sabato 31 maggio 2014

O fa troppo freddo o fa troppo caldo


Non ci sono più le mezze stagioni... signora mia...

Nell'economia mondiale qualcosa si è inceppato. Non cresce più come una volta. Chi si può incolpare per questa situazione?

Soluzione facile, oramai da anni esiste quasi un mantra internazionale che vede nelle variazioni climatiche un nemico dell'umanità, una punizione divina come al tempo di Giove pluvio.

Di solito se c'è qualche anomalia in natura si incolpa il riscaldamento climatico: le api e gli uccelli migratori perdono la rotta, allora è colpa del global warming; C'è poco ghiaccio al polo nord? C'è più ghiaccio al polo sud? In Inghilterra ha fatto più freddo negli ultimi anni? Tutte cose contrastanti ma la colpa ricade sempre sul riscaldamento globale quasi in automatico, senza vere analisi.

Il clima, come si suole dire, fa ciò che vuole, ed è sempre un ottimo pretesto per spiegare quello che non va. Anche in economia. Ce lo spiega il blog ilsimplicissimus2.wordpress.com

"Meteorologia liberista, la ripresa per il …

La fantasia degli economisti per giustificare le previsioni sballate, è straordinaria, meriterebbe un Nobel molto più dei fumosi tentativi di trovare o di spacciare leggi universali. Da qualche mese la meteorologia è stata arruolata in questa appassionata narrazione, visto che proprio non si riusciva a trovare qualche giustificazione plausibile alla mancata ripresa data ormai per certa. Il pil dell’Olanda va giù del 1,2% nel primo trimestre del 2014? Colpa dell’inverno troppo mite che ha ridotto il consumo di gas ed energia elettrica ed è la stessa giustificazione che si adotta per la mancata crescita italiana. Chissà poi come si spiega la crescita tedesca dello 0,8% visto che le il clima più mite ha coinvolto l’intero continente. Ma ecco che arriva anche il tonfo dell’ 1% dell’economia Usa, come spiegarlo? Jason Furman, presidente dei consiglieri economici del capo della Casa Bianca non ha dubbi: l’inverno troppo rigido che avrebbe frenato le attività economiche.

Ormai siamo alle comiche, la mitica ripresa è divenuta un atto di fede da recitare al momento dei telegiornali e una necessità politica per le elite al potere: la latitanza del miracolo spinge a trovare le più singolari spiegazioni per la teologia salvifica del liberismo. Cosa dirà Renzi quando diventerà chiaro che l’Italia rischia un altro segno meno, che è colpa delle mezze stagioni? Certo da settembre in poi quando i metodi di calcolo del Pil verranno cambiati introducendovi spese militari, assicurative, prodotti semilavorati di reimportazione e arruolando anche prostituzione e delinquenza, si potrà presumibilmente abbandonare la spiegazione climatica: si dirà che Genny la bionda ha battuto la fiacca o che Ciro ‘O animale ha bruciato meno rifiuti del solito.

Certo non si può spiegare facilmente come l’interscambio commerciale globale si sia ridotto del 2,7% nel primo trimestre dell’anno in assenza di un diluvio universale. L’unica cosa sicura è la ripresa c’è, per i fondelli."

Inutile dire che i responsabili dello sfacelo sociale ed economico mondiale, non sanno più a che santo votarsi. Non ne capiscono più nulla, o molto più probabilmente si rifiutano di capire.

venerdì 30 maggio 2014

L'euro ci rende disonesti


Nel 2011 a giustificazione del caos creato dalla Grecia nella zona euro, si era incolpato il suo governo di alterazione dei conti pubblici pur di entrare nella moneta unica. Probabilmente fu proprio così, e a quanto pare non fu nemmeno tutta iniziativa loro. Nel senso che i greci furono aiutati da potenti consulenti finanziari che indicarono loro come fare per imbellettare i conti.

Fu il primo passaggio truffaldino (almeno quello conosciuto) che interessò la zona euro. Poi bene o male saltarono fuori altri conti di Stati e banche leggermente falsati per risultare migliori le condizioni degli Stati UE. Anche Tremonti viene ricordato per la finanza creativa.

Ora però è ufficiale: l'euro sta trasformando tutta l'UE in un manipolo di truffatori e falsi in bilanci. Sia in modo dichiarato che nascosto. Per esempio ora anche la Francia cade nella prassi dei meschini trucchi contabili per mostrare di "meritarsi" l'euro.

