domenica 11 novembre 2012

Le debolezze economiche tedesche


Giunti a questo punto, rimane il dubbio se sono più stupidi o più folli. Se i membri del governo e i dirigenti economici tedeschi alla fine del 2011 potevano sembrare perfidi e malvagi, con cattive intenzioni egemoniche sul resto d'Europa, oggi la loro strategia appare sempre più incomprensibile. Addirittura autolesionistica.

Non è tanto la loro fede mercantilistica ad essere assurda, che comunque è sbagliata in quanto è una strategia economica che può applicare un paese ogni "x" paesi indebitati. Per uno che esporta più di quanto importa, ci deve essere almeno un'altro che importa più di quanto esporta, e quindi si indebita.

E quindi a livello globale è un sistema che non funziona. Soprattutto ora che alle altre nazioni europee è stato imposto di non indebitarsi più, dai tedeschi stessi! Questo è tafazzismo puro...

Ma anche volendo perdonare la loro missione mercantilista, perché in effetti il mondo è grande e potrebbero esportare negli altri continenti, è assurdo che vogliano continuare ad imporre la loro politica errata di austerità a tutta l'Europa. Facendo cadere come in un domino una nazione dietro l'altra. Ma il bello è che nelle istituzioni europee ci sono anche loro e presto o tardi il conto da pagare arriva anche ai tedeschi!

Sono così assurdi nel loro piano di risanamento europeo, che rischiano di ingrossare di mese in mese le fila delle nazioni costrette a chiedere aiuto all'Europa, pur opponendovisi con tutte le forze. E alla fine, rimarranno solo più loro a dover sostenere il continente, ritrovandosi esattamente nella posizione che vorrebbero evitare a tutti i costi.
E tutto per le loro assurde fissazioni monetariste sull'inflazione. L'Europa ha nel suo complesso un rapporto debito/pil intorno al 90%, ben al di sotto di quello di Usa e Giappone. Politiche di Quantitative easing, effettuate magari con eurobond erano possibili già l'anno scorso (oltretutto con debito/Pil all'80%). Avrebbero risolto molti problemi ed impedito la caduta economica attuale senza creare molta inflazione. La Germania vi si è opposta, ed ora tutto attorno a lei cade in rovina.

Tanto che adesso il ministro tedesco delle finanze Schauble, vorrebbe scrivere la prossima manovra economica francese. Perché dopo l'Italia, la prossima tessera del domino, ha i colori della bandiera francese.

"Il Ministro delle Finanze ha chiesto al Comitato dei Saggi economici tedeschi di elaborare un piano di riforme per la Francia. Un affronto, che puo' pero' aiutare l'Europa.
...
E' difficile dire se Schäuble intenda aumentare la pressione su Parigi per affrontare i problemi del paese, o se invece si tratti solo di preparare un'agenda per l'economia francese. La mossa tuttavia mostra quanto è seria nel governo la preoccupazione che il secondo pilastro dell'Eurozona possa trovarsi in difficoltà.
...
Il suo approccio è privo di tatto. Immaginate se Parigi pretendesse di dettarci la nostra politica energetica. E' tuttavia lecito dubitare se il governo francese intenda veramente imboccare la strada giusta per risolvere la crisi. Anche il commissario Olli Rehn recentemente è stato molto chiaro: Parigi si affida a misure di crescita irrealistiche.

Il governo francese deve ora mostrare come intende migliorare la competitività della propria economia. Anche se il comportamento di Schäuble puo' essere considerato arrogante, qui non serve sentirsi offesi. Perchè è troppo grande il rischio che le debolezze francesi si estendano a tutto il continente europeo."

E' veramente incredibile l'arroganza tedesca, ma soprattutto la mancanza assoluta di autocritica. Possibile che dalle parti di Berlino non ci sia nessun dubbio sulle teorie austeriche a cui è stata sottoposta l'Europa? A me pare incredibile che il modo di ragionare dei tedeschi, un popolo che ci ha dato formidabili pensatori e scienziati, sia così fuori da ogni ragionevolezza, da qualsiasi logica economica. Eppure è così.

E nemmeno li sta sfiorando l'idea, che l'ultimo fortino economico da espugnare, rimane proprio la Germania:

