venerdì 26 aprile 2013

E' in arrivo un crollo mondiale?


Mi ritrovo ormai troppo spesso a fare post dal tenore pessimistico. Mi chiedo se dipenda dalle vicissitudini personali che inconsciamente travaso in quello che scrivo, o dal sentire comune, o c'è veramente qualcosa di preoccupante nell'aria. Comunque che qualcosa non funzioni non credo di essere il solo a pensarlo. In questi mesi è accaduto quasi normalmente che mentre gli indici economici dell'occidente allargato crollavano, le borse erano in piena euforia, come se l'andamento dell'economia reale non c'entrasse più nulla con quello dei mercati borsistici. Ed in effetti è così:

"Quando l'economia dà segni di cedimento, i mercati spesso reagiscono positivamente, confidando nella generosità delle banche centrali, che continueranno con molta probabilità a perseguire la politica monetaria non convenzionale.Capita invece il contrario, nel momento in cui i dati accennano alla ripresa, in quanto aumentano le probabilità che le autorità monetarie possano affossare il piede sul freno della liquidità.
Sono ormai molti mesi che questa dinamica è in corso, a tal punto che gli investitori sembrano dover rivedere le loro strategie oltre che a calibrare diversamente il proprio grado di rischio.
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E' davvero sorprendente inoltre, come la quasi totalità degli investitori/risparmiatori confidi ciecamente sull'onnipotenza dei governatori. Per averne una conferma, basti pensare al modo di reagire dei mercati dopo un discorso di Bernanke o di Draghi, per non parlare del governatore della Boj, che ultimamente sembra aver sconfitto la legge di gravità."

(borsadocchiaperti.blogspot.it)

Ora ci troviamo all'interno di questo gioco perverso, che sembra funzionare, nel senso che mantiene a galla il sistema finanziario obeso di questo inizio di secolo, ma è una situazione artificiale. Una situazione assurda.

"Con trappola di liquidità si definisce quella situazione in cui la politica monetaria non riesce più ad esercitare alcuna influenza sulla domanda, e dunque sull'economia. A coniare questo termine fu proprio Keynes, la cui soluzione per sconfiggerla, fu l'aumento di spesa pubblica."

La prima operazione della Fed e altre banche centrali è stata quella di abbassare i tassi di interesse. La cosa ha funzionato effettivamente, ma ha causate le bolle finanziarie culminate con il collasso della Lheman Brothers. Il denaro era facile, si ottenevano prestiti a buon mercato, si sono fatti un sacco di mutui, e poi quelli rischiosi sono stati impacchettati in altri strumenti finanziari. Alla fine i tassi bassi hanno prodotto un mezzo disastro.

Dopo i tassi quasi a zero, bisognava trovare un nuovo sistema per rivitalizzare artificialmente la crescita economica. La Fed e altre banche centrali sono così passate ai vari Quantitative easing, che in pratica non sono altro che la stampa di denaro. Questo sistema, rispetto al precedente sta funzionando ancora meno, ma per contro, promette di creare una mega bolla finanziaria che quando scoppierà sarà una super bomba nucleare. I Qe, come hanno scritto in molti, come ho scritto in molti post, ma come del resto vedono tutti con i propri occhi e tastano nei propri portafogli, non generano ripresa economica. 

Questo ingente flusso di denaro rimane confinato a livelli finanziari superiori. Per esempio, qui in Europa, con il Ltro di Draghi, le banche nostrane non hanno erogato più credito, ma hanno comprato titoli di Stato. Tanta moneta circolante a livello finanziario, economia reale stagnante o recessiva. C'è qualcosa di molto strano e preoccupante. Questa situazione ha fatto scattare un allarme, che già in molti stanno udendo.

Le persone in genere hanno delle antenne in grado di captare certi pericoli, alcuni più degli altri, e ricorrono alle difese più semplici. Oggi (come ieri), malgrado l'ultimo crollo di prezzo, la miglior difesa è convertire i propri valori cartacei, in valori veri, cioè in metalli preziosi. Nei momenti di culmine delle crisi avviene sempre così: parte la corsa all'oro. Si tratta di solito di un segnale molto preoccupante: sta arrivando una tempesta economica importante, un nuovo crollo dell'economia.