"Dopo la batosta elettorale il governo francese riceve un'altra tegola in testa, stavolta sul bilancio dopo che la Corte dei Conti ha puntato il dito su un buco da oltre 14 miliardi di euro sui conti del 2013. In un rapporto pubblicato oggi la magistratura contabile transalpina ha messo in rilievo la voragine che si è creata tra l'aumento di gettito fiscale previsto dall'esecutivo, pari a circa 30 miliardi di euro, e quello effettivamente incassato che è risultato pari a poco più della metà del previsto: solo 15,6 miliardi.
La Corte dei Conti quindi solleva dubbi sulla "sincerità" dei piani di bilancio, spiegando che questa marcata divergenza è imputabile sì a una crescita economica più debole del previsto ma anche ai metodi di calcolo scelti dal governo che fa capo al presidente Francois Hollande.

Intanto, un ente indipendente di vigilanza ha invitato il governo a correggere la dinamica del deficit strutturale di bilancio, che supera le attese. Il tutto ha spinto il portavoce del governo, Stéphane Le Foll, ad assicurare che il mancato gettito 2013 non comprometterà i tagli di tasse annunciati dal premier Manuel Valls sul 2014."

(www.wallstreetitalia.com)

Conteggiare il doppio delle entrate effettive è un bel record. Forse fa sembrare dei peccati veniali le coperture evanescenti del governo Renzi per gli 80 euro elettorali.
E anche la prima della classe, seppur può vantare conti pubblici ineccepibili (almeno finora), sembra nascondere verità scomode sulle sue banche.

"In Germania urgono aumenti di capitale. Una somma colossale necessaria per colmare il gap del sistema finanziario. E' uno dei classici casi di crisi di liquidita'. Ecco il report che le lobby vorrebbero far passare inosservato.

New York - Le banche tedesche hanno bisogno di aumenti di capitale per una somma complessiva di 127 miliardi di euro. A tanto ammonterebbe la cifra necessaria per colmare il gap di liquidita' nel sistema finanziario della Germania."

(www.wallstreetitalia.com)

Tutti questi miliardi indicano grossi guai ben nascosti nei bilanci delle banche tedesche. Che oltretutto in questa crisi sono state le massime beneficiarie. Gli aiuti per i Piigs sono in buona parte finiti a pagare debiti con il sistema finanziario tedesco. Deve esserci quindi una voragine spaventosa nei bilanci delle banche tedesche.

"Davide Serra, direttore del Fondo alternativo Algebris e consigliere del governo britannico sulle questioni bancarie, ritiene che all’insieme delle banche europee manchino 50 miliardi di euro di capitale.

A suo dire la Germania guida “il peggior settore bancario al mondo” e non dovrebbe uscire indenne dalla valutazione.
Il finanziere pensa che almeno quattro delle sue banche regionali, le Landesbanken, verranno eliminate.

“Il paese dal quale mi aspetto le peggiori notizie è quello che è reputato il più forte e che non è stato esaminato da vicino – afferma Serra, accusando l’ente regolatore tedesco BaFin (Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht) di essersi fatto influenzare negli anni dalle pressioni politiche."

(www.ticinolive.ch)

Ma poi l'apice della truffa e della disonestà, questa volta palese e ben pubblicizzata in modo ipocrita, è la revisione del conteggio del Pil, in cui voci che prima si sottraevano ora si sommano e voci prima inesistenti e illegali ora sono legali. Tanto che mi chiedo quanto dovremmo aspettare ancora in Italia per vedere leggi a tutela della criminalità organizzata, visto che le relative attività diventano utili al risanamento dei bilanci pubblici (vedi: "Più Pil(u) per tutti").

Lo sa bene la Spagna che ha già adottato il nuovo conteggio e altri interessanti make-up contabili. E' solo per questo che un'economia disastrata come quella spagnola, peggio di quella italiana, ora si trova in leggera crescita (vedi: "Si fa la qualunque pur di negare la crisi dell'euro"). Lo ricorda anche Seminerio:

"Consumi delle famiglie in crescita dello 0,4% trimestrale. Ma il vero dato eclatante è il più 4,4 trimestrale dei consumi delle amministrazioni pubbliche. Bingo! Come aveva segnalato Edward Hugh, la chiusura fortemente anticipata (a fine novembre, praticamente una tagliola) del processo di autorizzazione di spesa delle amministrazioni pubbliche ha prodotto l’effetto di comprimere la spesa pubblica nel quarto trimestre dello scorso anno, con evidente impatto cosmetico sulla metrica di deficit-Pil. Nel primo trimestre di quest’anno, di conseguenza, è avvenuto il rimbalzo, che ha contribuito in modo decisivo al positivo dato di crescita spagnola complessiva.

Quindi, riepilogando per i pigri: nel primo trimestre 2014, in Spagna la domanda finale interna ha sostenuto l’economia, mentre quella estera ha sottratto crescita. Di tale domanda interna, tuttavia, la componente decisiva, in termini di apporto alla crescita, è data dai consumi delle amministrazioni pubbliche, mentre gli investimenti sono in calo. Un vero modello, no?"

