...ad imbambolare gli italiani. Come primo ministro lascia molto a desiderare, ma è bravissimo come lavatore di cervelli.
"...Qual è il giudizio degli italiani sull'esperienza di questi 12 mesi e quello sul presidente del Consiglio in particolare? ... più del 46% dichiara un giudizio sufficiente o più. È vero che una percentuale ancora maggiore (53%) dà invece un responso negativo
...
Ma il quadro cambia se dalla valutazione per la figura di Monti si passa a quella sull'operato del governo nel suo insieme.
... i pareri positivi si diradano, ... superano di poco il 40%.
...
Se si richiede un parere sul governo in quanto tale, senza citare il nome del presidente, i consensi scendono al 33%."
(www.corriere.it)
Dal sondaggio di Mannheimer risulta che metà degli italiani crede alle tragiche barzellette del nostro premier. Almeno quelle del Cavaliere facevano ridere. Ma non vorrei che la domanda agli intervistati fosse stata posta in modo ambiguo, per esempio chiedendo se M. Monti ha avuto un comportamento integerrimo in considerazione degli scandali che hanno investito il premier precedente. Perché allora non si spiega per quale motivo poi il governo è apprezzato solo da un terzo degli italiani. Valore che reputo molto più realistico.
L'attuale premier è un vero mago, come quello nei panni di Mago Otelma del fotomontaggio superiore. Immagine catturata su un sito sindacale (unicobaspiemonte.altervista.org), ma che arriva molto tardi rispetto alle valutazioni che facevo su questo blog già nel periodo del suo insediamento.
Da subito l'ho soprannominato "Mago Monti", ma non con intento denigratorio. Solo perché mi erano chiare le difficoltà a cui andava incontro, anche se molte analisi sulla crisi, sono arrivate in seguito:
"Non invidio il nuovo premier, perché non riesco a comprendere che tipo di magia possa utilizzare per tagliare in parte un debito di 1900 miliardi di euro.
La patrimoniale nuda e cruda, credo non si riuscirà ad applicare, la scorribanda sui conti correnti compiuta di notte in stile banda bassotti credo non possa bastare (bisognerebbe togliere 30 mila euro per ogni famiglia, secondo Amato per arrivare a un debito dell’80 % del Pil).
I tagli di sprechi e di prebende di politici è un argomento che fa presa demagogica, ma fatti i conti, anche questo non basterebbe: tagliare il debito vuol dire in generale tagliare lo stato sociale.La nenia della lotta all’evasione fiscale è un esercizio inutile se non si decide di cambiare l’obiettivo del fisco, spostandolo dalla dichiarazione volontaria (di chi può farla), ai beni posseduti:
...
Una piccola magia potrebbe esserci, ma bisogna capire se la polvere di stelle funziona veramente. Consisterebbe nello scambiare valori in euro con valori immobiliari potenziali. Cioè prelevare con una patrimoniale batosta una cifra sui 300-500 miliardi di euro (dove si può) in cambio di azioni di una società demaniale...
L'attuale premier è un vero mago, come quello nei panni di Mago Otelma del fotomontaggio superiore. Immagine catturata su un sito sindacale (unicobaspiemonte.altervista.org), ma che arriva molto tardi rispetto alle valutazioni che facevo su questo blog già nel periodo del suo insediamento.
Da subito l'ho soprannominato "Mago Monti", ma non con intento denigratorio. Solo perché mi erano chiare le difficoltà a cui andava incontro, anche se molte analisi sulla crisi, sono arrivate in seguito:
"Non invidio il nuovo premier, perché non riesco a comprendere che tipo di magia possa utilizzare per tagliare in parte un debito di 1900 miliardi di euro.
La patrimoniale nuda e cruda, credo non si riuscirà ad applicare, la scorribanda sui conti correnti compiuta di notte in stile banda bassotti credo non possa bastare (bisognerebbe togliere 30 mila euro per ogni famiglia, secondo Amato per arrivare a un debito dell’80 % del Pil).
I tagli di sprechi e di prebende di politici è un argomento che fa presa demagogica, ma fatti i conti, anche questo non basterebbe: tagliare il debito vuol dire in generale tagliare lo stato sociale.La nenia della lotta all’evasione fiscale è un esercizio inutile se non si decide di cambiare l’obiettivo del fisco, spostandolo dalla dichiarazione volontaria (di chi può farla), ai beni posseduti:
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Una piccola magia potrebbe esserci, ma bisogna capire se la polvere di stelle funziona veramente. Consisterebbe nello scambiare valori in euro con valori immobiliari potenziali. Cioè prelevare con una patrimoniale batosta una cifra sui 300-500 miliardi di euro (dove si può) in cambio di azioni di una società demaniale...
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Nel caso funzionasse, la cosa migliore da fare, sarebbe ricomprarsi il debito allocato all’estero. Riportato in patria, andrebbe trovato un meccanismo per gestirlo il più possibile in casa e collocarne piccole quantità sul mercato."(Mago Monti - 15/11/2011)
All'epoca pensavo che quest'uomo fosse dotato di una scienza particolare, ai confini con la magia, vista la mole di lavoro e problemi che grava(va)no sull'Italia.