Questo naturalmente non è un consiglio all'acquisto. Anche perché oggi potrebbe essere già troppo tardi, l'oro è già molto caro e potrebbe scendere di valore. Come per tutti gli investimenti, andava acquistato quando aveva un prezzo abbordabile e nessuno lo voleva. Comunque la corsa all'oro è partita:

"diamo un occhiata alle Gold Eagle consegnate dalla zecca degli Stati Uniti al 17 di Aprile:
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Notate l’ultimo numero: 122.000 once (di sole Gold Eagle) coniate e vendute al 17 di Aprile 2013. Probabilmente verrà superata la soglia già altissima fatta segnare a Gennaio 2013 (150.000 once il 2% della produzione mondiale mensile* di oro con una singola moneta!!!).
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Aggiornamento: 18 aprile 2013 Non è mai capitato in vita mia di osservare un doppio aggiornamento delle monete d’oro vedute dalla zecca degli Stati Uniti nel corso di 24 ore!!!! Ma è accaduto: Ieri sera il totale delle Gold Eagle coniate e consegnate è passato da 86.000 a 122.000, nella notte (nostra) da 122.000 a 147.000!!! e siamo solo al 18 del mese..
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Aggiornamento: 19 aprile 2013 Nuovo Record da 3 anni per le vendite di monete d’oro Gold Eagle 153.000 pezzi al 18 di Aprile, salvo sospensioni nelle consegne (come per le monete di Argento) Aprile 2013 verrà certamente ricordato come il mese record per controvalore (aspettando maggio) per le vendite della moneta d’oro da investimento americane Gold Eagle. Era dal “mitico Dicembre 2009″ che non si vedevano numeri di questo genere (231.000 pezzi ma con il prezzo dell’oro a 900$).
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Aggiornamento: 20 aprile 2013, Nuovo Record da 3 anni per le vendite di monete d’oro Gold Eagle 167.000 pezzi (14.000) al 19 di Aprile. Tra la mezzanotte del 18 aprile e quella del 19 Aprile la Zecca degli Stati Uniti ha consegnato ai grossisti e ai negozi che hanno accesso diretto (min. 500 once per ordine) qualcosa come 14.000 once di Gold Egale. Mettiamo questo numero nel suo contesto, la produzione mondiale annuale di oro è di circa 2700 tonnellate, dunque quella giornaliera è di 7,39t che in once fa 236.729oz. In pratica ieri la dola Zecca degli Stati Uniti ha consegnato al mercato qualcosa come il 5,8% della produzione mondiale di oro
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Aggiornamento: 24 aprile 2013, Nuovo Record da 3 anni per le vendite di monete d’oro Gold Eagle 183.500 pezzi al 23 di Aprile. Che mese incredibile quello di Aprile 2013 il boom di vendite non si arresta e a 7 giorni dalla fine in termini di volumi siamo già al terzo mese di sempre (dopo Dicembre 2009: 231.500 e Maggio 2010: 190.000). Ma se consideriamo il “controvalore” ovvero i soldi spesi dagli americani per comprare monete Gold Eagle in un mese siamo già al record assoluto.
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Aggiornamento: 25 aprile 2013, Nuovo Record da 3 anni per le vendite di monete d’oro Gold Eagle 196.500 pezzi al 24 di Aprile: Un altro giorno è passato e altre 13.000 once di oro puro in forma di Gold Eagle è stato venduto, il che porta il computo totale a 196.500 oncie a 6 giorni dalla fine di Aprile. Il record per controvalore è già stato frantumato, quello per volume potrebbe essere raggiunto e superato (231.500 oncie a Dicembre 2009)."

(www.rischiocalcolato.it)

"Cosa è successo in queste due infernali settimane?
Il prezzo dell’oro è crollato del 18%, sul Comex sono stati vendute 400 tonnelate di oro (futures) in due ore, pensare si sia trattato di scambi che hanno avuto minimamente a che fare con la realtà è ridicolo. Si è trattato di una manovra speculativa che ha generato un prezzo artificialmente basso dell’oro
La domanda di lingotti e monete a consegna fisica è schizzata alle stelle, ogni operatore del mondo denuncia livelli da record assoluto.

Ma c’è una terza questione, per me, la più importante.

La prima corsa all’oro fisico avvenne dalla fine del 2008 alla fine del 2009, rispetto a quei 12 mesi oggi abbiamo due fattori del tutto nuovi:
Il numero di persone che comprano oro fisico come investimento si è moltiplicata in tutto il mondo.
Il numero di venditori/compratori di oro fisico è enormemente aumentata rispetto a 4 anni fa e continua ad espandersi (siamo arrivati alle macchinette automatiche che distribuiscono lingotti e i Compro Oro si sono moltiplicati in tutto il mondo, su internet i siti che trattano oro fisico da nicchia sono diventati la norma)

In altre parolo l’oro fisico è tra noi, circola, viene (ri)conosciuto da sempre più privati cittadini come riserva di valore. Lingotti e monete non sono più un mistero per iniziati."

