Sentendo nell'intervista a Renzi la sicumera delle sue parole, su ciò che farà, su chi “non manderà” in Parlamento, su chi saranno gli alleati e come li disporrà come fossero pedine degli scacchi in suo potere, e avendo sentito interviste di altri protagonisti della politica italiana, sembra proprio che questi abbiano intenzione di fare un brutto scherzo alla finanza internazionale (finalmente!).
Mi pare che alla fine rimarrà il “Porcellum”, una legge elettorale sbagliata, poco democratica, ma che permette un forte bipolarismo. E quindi limita tantissimo i giochi dei partiti minori e del Presidente della Repubblica in Parlamento dopo le elezioni. Ci sarà una specie di accordo interpartitico per mettere il bastone nelle ruote nel meccanismo studiato dal duo Monti-Napolitano. Probabilmente per non scontentare del tutto Monti, gli si proporrà la presidenza della Repubblica, un modo gentile per metterlo da parte definitivamente.
Nel contempo, la politica tenta di rilanciarsi, con la faccia pulita delle primarie e il movimentismo. E' una scommessa di rilancio che può anche fallire, poiché la popolazione italiana è al limite della sopportazione. Siamo stati bombardati da scandali e delegittimazione della politica. Molti partiti sono stati erosi, dimezzati, o rischiano l'estinzione.
Con le primarie qualcosa la politica guadagnerà in popolarità. Ma purtroppo lo farà a livello molto superficiale, perché non mi pare che al centro dei dibattiti sia presente il nostro attuale problema centrale: l'euro e l'Europa. E se viene trattato, lo si fa in modo superficiale e dedicandogli la stessa importanza, lo stesso tempo di altri argomenti riguardanti la scuola, la società, la famiglia, la spesa pubblica... come fosse quasi un argomento marginale.
Anche perché Pd e Pdl temono, trattando il tema Europa, di essere irriguardosi verso la tecnocrazia internazionale e quindi di compromettere la loro stessa esistenza. Temono che si orchestri una campagna internazionale contro di loro. Questo timore, è una certezza per il Pdl, infatti molti suoi esponenti sono più realisti del re. Cioè Monti.
Ma anche nel Pd c'è questo timore: si vocifera che in ambienti esteri non si vorrebbe un governo Bersani-Vendola, troppo distante dall'agenda Monti.
“C’è un mondo, più in particolare, che non ritiene che il prossimo esecutivo possa essere presieduto da un esponente del centrosinistra: peggio ancora se ex comunista. Non è una novità perché, fino alla caduta del Muro, questa era una regola non scritta (pur se talvolta perfino scritta...). Ma il Muro è crollato un quarto di secolo fa: e Pier Luigi Bersani - nonostante fosse rimasto colpito da alcuni segnali ricevuti fin dalla ripresa dopo la pausa estiva - davvero non immaginava che potesse esser riproposto una sorta di veto simile.”
Quindi, con tutti i limiti del caso, la politica tenta di affrancarsi da un anno di sospensione della democrazia con Monti, e liberarsi delle catene della sua maledetta agenda. I politici penso siano convinti, che dopo le elezioni, l'Europa sarà costretta a prendere atto della situazione e anche a piegarsi un pochino ai voleri dell'Italia. Che la Merkel potrà strillare quanto vuole, ma un compromesso anche con questi politici “inaffidabili” lo dovrà trovare, se non vorrà far saltare l'euro.
E' una posizione condivisibile, ma i politici italiani avrebbero dovuto giungere a queste posizioni prima. Ora la popolazione è incollerita e probabilmente il circo delle primarie non basta più.
E mantenere il “Porcellum” è anche un alto esercizio di equilibrismo, dal punto di vista dei vecchi partiti. E' già stato scritto che una vittoria del M5s non è per niente impossibile.
In questo caso la rivoluzione parlamentare sarebbe così profonda, che probabilmente lascerebbe interdetti tutti. Dai media istituzionali italiani, ai tecnocrati della finanza europea. La mediazione diverrebbe ancora più difficile, l'Italia rischierebbe l'isolamento (ma ci siamo abituati con Berlusconi) e l'Europa rischierebbe la sua esistenza così com'è ora. Già in Europa ci sono forze centrifughe come quella inglese che vorrebbero uscire, e forze centripete come per esempio quelle tedesche nei confronti della Grecia, se si aggiungesse un isolamento italiano, accanto ad un disincanto francese, di questa unione non resterebbe più nulla.
Per questo i partiti tradizionali sembrano dire alla Germania: è meglio se vi beccate ancora noi, altrimenti vi ritroverete Grillo, e con lui le mediazioni saranno ancora più complicate, forse impossibili.
Nessun commento:
Posta un commento