Rileggendo l'elenco delle mie aspettative, si costata subito che si tratta di un susseguirsi di fallimenti evidenti:
- il debito non è sceso (era sua missione principale), ma è invece salito in modo preoccupante;
- la patrimoniale l'ha fatta, ma sui poveri (Imu) e non sui ricchi;
- gli sprechi della politica sono stati appena scalfiti ed invece è stato fatto proprio un bel taglio del welfare;
- la lotta all'evasione è una bella propaganda in stile Minculpop, ed è servita soprattutto a far scappare certi investitori e possessori di barche;
- i beni demaniali non sono stati allocati, continuano a marcire ed essere improduttivi;
- il debito sta rientrando precipitosamente in patria, ma grazie alla politica monetaria di Draghi.
Oltretutto, all'epoca mi pareva una buona soluzione, oggi un po' meno, perché le nostre banche rimpinguate di Btp, hanno pessime valutazioni di rating. Inoltre anche un 5% di debito allocato all'estero può farci ballare la tarantella dello spread se usato a fini speculativi.
Poi c'è la bella favola dello spread, che i nostri ministri raccontano senza la minima vergogna sui media sussidiati. Se ne intestano il successo, facendo abboccare come trote un sacco di italiani che non approfondiscono le cose di economia. Un merito che va quasi tutto al presidente della Bce M. Draghi con la sua "Long term refinancing operation" ed oggi con il potenziale "Outright Monetary Transactions".
Quindi, a mano a mano che il governo interveniva per farci uscire dalla crisi, con tentativi non solo inutili ma pure dannosi, mi rendevo conto che l'appellativo di Mago affibbiato al premier calzava a pennello.
Ma non un potente mago della mitologia nordica, ma un mago dalle magie farlocche e inconsistenti, un mago di cartapesta come quelli che ti fanno i tarocchi nelle televisioni private all'una di notte. Un Mago Otelma in versione primo ministro.
Monti è riuscito a trasformare in "tecnicalità economiche" quelle che i governi di epoche precedenti hanno sempre chiamato "stangate". Non era necessario scomodare la Bocconi per massacrare gli italiani di imposte. Avendolo saputo con un certo anticipo, mi sarei candidato anche io al ruolo di supremo esattore, facendo regolare istanza a Napolitano. Non ho fatto la Bocconi, ma manipolare percentuali al rialzo (introiti) e al ribasso (uscite) mi riesce benissimo.
Ora però, sarebbe bello confrontare i sondaggi elettorali con quelli di popolarità del governo. Perché è difficile valutare come si possano incrociare i dati di una tale riconoscenza a Monti, con l'alta astensione e con il successo del M5s.
(www.rischiocalcolato.it - clicca per ingrandire)
Il sondaggio è stato effettuato da Spincon a novembre 2012.
Un sondaggio sempre di Mannheimer per "Porta a porta", dava a settembre questo risultato impressionante sull'astensionismo:
"Da sottolineare il dato sull’astensione e sugli elettori che ancora non hanno scelto uno schieramento, che tocca quasi la metà del bacino elettorale italiano (49,6%)." (www.clandestinoweb.com)
La Sicilia è molto vicina elettoralmente parlando, anche senza il ponte sullo stretto...
Rielaborando il sondaggio tenendo conto dell'astensionismo e delle alleanze non ancora definitive e definite, si ottiene:
Come si può constatare una situazione piuttosto confusa, propizia più a un Monti bis che al bipolarismo. Dove la coalizione maggiore ha il 17,5% effettivo di consenso elettorale, meno di due italiani su dieci.
Fra le varie colorazioni politiche in Parlamento, quindi sembra distribuirsi il consenso a Monti. Probabilmente è un'analisi troppo sbrigativa, ma il grosso dei contrari a Monti e al suo governo sono nell'astensionismo e nei gruppi alternativi, di cui il maggiore è il M5s. Se fosse così, l'astensionismo non sarebbe da addebitare agli scandali politici, come affermano i media sussidiati, ma proprio all'austerità di Monti.
Per esempio conteggiando a favore gli elettori dell'attuale maggioranza, e contro astenuti ed elettori di altri gruppi si ottiene questa distribuzione:
Dove c'è effettivamente un terzo di italiani a favore del governo Monti e gli altri contrari. Entrambi gli schieramenti sono però molto eterogenei. E probabilmente la suddivisione tra sostenitori montiani e contrari, è molto più fluida: molti elettori del Pdl non sono convinti dell'austerità imposta dal governo. Anche molti elettori del Pd (immagino i seguaci di Fassina, che in una puntata di Onnibus - La7 - andava d'amore e d'accordo con Brunetta... ) non sono per niente convinti di sostenere Monti.
Dal modo in cui Bersani si è arrabbiato per la piega che sta prendendo la riforma elettorale, direi che anche i piddini più fedeli al premier, non muoiono dalla voglia di partecipare ad un Monti bis.
Insomma, tutta la celebrazione dell'anno di governo Monti fatta dai giornali e tv in questi giorni, mi pare veramente fuori luogo. Una propaganda che probabilmente farà effetto solo su quel terzo di elettori che già sono convinti del buon operato del governo. Per gli altri, leggere frasi come "dall'austerità non si torna indietro", "il prossimo governo dovrà proseguire sulla stessa strada dell'attuale" ecc. sarà solo un'ulteriore arrabbiatura. Oltretutto, paginate cariche di propaganda a favore di Monti, non rispecchiano nemmeno l'orientamento della popolazione. Un quotidiano e un Tg equilibrati, dovrebbero contenere almeno metà spazio di pareri contrari.
Per la critica, purtroppo non rimane che la rete, che però è ancora una forma d'informazione di nicchia. Su quanti utilizzano internet, inoltre una grossa fetta, non è in grado di andare oltre i social network, dove al più si giochicchia e si spettegola.
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