(www.rischiocalcolato.it)

In pratica, quando la carta moneta è svalutata da troppa stampa (anche se si tratta di numeri sui computer) perde il suo valore intrinseco. Se la moneta può nascere dal nulla, allora non ha più alcun valore perché non è commisurata ad un lavoro effettivo volto alla produzione nell'economia reale. E' solo un numero che rimbalza su grafici finanziari e contratti ipertrofici basati sul nulla.

Quando accade questo, la gente cerca una "moneta" che possa conservare nel tempo il suo valore, che sia riconosciuta universalmente, e che non possa essere creata dal nulla, producendo di fatto una sua svalutazione.
Oggi le monete internazionali non sembrano aver subito alcuna svalutazione. Forse il motivo sta nel fatto che non si sono svalutate una rispetto alle altre, ma tutte all'unisono. Se infatti utilizzassimo l'oro come moneta internazionale, ecco cosa accadrebbe per esempio all'indice Sp500 (linea blu) della borsa di Wall Street:

(clicca sull'immagine per ingrandire)

"Bhè, non c’è che dire, è un po’ diverso dal grafico SP500 che siamo abituati a vedere, ma soprattutto ci da un’idea della perdita di valore dell’indice finanziario americano (se si parte dal principio che l’oro è l’unica cosa “materiale” che mantiene e manterrà un valore)."
(www.rischiocalcolato.it)

Un grafico (linea blu) che si correla molto meglio con l'andamento dell'economia reale americana (e mondiale), rispetto a quello (linea verde) espresso in dollari Usa. Su questo grafico inoltre va fatta un'altra considerazione che è la vera tragedia dei nostri tempi:
se la linea blu espressa in oro ha perso l'80% del suo valore dal 2000 ad oggi, ed è la conversione in oro della linea verde espressa in dollari che risulta in continua ascesa, che cosa ne è stato dei nostri stipendi e salari rimasti stazionari (o spesso calanti) dal 2000 ad oggi?

"Nel 1960 a fronte di un 1 dollaro guadagnato da un lavoratore a basso reddito, un manager ne guadagnava mediamente 100. Oggi siamo chiaramente sopra i 350 dollari. Ovviamente questo rapporto è un acceleratore esponenziale, verso una minor distribuzione di ricchezza.
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Secondo i calcoli ufficiali dal 1990 al 2005 i salari minimi reali sono diminuiti di oltre il 9%. Ovviamente lascio a voi pensare cosa sia successo negli anni successivi alla crisi. "

Il grafico successivo mostra il livello dei compensi rapportati all'indice Sp500:


Il grafico si riferisce alla realtà Usa, ma non è molto diversa dalla nostra. Ora, è ben evidente che se le retribuzioni dei "worker" americani venissero rapportate all'oro, la loro perdita di valore sarebbe ben superiore a quello che ci fornisce visivamente il grafico precedente dell'indice Sp500. Per dirla in modo molto esplicito, oggi lavorare non paga più, siamo letteralmente ridotti con le "pezze al culo", e se i Ceo sembrano strapagati, in realtà sono gli unici che hanno in qualche modo conservato il valore della loro retribuzione. Se venisse rapportata al valore dell'oro, il grafico delle retribuzioni dei Ceo assumerebbe un andamento piatto, o addirittura decrescente. 

Il problema sta tutto nell'andamento delle nostre economie reali, che negli ultimi decenni sono andate sempre più peggiorando. La crescita è scomparsa, e quando si è avuta, è stata indotta con sistemi di stimolo artificiale, che dopo un po' di tempo non hanno più fatto effetto. Questa è una vendetta della natura: non si può crescere all'infinito. Anche se ci ostiniamo a creare sistemi artificiali per promuovere la crescita economica, questa non arriva quando la società non ha più necessità e voglia di crescere, e la natura pone dei limiti alle risorse disponibili. Fintanto che il petrolio è stata una risorsa facile e conveniente, l'economia è cresciuta. Alle prime difficoltà energetica, la crescita ha cominciato a farsi più difficile.

Forse è tempo di cambiamenti epocali, nuove frontiere ("Opzione spazio").

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