giovedì 8 novembre 2012
Duro colpo per l'aviazione civile
Saremo costretti a rinunciare ad importanti innovazioni in campo areonautico. Verrà definitivamente archiviata la possibilità di avere finestrini più grandi ed apribili sui grandi jet. Chi non desidera affacciarsi dal finestrino di un Boing nelle belle giornate a 10.000 metri di quota? Anche per cambiare aria in certi viaggi intercontinentali che implicano una lunga permanenza a bordo...
A quanto pare, questa importante, improrogabile (e improbabile) innovazione era parte del programma politico di Romney. Una proposta o affermazione, che se fosse vera, porrebbe molti dubbi sulla selezione e preparazione di uomini e donne candidati alle cariche pubbliche statunitensi con più alta responsabilità a livello mondiale.
Dubbi che mi sono stati fugati alcuni giorni fa, a seguito della visione del film dedicato alla vicenda di Sarah Palin, candidata a vice presidente repubblicana (candidato presidente J. McCain 2008), nelle precedenti elezioni che videro la prima vittoria di Obama.
Non so se fosse stato un caso isolato, ma credo invece si tratti della norma. O almeno di un fenomeno molto diffuso e preoccupante nella politica americana. Dove molti candidati, come la Palin, al "naturale" sono ignoranti e assolutamente inadatti al ruolo.
Ma poi grazie a un buon indottrinamento, si trasformano in formidabili foche ammaestrate, oppure a marionette e ottimi attori in grado di recitare alla perfezione la solita filastrocca. Solo apparentemente sembra rispondano alle domande dello speaker o del giornalista di turno, in realtà sciorinano concetti estrapolati a memoria da una compilation che hanno scritto altri, molto più intelligenti dei candidati. I così detti "creativi" che rimangono nell'ombra e impartiscono lezioni di dizione e consigli comportamentali.
Non è un caso che un attore come Reagan fosse perfettamente idoneo al ruolo e alla situazione. Narra il dott. Sacks (quello famoso per il libro e film "Risvegli") che gli era capitato di assistere a una scena molto particolare e strana in un ospedale psichiatrico. Certi tipi di pazienti affetti da una patologia che li rendeva quasi estraniati dal mondo e catatonici, assistevano accidentalmente a un dibattito politico in tv ai tempi della campagna elettorale di Reagan. Quando il futuro presidente parlava, e solo quando parlava lui, scoppiavano in fragorose risate: pur non essendo in grado di cogliere il significato dei discorsi, e forse nemmeno di tutte le parole, riuscivano ad interpretare la mimica del candidato, cogliendo la falsità dell'attore consumato e pertanto la comicità della situazione. Per dire del grado di selezione ed attendibilità richieste a chi si candida ad un ruolo così delicato.
Ha già! dimenticavo, ha vinto Obama, ma forse lo sapete già. Quello che nessuno sa, ma molti si immaginano è la situazione in cui rischiano di ritrovarsi gli Usa nel 2013. La nuova amministrazione, anzi la vecchia, dovrà fra breve confrontarsi con il "baratro fiscale". La fine degli sconti fiscali risalenti a Bush figlio, nonché la rinegoziazione del tetto del debito Usa, che probabilmente non verranno rinnovati dal Congresso tanto facilmente. Si tratta quindi, tradotto brutalmente, di un probabile brusco aumento della tasse, che come per l'Italia montiana, verrebbe praticato nel momento sbagliato. In piena recessione che non accenna a trasformarsi in crescita, malgrado qualche timido segnale.
E poi c'è sempre l'incognita Israele, che secondo i ben informati avrebbe già in tasca un accordo con Obama, per un intervento in Iran. Intervento rimandato in accordo con gli Usa proprio per favorire la rielezione del presidente. Intanto l'aviazione israeliana si tiene in esercizio bombardando postazioni missilistiche in Sudan. Mi aspetto qualche nuovo incidente militar diplomatico con l'Iran nel corso dell'inverno. In qualche modo si dovrà trovare un pretesto per bombardare gli impianti nucleari iraniani.
Ma a parte i problemi più pressanti, o forse proprio a causa di essi, ultimamente il "sogno americano" va meno di moda, anche presso gli europei. Ogni nuova elezione presidenziale Usa, sembra perdere sempre più importanza e fascino rispetto alla precedente. Un tempo era un evento globale, importante per le sorti del mondo. Sempre più, mi sembrano diventare un evento locale, come le elezioni di altri paesi, con cui abbiamo buone relazioni.
Un tempo l'Ammerika era un luogo mitologico, un luogo dove ti attendeva la fortuna, il benessere, la libertà, il meglio del mondo era concentrato li. Oggi il popolo americano non è per niente invidiato. La società americana, come quella europea sta cadendo a pezzi, a causa della scomparsa della classe media che sopravvive con gli stamp food. Gli ex ragazzi italiani che sognavano guardando i telefilm d'oltreoceano le grandi e potenti autovetture, i grandi spazi del west, le ville con piscina della California, oggi provano meno fascino per questa terra.
Il dollaro, non è più così mitologico da quando l'euro ha un valore superiore, le grandi autovetture sono scomparse a causa della crisi energetica e la realtà edilizia statunitense ci ha messi di fronte ai mutui subprime e a casette di legno che volano via con il primo uragano. La società americana non appare più così all'avanguardia come negli anni '80 e '90.
Per questo anche le elezioni Usa, viste dalla sponda est dell'Atlantico, sembrano meno festose di un tempo. Mi pare che anche i media nostrani se ne siano occupati senza particolare enfasi. Molto più concentrati sui guai nostrani, sulla crisi europea provocata dall'austerità di imposizione tedesca.
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