sabato 13 aprile 2013

Il Giappone non basta


"E mentre gli enormi flussi di capitale in fuga dal Giappone si fiondano sugli OAT di una Francia inchiodata e sui nostri BOT/BTP....dalla nostra povera Italia
in preda ad una Recessione infinita ed alla peggiore crisi occupazionale dai tempi della Guerra
continuano ad arrivare evidenti segnali
che "gridano" una sola cosa: SIAMO TECNICAMENTE FALLITI.

...per proseguire un calo tendenziale dell’indebitamento e per mantenere il pareggio di bilancio strutturale, si parla di manovre per 20 miliardi nel triennio 2015-2017 se l’attuale imposizione sulla casa viene confermata, se invece salta come molte forze politiche vanno sostenendo, le manovre schizzano a 60 miliardi. Tutto questo senza tener conto delle griglie imposte dal fiscal compact che ci impone di ridurre il debito pubblico di un ventesimo all’anno a partire dal 2015.
Il quadro sopra riportato si riferisce inoltre a stime di decrescita per il 2013 migliori (-1,3%) di quelle che circolano nelle analisi dei privati che ipotizzano una contrazione di 1,7-1,9 punti...Nessuno sa come andrà l’economia italiana e quella europea in bilico tra interventi sviluppisti e grande rigore alla tedesca.
Non si nasconde, nelle pagine del Def, che il debito pubblico è cresciuto di dieci punti negli ultimi due anni arrivando al record storico di 130,4% rispetto al Pil.....
....quindi, persino con l'imu e piccole manovre correttive probabilmente i conti non torneranno, perché ciò che manca e la crescita."

(www.ilgrandebluff.info)

"... alle lodi che Monti e il suo esecutivo si sono generosamente concessi, alle rassicurazioni che hanno dato, non corrisponde affatto la realtà: anzi alle terribili cifre che segnano la disfatta dei tecnici e delle ricette europee si aggiungono quelle non esplicitamente riferite, ma che si desumono dai conti. Gravati dal fiscal compact, dal Mes, trascinati in fondo dal crollo del Pil, da un debito mai così alto e da foschissime previsioni anche per quest’anno, sarà quanto prima necessario reperire 8 miliardi per stare nei parametri. Per gli anni successivi, anche con le nuove e più gravose tassazioni già previste, si parla di una manovra di 20 miliardi tra 2015 e 2017, nel caso si decida di mantenere in essere l’Imu e da 60 miliardi se per caso la si dovesse rivedere, ancora di più se fosse abolita.

L’impatto su un Paese già provato e che in 5 anni ha messo insieme un meno 25% di produzione industriale e un più 21% , di disoccupazione, tutto questo significa di fatto l’anticamera del fallimento. Solo ricontrattando a fondo con Bruxelles gli obblighi ai quali ci siamo incatenati, potremmo avere la speranza di impoverirci con maggior gradualità in attesa di un cambiamento totale della linea dell’austerità"

(ilsimplicissimus2.wordpress.com)

E poi continuano le pietose e pericolose bugie, come

"... la candela votiva dell’immancabile ripresa nella seconda metà dell’anno che puntualmente è già stata smentita per la sesta volta consecutiva dall’inizio della crisi. Con l’intero sistema politico mediatico, impegnato a farcelo credere."

Ma perché? Ma perché sbattersi tanto per avere un governo e un Parlamento funzionante? No, non facciamo niente. Rimaniamo inerti, guardando e ascoltando le Trojke, le Commissioni e le Banche centrali dimenarsi inutilmente, contorcersi come indemoniati, perché l'Italia può contagiare l'Europa. Ma magari. Io lo spero che contagi l'Europa. E spero che Draghi intervenga con le sue medicine, il suo siero di espansione monetaria, per combattere la guerra valutaria e la disgregazione dell'Europa del sud. Senza ricatti. Senza memorandum. Ma costretto ad intervenire per il terrore delle élite nord europee di veder saltare per aria tutto, compreso il loro mondo (che sembra) ordinato.

Per cui, forza Bersani: continua a girare a vuoto come hai fatto fino ad oggi. Forza Grillo: continua a dire di no come hai fatto fino ad oggi. Facciamo precipitare tutto. Sfasciamo l'Europa. Nessun governo e nessun Parlamento pienamente funzionanti. Nessuna approvazione di quel che vorrebbe l'Europa dei tecnocrati. Anzi, se il Parlamento si mettesse a discutere di leggi "provocatorie" come la soluzione del problema degli esodati, il pagamento di tutti i debiti della P.A., il reddito di cittadinanza, l'aumento di spesa pubblica per investimenti ecc. sarebbe il massimo della libidine.

Nessun commento:

Posta un commento