Nel post "Primavera politica italiana" scrivevo:
"Chi ... non condivide per nulla le scelte montiane è il Movimento 5 Stelle di Grillo. Si può definire come il movimento capofila di tutti i movimenti antagonisti duri e puri.
Mentre “Giustizia e Libertà” si riuniva chiamando a se i suoi sostenitori più rappresentativi, ma in parte già contaminati dalla politica “decadente” (Saviano, Eco, C. De Gregorio, Zagrebelsky, Pisapia ecc.) Grillo rilasciava sul suo blog un combattivo “Comunicato Politico”"
E nel post "Il dopo-Berlusconi" riprendendo un articolo de "Il Riformista" che invitava a non sottovalutare la vasta area di indecisi nei sondaggi (45%), scrivevo:
"L’antipolitica potrebbe diventare quel o quei partiti che alle prossime elezioni rompono le uova nel paniere del centro destra e del centro sinistra attuali. Nei sondaggi, i grillini, sono dati con una percentuale per nulla irrisoria per un movimento (4%), ma potrebbe essere un dato falsamente e illusoriamente basso"
Ed in effetti il mio presentimento sembra esatto, da quanto sta uscendo dai sondaggi elettorali più recenti:
Allarme Pd: Grillo al 5,5 per cento
"...una ricerca Swg realizzata per "l'Espresso" rivela che il dato nazionale del Movimento 5 Stelle (M5S) oggi è valutabile attorno al 5,5 per cento, più o meno il risultato ottenuto dal candidato grillino in Molise. Quasi il doppio rispetto al 2,9 che, sempre per Swg, valeva nell'aprile 2009. Secondo i ricercatori dell'istituto triestino, inoltre,"il potenziale politico attuale è destinato sicuramente a consolidarsi".
L'istituto di ricerca ha poi intervistato un campione di questi elettori rilevando i tre motivi-base per cui votano Grillo: "Rifiuto della tradizionalità dell'offerta politica attuale", insomma i vecchi partiti; "rifiuto della logica di gestione delle altre forze politiche", vale a dire la poltronite e i privilegi; attrazione per "una modalità di lavoro snella, con sempre nuovi obiettivi e con rinvii tra Web e territorio", cioè un approccio pragmatico ai problemi che coniuga realtà digitale e realtà fisica."
Il comico genovese "detta regole ferree per evitare che il movimento si trasformi in partito o che qualcuno tenti di scalzarlo dal suo trono. L’unico punto debole del M5S è proprio il clima dispotico interno." ("Primavera politica italiana")
"...non solo ha fondato il movimento, ma ne possiede privatamente anche il marchio e ne controlla di fatto le decisioni grazie al cosiddetto "non statuto", un regolamento leggerissimo che non prevede alcuna forma di democrazia interna e che stabilisce come "sede del movimento" proprio il sito Beppegrillo.it."
Per volontà del suo fondatore, il movimento rimane "duro e puro", quindi non stringe alleanze con nessuno altro partito o movimento. E per ora la strategia sembra pagare. E malgrado alcune "pecche" non da poco, il movimento avanza come un treno (veloce). Ma pagano soprattutto i punti di forza del movimento:
"...riduzione a due mandati per qualunque carica pubblica, eliminazione di ogni privilegio per i politici, referendum anche propositivi e tutti senza quorum, ambientalismo ed energie rinnovabili, libero sviluppo del Web, class action, lotta al precariato, via gli inquisiti dal Parlamento, trasparenza della finanza, insegnamento obbligatorio della lingua inglese dall'asilo.
Tutto molto semplice, in un programma di 13 paginette pubblicato on line"
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