sabato 3 novembre 2012

Fermare Grillo

(Video  - www.ilsole24ore.com)

S. Folli, si chiede che cosa stiano facendo i partiti per fermare l’avanzata del Movimento 5 stelle. Come normalmente argomentano i giornalisti dell’establishment, ricorda che i partiti non hanno fatto i compiti a casa, come per esempio tante riforme che andavano fatte (sottinteso ultraliberiste), tra cui la riforma elettorale che non arriva mai.

Dice Folli che i partiti non sembrano avere strategie significative contro il Movimento, non sanno come contenere il fenomeno. Che l’M5s si appresta a diventare il primo o secondo partito, con tutte le conseguenze del caso (dal suo punto di vista che stranamente coincide con quello dei politici professionisti…).

I Partiti, afferma, sono rimasti chiusi sui loro problemi interni, sul calcolo delle loro convenienze, nel frattempo le “truppe di Grillo” (e qui sembra veramente stia parlando del nemico alle porte) hanno già raggiunto il 18% in Sicilia, e si preparano a fare man bassa di voti in Lombardia e nel Lazio.

Ma nello stesso tempo Folli invita i partiti che vedono in Grillo l’avversario da battere a non riunirsi in una ammucchiata insensata. Sarebbe un grave errore. Infatti, ha ragione, per questo lo faranno sicuramente dopo le elezioni…

Ma ora, secondo il noto politologo, i vecchi partiti (i “vecchisti” di Ricolfi) sono fuori tempo massimo. Avrebbero dovuto fare le riforme (da tradursi con più mazzate di quelle inferte da Monti), ridurre il numero di parlamentari, ridurre i costi della politica ecc. Il solito elenco di buone intenzioni che ormai sentiamo dire in Tv come da un disco rotto. Tutte cose giuste, ma probabilmente ampiamente insufficienti per risolvere la crisi vera. Come è facile verificare, i costi veri della crisi sono ben altri, e enormemente più alti (vedi: chi ruba di più in Italia?)

Secondo Folli, di fronte all’inerzia dei vecchi partiti, Grillo appare un innovatore, sottinteso non per meriti propri, e questo ci può anche stare.
Ma ora i “tempi sono scaduti” e si è lasciato troppo spazio al M5s. E il suo fondatore sta dimostrando di avere molta più lungimiranza e capacità strategiche, tentando di impostare un riassorbimento dei movimenti antisistema più piccoli e logori, come l’Idv o qualche microscopico partito comunista.

Condivido in parte la diagnosi, ma solo in parte. Come tutte le grandi firme dei media sussidiati, Folli è vittima di un abbaglio.

Quando si chiede come possano fare i partiti per fermare Grillo, e si risponde che avrebbero dovuto fare riforme in stile Monti, o anche più dure, in realtà racconta e si racconta una bugia. In realtà i partiti tradizionali non hanno nessuna possibilità di recuperare su Grillo.

Perché la verità è molto più semplice: per ritrovare l’appoggio popolare i partiti non dovrebbero più appoggiare la politica di austerità di Monti. Ma dato che non possono farlo, rimarranno schiacciati dal rullo compressore M5s.

E’ esattamente l’opposto di quanto afferma Folli. Anzi se i partiti avessero fatto prima le riforme “lacrime e sangue” che non sono stati in grado di fare, sarebbero entrati in crisi ancor prima. Invece così galleggiano perché riversano le responsabilità sul governo tecnico.

Quindi, non hanno più speranza, i partiti della seconda repubblica, di recuperare i voti persi. L’unica cosa che li salva è l’astensionismo. Perché se anche solo metà di questo si trasformasse in voto di protesta, sarebbe la fine per loro. Sarebbe un nuovo 25 aprile di liberazione, con tutto quello che ne consegue a seguito delle guerre civili.

E siamo vicini a quest’evento, basta una scintilla per provocare l’esplosione. E’ sufficiente che il potenziale astenuto si svegli con il piede sinistro e si rechi al seggio a sfogare la sua rabbia. E allora avremmo veramente Di Pietro presidente della Repubblica.

Il M5s ha mille difetti, e probabilmente porta avanti idee che sono utopiche, come per esempio quelle sulla politica energetica basata sulle rinnovabili. Va bene la ricerca, ma le tecnologie oggi disponibili purtroppo non garantirebbero l’indipendenza energetica.

Ma il difetto maggiore dei partiti tradizionali, non è solo la cupidigia di alcuni suoi dirigenti. Il difetto maggiore è la mancanza di palle. Non c’è più nessuno, ladro od onesto che sia, che abbia il coraggio di far circondare un aereo americano dai carabinieri a Sigonella, e costringere l’equipaggio a rilasciare i prigionieri.

Anzi, ancora peggio, perché contro l’Europa e la Merkel non è neppure necessario impugnare il mitra. Sarebbe sufficiente costringere la Germania a trattative estenuanti finchè non si trova un accordo che permetta ai paesi del sud Europa di uscire dalla crisi. Invece i partiti e i loro leader si sono arresi all’austerità tedesca senza nemmeno “sparare un colpo”, una misera minaccia di far saltare il banco europeo. I partiti si sono nascosti dietro il capo dello Stato e i tecnici, e si sono prostrati ai voleri teutonici. Ora non si possono lamentare di essere abbandonati dagli elettori!


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