domenica 10 marzo 2013
Girlfriend in a coma: un film già vecchio
Il film documentario sul declino delll'Italia è già vecchio dopo un anno, e soprattutto sbagliato nelle argomentazioni. E' il solito ritornello, questa volta in salsa inglese, della castabruttacorruzzzionedebitopublicoecc. come scriverebbe Bagnai in un suo post. Dopo una ventina di minuti non sono riuscito a proseguire nella visione del famoso documentario di Bill Emmott (ex direttore dell'Economist) ieri trasmesso da La7.
Siamo in declino perché corrotti, a causa della morale cattolica, perché il debito pubblico è troppo alto, perché c'è Berlusconi, perché dall'altra non c'è nessuno, perché non siamo produttivi ecc.??
Tutte stronzate galattiche. Siamo in declino a causa dell'adesione a questa stravagante moneta unica che si chiama euro. La corruzione c'è dai tempi della Magna Grecia; di governanti pazzi ed egocentrici ne abbiamo sempre avuti a partire da Caligola; il debito è un numero contabile senza un vero significato quando è riferito ad uno Stato, tant'è vero che il Giappone con un debito che veleggia al 240% del Pil non ha problemi di tassi d'interesse; sulla produttività intendiamoci una buona volta: dobbiamo lavorare (poco) come un tedesco e guadagnare (molto) come un tedesco o lavorare (molto) come un cinese e guadagnare (poco) come un cinese?
Inoltre il documentario è costellato di interviste a personaggi che già solo vederli mi fanno venire la pelle d'oca. Non sopporto più la visione dell'ex socialista Amato, che quando parla in inglese è ancora peggio, tanto che persino Monti sembrava più simpatico. Non sopporto più la visione del supermnager in maglioncino Marchionne, che è riuscito a dire di recente che se l'Italia esce dall'euro non investirebbe più in Fiat: bravo! una furbata non investire quando diventerebbe più conveniente. Non sopporto da tempo Saviano, fine dicitore di banalità (la camorra è brutta, l'acqua è bagnata) applauditissimo dall'establishment di sinistra.
Un film veramente inutile, in cui si avverte l'impronta economicistica liberista del suo produttore, che non vede le vere cause del declino, ma piuttosto gli effetti che questo provoca. E chiaro che se l'economia tirasse anche solo come negli anni '80 (non i migliori), a nessuno importerebbe un gran che della vita dissoluta di Berlusconi, degli evasori fiscali, del debito pubblico, della moralità pubblica in generale ecc.
Sono le condizioni economiche esasperate a far emergere queste negatività, e non il contrario. Quando saremo liberi dalla gabbia dell'euro tutte queste cose ci appariranno più chiare e ci chiederemo per quale follia assurda un giorno abbiamo deciso di chiudercisi dentro.
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