domenica 31 marzo 2013

Il pianeta rosso è blu (2)



Questa volta ci sono le prove. La Nasa deve aver letto il mio post precedente, ("il pianeta rosso è blu") e ha pensato bene di far spaccare un sasso al rover Curiosity. Tanto per verificare le mie supposizioni. Sono stati proprio gentili quelli della Nasa:

"Colore bluastro in roccia rotta in 'Yellowknife Bay'

La Camera Mast (Mastcam) sul rover Curiosity della NASA ha mostrato ai ricercatori un colore interessante all'interno di questa roccia chiamata "Sutton_Inlier," che è stato spaccata dal passaggio del rover su di essa. Il Mastcam ha preso questa immagine durante il giorno 
marziano 174, o sol, di lavoro del rover su Marte (31 gennaio 2013). La roccia è di circa 5 pollici (12 centimetri) di larghezza, al punto più vicino alla fotocamera. 

Questo punto di vista è calibrato al presunto colore "naturale", pari a circa alla tonalità dei colori che potrebbero apparire come se dovessimo vedere la scena noi stessi su Marte. L'interno della roccia, che si trova nella zona "Yellowknife Bay" del cratere Gale, è molto meno rossa della tipica di polvere marziana e superfici rocciose, con un colore tendente al grigiastro a bluastro."
(www.nasa.gov)

Ok, non volete ammettere che è azzurrina. Ma sicuramente di rosso non ha nulla.

Poi i ragazzi della Nasa devono essersi risentiti quando ho scritto:
"...oggi, la tecnologia è più affidabile, e certamente su sonde che costano milioni se non miliardi di dollari la Nasa non monta l'ultima telecamera in offerta al supermercato."

Invece pare proprio che sia passati da Walmart prima del lancio di Curiosity:



"Filtri scientifici per immagini a colori

Le telecamere a colori sul rover Curiosity della NASA, tra cui la coppia che compone le Mast Camera del rover (Mastcam), utilizzano lo stesso tipo di pattern Bayer con filtro RGB che si trova in una normale telecamera a colori in commercio. Filtraggio Bayer significa che il dispositivo di accoppiamento di carica (CCD) che rileva ogni pixel dell'immagine è coperto con una griglia di filtri verde, rosso e blu in modo che la telecamera ottiene le tre componenti di colore dell'intera scena in una singola esposizione. 


L'elettronica all'interno della fotocamera può quindi unire i gruppi separati di pixel a colori in un'unica immagine a colori. Oltre all'apposito filtro rosso-verde-blu, le telecamere Mastcam hanno anche una ruota ciascuna con otto posizione con filtri specializzati scientifici tra l'ottica della macchina fotografica e il CCD. La ruota può essere posizionata per scegliere uno di questi filtri in banda stretta, nell'area della luce visibile o infrarossa dello spettro, oppure nessun filtro. 

Ogni fotocamera contiene sei filtri scientifici che, abbinando le due fotocamere, possono produrre le immagini in nove lunghezze d'onda, dal profondo blu (445 nanometri) a onde corte nel vicino infrarosso (1012 nanometri). Un filtro scientifico aggiuntivo in ogni ruota è appositamente progettato per consentire la visione diretta del sole."

Le immagini non filtrate scattate dalle telecamere di Curiosity consentono di ottenere delle sensazioni diverse della superficie marziana, a seconda di come vengono processate:


"Viste 'pre-processata', 'naturale' e 'bilanciata sul bianco' del terreno su Marte

Queste tre versioni della stessa immagine ripresa dalla telecamera Mast (Mastcam) sul rover Curiosity della NASA illustrano diverse scelte che gli scienziati possono fare nel presentare i colori registrate dalla telecamera. L'immagine a sinistra è pre-processata, il colore non è trasformato, così come viene ricevuto direttamente da Marte (e come disponibile sul sito web Raw MSL: http://mars.jpl.nasa.gov/msl/multimedia/raw/ ). 

Il rendering al centro è stato prodotto dopo la calibrazione dell'immagine per ottenere una stima del colore "naturale", pari a circa la tonalità dei colori che potrebbero apparire come se dovessimo vedere la scena noi stessi su Marte. L'immagine a destra mostra il risultato successivo all'applicazione di un metodo di elaborazione chiamato bilanciamento del bianco, che mostra una tonalità dei colori del terreno, come se fosse illuminato in un luogo simile sulla Terra, piuttosto che su Marte. 

L'immagine è stata presa dal Mastcam al Sol 19 della missione di Curiosity su Marte (23 agosto 2012), utilizzando solo la fotocamera con i filtri Bayer rosso-verde-blu. Mostra il paesaggio in direzione sud-sud-ovest dal luogo di atterraggio del rover verso il monte Sharp."

Resta il fatto, che anche osservando l'immagine pre-processata, alcuni sassi appaiono bluastri. Sicuramente se ne vedono molti di più nell'immagine che ha subito il bilanciamento del bianco. Ma comunque la prova regina è il sasso frantumato da Curiosity. 

Grazie ragazzi della Nasa.

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