E' stato eletto segretario Pd del nuovo corso, anzi del cambio di verso. E invece i suoi compagni di partito in Parlamento gli giocano brutti scherzi. Il verso pare essere quello solito:
"Mentre noi lavoriamo ad un’agenda con dentro grandi riforme per il paese, con tempi certi di realizzazione, al governo e in parlamento, con il suo “bicameralismo perfetto” (un vero ossimoro) c’è chi brucia tutto. Così non va. Eletto Matteo Renzi si azzera il contagiri e si riparte. Non elencherò gli errori del passato, ma se metto uno dietro l’altro gli errori commessi da questo governo, dal giorno dell’elezione del nuovo segretario Pd, 15 dicembre, fino ad oggi (appena 13 giorni) viene fuori un filotto impressionante: una legge di stabilità di”galleggiamento”(poco per il futuro), le slot machine, gli affitti d’oro, il provvedimento su Roma capitale. Se chiedi la fiducia ai parlamentari della Repubblica, se chiedi il sostegno in bianco ai deputati della maggioranza, lo fai per provvedimenti “alti”, utili per il paese, non per legittimare decine e decine di inutili “marchette”. E poi sul mille proroghe: si nominano nuovi prefetti, portati a 207 quando le prefetture sono la metà, si “abbonano” 400 milioni a Roma quando tutti i comuni soffrono. Due ottimi provvedimenti per dar fiato alle stanche trombe della Lega Nord. E poi i soldi Ue parcellizzati per il sud e per il lavoro su mille provvedimenti senza alcune strategia, con il solo obiettivo di non perderli. O ancora le deroghe al patto di stabilità per comuni non virtuosi, che chiedono di stabilizzare i precari anche dove si sfora la pianta organica e niente per i comuni virtuosi che vogliono realizzare opere utili per la collettività. Questo Pd, con le grandi speranze che suscita, l’Italia, con le sue difficoltà e le sue grandi potenzialità, non può permettersi questo governo e i suoi errori. E non basta un ritocco, un “rimpasto”, o si cambia radicalmente o “si muore”. Dav"
(www.rischiocalcolato.it)
Questo l'epitaffio al governo Letta lasciato in rete dal renziano on. Faraone. Un governo che Renzi dice di non voler ritoccare con un "rimpasto", ma forse gli fa così schifo che non lo toccherebbe nemmeno con un bastone. Ed in effetti dice che lui non ha nulla da spartire con Letta ed Alfano. E' come se volesse scavare un fossato fra lui e la casta. Non che Renzi non appartenga ad un mondo di privilegiati, ma vorrebbe che fosse diverso, meno spudorato e avido di come è adesso.
Letta nipote, e Alfano ex delfino, sono in effetti la casta. La rappresentazione più deleteria e nello stesso tempo migliore della casta. Sono stati scelti apposta: Letta è meno odiato di baffino D'Alema, Alfano è meno compromesso del Cavaliere donnaiolo. Ma vengono da quel mondo li entrambi.
Ultimamente Letta si è esaltato. Ha qualche mania da megalomane. Pensa veramente di aver cambiato le sorti del paese. Non so in base a quali segnali possa pensare a una cosa simile. Probabilmente il potere da alla testa, probabilmente crede di continuare l'opera di "salvatore dell'Italia" di Monti, se solo quest'ultimo avesse salvato veramente qualcosa...
Renzi non vuole avere nulla da spartire con un certo vecchio mondo di favori e favoretti, di bingo e slot machine, di soldi concessi agli amici degli amici. La sua smania di giungere a una nuova legge elettorale velocemente, anche passando da Berlusconi e Grillo, è sospetta. Anche se continua a dire che l'attuale governo "dura se fa", in realtà non vede l'ora di chiudere un governo Letta inconcludente che non è riuscito ad incantare nessuno. Che ha prodotto una legge di stabilità mediocre dettata da Bruxelles con zero risorse per la crescita. E zero provvedimenti che agevolino e incentivino l'impresa ed il lavoro.
Renzi credo intenda battere il ferro finché caldo. Il che vuol dire votare a breve con una legge elettorale senza imbrogli. Cercare di vincere facendo leva sul fatto che il fronte avversario è in stato confusionale, come dimostrano le attuali divisioni dei forzisti sull'atteggiamento da tenere verso Napolitano. E poi assunto il premierato intende governare come un nuovo Blair all'italiana, facendo riforme atte a modernizzare l'Italia. Anche se forse non saranno sufficienti, o saranno addirittura controproducenti, ma questo è un parere personale.
Il suo piano è abbastanza evidente. Del Pd non gli importa un gran che, lo userà come un autobus per arrivare a palazzo Chigi. Ma ora ha paura che l'incompetenza del governo danneggi eccessivamente le sorti elettorali del partito. Per questo intende far durare il meno possibile il governo Letta, oppure, ma è molto più difficile, provare a guidarlo da fuori imponendo la strategia all'attuale premier. Che difficilmente potrà accettare di rinnegare la casta a cui deve tutto. E non solo quella, anche soprattutto l'Europa che gli permette di fare il premier italiano.
Renzi quindi deve agire piuttosto velocemente se non vuole farsi rosolare a fuoco lento dalla situazione politica e dalla crisi economica. E anche da Napolitano il quale forse ha progetti diversi, cioè intende far di tutto per proteggere la vecchia casta con governi in stile prima repubblica come ha fato finora.
Se Renzi prenderà il potere con nuove elezioni, Napolitano ritornerà al suo ruolo di notaio. Tornerà nei suoi ranghi presidenziali, e se non lo farà sarà scontro con il premier. Di sicuro Renzi non è uno che parla per metafore, se le cose non gli garbano lo dice in modo diretto, come ha dimostrato ieri. Per Napolitano sarà una situazione difficile da gestire, e forse non è detto che vorrà proseguire il suo mandato. Vista anche la catena di fallimenti dei suoi maneggi presidenziali.
Il 2014 potrebbe quindi darci un nuovo premier, un nuovo Parlamento con mandato di riforme istituzionali, probabilmente un'opposizione di destra in fase di riassetto, e un'unica vera opposizione formata dai cinque stelle. Ma consiglio a Renzi di fare in fretta e di incrociare le dita. Se scoppiasse una nuova crisi di qualsiasi molto violenta (borse, banche, euro, spread...) difficilmente il Pd potrebbe reggere l'onda d'urto dei partiti populisti. L'Europa diventerebbe ingovernabile con un Paramento pieno di antieuropei. I governi europei stessi rimarrebbero paralizzati dal terrore e non si riuscirebbe più a prendere nessuna decisione collegiale. Il governo che potrebbe andare più facilmente in corto circuito è quello francese, se come pare M. Le Pen dovesse sbancare alle elezioni europee.
In conclusione forse per Renzi è già troppo tardi. Avrebbe dovuto vincere al posto di Bersani. Ma purtroppo nel Pd arrivano sempre troppo tardi nel comprendere le situazioni socio-politiche italiane. Forse per questo non riescono mai a vincere?
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