibri sociali.

Come se ne uscirà da questa trappola dell'euro? Non ci sono alternative, o si abbandona la moneta unica o si ricomincia a fare deficit pubblico in barba ai limiti pedanti del 3% del Pil. Cioè tradotto: o si ritorna alla lira o si "stampano" euro. E' sempre la solita alternativa, non ci sono terze vie.

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