"E L’ECONOMICIDIO STA ARRIVANDO IN GERMANIA

Il valore di un’analisi sta nel suo avverarsi. Se è corretta, se ha veramente capito come funziona un sistema, essa indovinerà l’inevitabile. La Mosler Economics MMT (ME-MMT) che io divulgo in Italia ha denunciato una cosa sopra ogni altra: il costrutto dell’Eurozona è insostenibile, distruggerà tutta l’Unione Monetaria, non solo Italia o la Grecia. Infatti. Ora il veleno sta lambendo proprio lei, la signora teutonica degli sprezzanti strali contro noi ‘Maiali’. Il mostro si rivolta contro chi l’ha creato, il virus sta uccidendo lo scienziato che l’ha fatto vivere. La Germania è attonita, non si capacita, ma come? Come è possibile? E’… E’… UFFICIALMENTE IN RECESSIONE.
...
va detto anche quest’altro: gli economisti tedeschi che stanno al governo sono esattamente come gli economisti che stanno negli altri governi, cioè sono delle macchinette robotizzate che, per dirla alla Sapelli, “sanno quelle 4 formulette Neoliberiste e nulla di più”. Cioè non capiscono assolutamente come funzionano le monete e i mercati. Questo significa che, seriamente, gli economisti tedeschi non seppero capire e prevedere quello che ben altri economisti, da Godley a Mosler a Goodhart alla stessa FED americana, avevano ben visto in partenza, e cioè che se un sistema monetario (l’Eurozona) è costruito per fallire, quando fallisce, fallisce per tutti, Germania inclusa. E infatti…

Erano ormai due mesi che ogni tanto scovavo le 20 righe sul Financial Times, o su Market Monetarist, o su Bloomberg, dove qualche bravo analista iniziava a dire “ma… occhio che anche in Germania le cose già puzzicchiano un pochino”. Sono stato paziente fino a oggi, mentre i miei detrattori, e detrattori della ME-MMT, danzavano al suono di “E allora se è sto euro il problema, perché la Germania va da Dio?”. Bé, primo non era affatto vero già allora. Infatti nel mio Il Più Grande Crimine (P.Barnard ndr) avevo dato conto della verità sui ‘mitici’ salari tedeschi, che mitici sono proprio perché che siano così favolosi è solo un mito. Avevo detto di andarsi a leggere Karl Brenke nel suo Real wages in Germany. Numerous years of decline. Weekly report 28/2009, German Institute for Economic Research, dove si diceva la verità sulla durissima stagnazione dei salari tedeschi da anni. Altro che favolosi. Poi ora arriva il resto della dose

La notizia di ieri è ufficiale, il governo tedesco ammette che l’economia del Paese si sta piantando, non c’è crescita, le esportazioni sono in declino, gli ordini aziendali precipitano, gli indici di business (es. il PMI) in peggioramento senza sosta, i consumi che rotolano. Addirittura la Commissione Europea ha scritto mercoledì che la Germania si sta avviando alla “stagnazione”. Addirittura è Mario Draghi a parlare di allarme tedesco, proprio ieri a Francoforte: “La disoccupazione europea è altissima, le prospettive economiche deboli… I dati ci dicono che questi sviluppi stanno intaccando l’economia tedesca” (lo dice lui che è una delle cause! sic).
...
i tedeschi avranno anche distrutto i concorrenti del sud Europa, ma tonti come sono, i loro economisti non hanno pensato che distruggevano anche milioni di loro clienti che gli compravano l’export. Poi: non hanno pensato che le Austerità teutoniche che ci hanno imposto a suon di sgridate e sberleffi, significavano la paralisi dei nostri governi nella loro spesa, senza la quale noi cittadini ci impoveriamo di sicuro, e da più poveri compriamo sempre meno made in Germany. Howard Archer, Analista Europa per IHS Global Insight, ha infatti scritto ieri che “Le Austerità dell’Eurozona stanno soffocando la domanda, limitando il potere d’acquisto dei redditi, e aumentando la disoccupazione”. E Archer non è uno dei Cobas, ok?

Inoltre, il fatto che la Germania super export ... ha esposto il benessere di milioni di lavoratori tedeschi ai capricci anche del resto del mondo, come la Cina. E infatti Carsten Brzeski, economista del colosso ING, ha dichiarato sul Financial Times che “In passato le vendite della Germania a partner forti fuori dall’Eurozona l’ha protetta dalla crisi dell’euro. Ma ora con le recessioni che si allargano anche al settore globale, questa immunità tedesca sta sparendo”.
...
E che fa ora? Bara! Il parlamento tedesco il 25 ottobre scorso ha approvato un taglio dei contributi in busta paga per 6,4 miliardi di euro, come “primo passo” per dare stimolo all’economia. Seguiranno altri incentivi. Attenzione: sono 6,4 miliardi di espansione del deficit tedesco, DE-FI-CIT. Ma come? Non si doveva applicare il rigore? Non dobbiamo noi italiani fulminare qualsiasi funzionario del Tesoro che elargisca 5 euro alle imprese italiane?"

(www.comedonchisciotte.org)

Sono proprio curioso di capire come si svilupperà il contorto modo di pensare l'economia dei tedeschi, quando si troveranno nelle stesse cattive acque di Francia, Italia, Spagna, Portogallo ecc. 
Cosa si inventeranno pur di evitare di rivedere la loro folle politica monetaria tutta basata sul pericolo di un'inflazione che non esiste, se non nelle loro paranoie?

Nessun commento:

Posta un commento