venerdì 3 ottobre 2014

Non sanno più cosa fare


Alla fine Padoan deve ammettere l'evidenza. Questa è una crisi diversa, una crisi strutturale, non è la normale fine di un ciclo economico. Il problema è che fintanto non ammetteranno l'errore dell'euro, superandolo in qualche modo, non si risolverà nulla. Le intenzioni di Padoan dimostrano esattamente questo: si sa qual'è il problema, non lo si vuole ammettere, si dichiara che non ci sono soluzioni adottando le misure fin qui seguite, ma si continua fatalisticamente su questa strada pericolosa. In pratica o non sa che fare o non può fare quel che si dovrebbe.

"“In termini cumulati la caduta del Pil in Italia è superiore rispetto a quella verificatasi durante la Grande depressione del ’29”. E’ la conclusione a cui è arrivato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, con l’aggiornamento del Documento di economia e finanza. “L’area dell’euro è a un bivio”, aggiunge il ministro sottolineando che i Paesi in assenza di interventi “rischiano di avvitarsi in una spirale di stagnazione e deflazione”. Quindi “occorre muovere con decisione su più fronti nella consapevolezza che in assenza di una ripresa robusta la tenuta del tessuto produttivo e sociale risulterebbe a rischio, la ricchezza delle famiglie minacciata, le prospettive dei giovani compromesse”"
(www.ilfattoquotidiano.it)

Nella spirale, che qualcuno chiama ciclo di Frenkel, ci siamo già tre anni. Ed ogni anno la situazione peggiora. Ci siamo noi come la Francia e la Spagna, malgrado si voglia far credere che sia in ripresa. E' un bene comunque che Padoan lo riconosca. Ma dalle sue elaborazioni successive si capisce che si è arreso al sistema:

"l’Italia mette un punto fermo sugli impegni presi garantendo fin da ora che se non ce la farà nel 2015, l’anno successivo i soldi mancanti saranno chiesti ai contribuenti e scatteranno in automatico gli aumenti dell’Iva e delle altre imposte indirette per un controvalore di 12,6 miliardi sul 2016, 17,8 miliardi nel 2017 e 21,4 miliardi nel 2018."

In pratica se mancano i soldi si continua con politiche economiche che ci spingeranno sempre più nella spirale suddetta. Perché questo succede con l'aumento della pressione fiscale. Oltretutto se aumenti l'Iva di 1 punto non è detto che incassi l'1% in più. I consumi si contraggono e lo Stato incassa molto meno di quanto preventivato. Ed in più si riducono le produzioni, quindi le vendite e quindi le tasse ricavate dal sistema produttivo. L'aumento dell'Iva è un'idiozia. Padoan lo sa, ma ha deciso di arrendersi al disastro. Forse in attesa che salti tutto per aria...

Lo sa anche Renzi che si gioca tutta la sua popolarità sull'aumento delle tasse. Anche se in pubblico i renziani doc continuano a dichiarare che non sono previsti aumenti di tasse. Probabilmente è un mantra che recitano anche per autoconvincersi che le cose andranno veramente così. Mentre ormai tutti sanno, cronisti governativi schierati compresi, che mancano dai 20 ai 25 miliardi di euro per completare il bilancio dello Stato alla luce della più che prevedibile caduta del Pil. E molti sospettano che non saranno 20-25 miliardi di tagli, assai difficili da reperire se non tagliando il welfare.

Forse è per questo che Renzi tenta di fare sponda con la Francia di Holland e Sapin?

"“Rispetto la decisione di un Paese libero e amico come la Francia, nessuno deve trattare gli altri Paesi come si trattano degli studenti”
...
“Io sto dalla parte di Francois Hollande e Manuel Valls. Sono dalla parte della Francia”. Diversa, in ogni caso, secondo Renzi, la situazione italiana: “Ma naturalmente per l’Italia la situazione è diversa: noi rispettiamo i limiti che ci siamo dati del 3%”."

(www.ilfattoquotidiano.it)

Insomma una mezza ribellione alla maestrina Merkel. Un colpo al cerchio ed uno alla botte. Vorrei tanto sforare i parametri ma farò il bravo studente. Non so se è la solita presa in giro di Renzi, o il massimo di ribellismo che possiamo aspettarci dal personaggio.

Comunque i conti se li sarà fatti, o almeno se li sarà fatti spiegare da Padoan. Avrà compreso che sulla strada europea si troverà a dover sostenere scelte talmente impopolari, e talmente controproducenti, che rischia di giocarsi la "luminosa" carriera. Almeno per preservare la propria "cadrega" in un futuro se non prossimo almeno lontano, capirà cosa è meglio fare per l'Italia e per lui? Troverà il coraggio prima o poi di opporsi con forza alle pretese della Germania e dell'Europa? Lo spero per lui e per noi, altrimenti verrà spazzato via dalla storia. E verrà ricordato come un Letta qualsiasi.

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