lunedì 1 aprile 2013

Anticipo di borsa



La crisi politica italiana potrebbe riflettersi sui mercati borsistici mondiali. A Tokyo sono pessimisti sull'Europa e sul nostro paese. Ma la realtà è che le borse (in primis l'americana) sono in bolla mostruosa. Qualsiasi pretesto è buono per farle cadere: è sufficiente un "Vaffa" di Grillo, come un petardo a Seul...

Alcuni post sull'argomento dal più recente, al più vecchio:
Attenzione su Wall Street: un grafico molto chiaro
Wall Street, l’isola felice (che non c'è)
Sale ancora o crolla?
Attenzione: pericolo Dow Jones
Burrone fiscale e scoppio della bolla borsistica

Invece oggi:
"In calo l'indice Ism manifatturiero, Wall Street in ribasso


Wall Street peggiora dopo il calo dell'indice Ism manifatturiero, che nel mese di marzo è sceso a 51,3 da 54,2 di febbraio. Gli analisti si attendevano un 54,2. Un dato sotto i 50 punti rappresenta una contrazione del settore mentre se é superiore a 50 vuol dire che c'é espansione. 

Il Dow Jones perde lo 0,1% a 14.569,21 punti, il Nasdaq cede lo 0,2% a 3.259,63 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,2% a 1.565,55 punti.
Seduta negativa sui listini asiatici in attesa che domani Piazza Affari e le Borse europee si esprimano sulla crisi politica italiana. La Borsa di Tokyo termina gli scambi con un tonfo del 2,12%: abbandonata la prudenza iniziale a causa del board della Bank of Japan (3-4 aprile), il primo presieduto dal neo governatore Haruhiko Kuroda, sui listini prevalgono i realizzi con l'inizio del nuovo anno fiscale partito oggi. 

L'indice Nikkei, con lo yen in rialzo e dati deludenti sulla fiducia delle imprese nipponiche, chiude la seduta a un passo dai minimi intraday, a quota 12.135,02, con una perdita di 262,89 punti. Nell'esercizio 2012-13,
terminato il 31 marzo, i listini azionari nipponici hanno avuto un rialzo del 23 per cento.
...
La Borsa di Taiwan perde lo 0,24%, quella di Seul lo 0,44 per cento."
(www.ilsole24ore.com)

Tokyo non si risolleva malgrado il poderoso Quantitative easing della sua Banca Centrale, deciso per provocare una salutare svalutazione dello yen. Forse il problema è che le esportazioni sono comunque difficili con i mercati interni di Europa ed America ancora asfittici. Non penso che il Giappone possa esportare molto verso la Cina, vista la freddezza dei rapporti fra i due paesi asiatici, quasi in guerra per un paio di scogli.

E in Italia, i potentati con alle spalle i tecnocrati europei, hanno paura di un crollo improvviso:

"Giorgio Napolitano ha chiamato Mario Draghi "e altri" per approfondire la situazione politica di queste ore. (e non il contrario nda)
...
precisa inoltrre su Twitter Pasquale Cascella ... "Per la verita' è stato Napolitano a chiamare Draghi (e altri) per approfondire la valutazione sulla situazione determinatasi".
...
La verita' e' che i poteri forti che ruotano introno al vecchio asse della ex maggiornaza di governo - PD + PDL + centro - con premier Mario Monti, tuttora in carica - fanno quadrato per evitare la punizione dei mercati alla riapertura di domani martedi', dopo le feste pasquali. Facile anticipare il verdetto: la commissione dei "10 saggi" non piacera' allo spread.
...
Napolitano ha chiamato il presidente Bce Mario Draghi "e altri" per approfondire la situazione politica di queste ore. Ma e' un chiaro sintomo del panico che circola nei palazzi del potere romano."


Io penso, che come è avvenuto a fine 2011, un po' di panico da spread, servirà ad ammorbidire le posizioni di Bersani e Berlusconi, convincendoli ad abbandonare posizioni intransigenti di parte. In Europa si sta apparecchiando il tavolo dell'inciucio.

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