Insomma con l'euro in Europa siamo tutti alla ricerca della "terza via" come Renzi. Quella della truffa contabile.

giovedì 29 maggio 2014

Il governo diminuirà debito e tasse


Ebbene si, confermo le parole del titolo, a cui bisogna però aggiungere: solo sulla carta.
Riguardo a Renzi, nel post precedente scrivevo che "ora il fiscal compact è tutto sulle spalle del suo governo. Hai voglia a dire che in fondo costerà solo 7 miliardi perché c'è l'inflazione al 2% e la crescita all'1%. Non c'è proprio nulla di tutto questo e il conto sale ai fatidici 40-50 miliardi all'anno."

E invece no, la frase precedente forse è tutta da cancellare. Renzi è il premier più fortunato d'Italia, e non dico questo perché prendere il 40% dei voti sia questione di fortuna (di cui circa 15% sono del brand Renzi, visto che il Pd ante-Renzi era al 25%). Ma perché giunge al governo proprio nel momento in cui gli "inventori" del fiscal compact si sono resi conto di aver fatto una mega "minchiata" per dirla in modo tecnico.

Pertanto sono dovuti correre ai ripari ed inventarsi un'ulteriore "minchiata" per uscire fuori dalla prima.

"La crisi, che si protrae ormai dal 2008, ha determinato l'esplosione dei debiti sovrani pressoché in quasi tutti i Paesi dell'eurozona. Molti Stati, tra cui l'Italia, sono in uno stato di conclamata bancarotta. Tuttavia, grazie all'azione delle banche centrali, vengono mantenuti appositamente in una vita apparente, per più tempo possibile, al solo fine di rimborsare i creditori grazie ad azioni di esproprio perpetrate verso chi ha avuto l'arguzia e la capacità di accumulare qualche risparmio o qualche forma di benessere. La maggior parte dei debiti sovrani, nel contesto attuale, sono difficilmente ripagabili e quindi, convenzionalmente, al fine di produrre un apparente miglioramento dei conti pubblici nazionali, si è stabilito di diluirli misurandoli in rapporto al Pil dei singoli paesi, drogando appositamente questo parametro che verrà influenzato anche dalle attività criminali incluse nel calcolo."
(www.wallstreetitalia.com)

Com'è brutta la realtà, si saranno detti i tecnocrati euro-teutonici, convinti in precedenza di aver pensato una genialata. Ma la verità è che l'austerità di fatto deprime le economie e quindi rende inapplicabile qualsiasi norma per ridurre i debiti. Ma dato che nel caso del debito pubblico i tecnocrati hanno pensato bene non di considerarlo in termini assoluti (i nostri 2.100 miliardi circa), ma in rapporto al Pil (cioè 2.100/1.550 = 135% circa), hanno trovato una scappatoia. Quindi per ridurre il debito secondo il fiscal compact, non è necessario ridurre il debito. Basta aumentare il Pil. Il problema però è che chi governa le nostre economie vuole la botte piena e la moglie ubriaca, l'austerità e nello stesso tempo la crescita. La crescita è impossibile, il Pil rimane quello che è, anzi a volte si riduce.

Ecco che allora per salvare le apparenze propongono la seconda stratosferica "minchiata" per rimediare alla prima di nome fiscal compact. E la seconda pensata recita così: facciamo finta che il Pil sia diverso e più alto.

"Tutti i Paesi Ue, compresa l'Italia, inseriranno ''una stima nei conti (e quindi nel Pil)'' delle attività illegali, come ''traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando (di sigarette o alcol)''. La novità sarà inserita a partire dal 2014 nei conti, in coerenza con le linee Eurostat. "
(www.wallstreetitalia.com)
Non solo, anche alcune voci che solitamente stavano nella colonna dei negativi, passano magicamente nella colonna dei positi. Come ad esempio le spese dello Stato per investimenti, per ricerca ed anche per l'acquisto di armamenti. Ce ne fossero di F35... ci aiuterebbero a pagare il fiscal compact (vedi anche: "Più Pil(u) per tutti").

Grazie alla mafia, alla camorra e tutte le altre andrine, avremo finalmente la nostra meritata crescita. Quella che doveva esserci secondo i calcoli ideologici degli euro-tecnocrati, alla fine è arrivata. Se per esempio le mafie italiane fatturassero 100 miliardi all'anno, si avrebbe 2.100/1.650 = 127% di rapporto debito/Pil. Come d'incanto il debito calerebbe senza muoversi... e per il 2015-16 il fiscal compact è già pagato. Poi si vedrà, qualcuno inventerà qualche altra trovata geniale.

Bravo Renzi, facendo nulla ha fatto un ottimo lavoro. E per completare la spiegazione del titolo del post, caleranno anche le tasse per lo stesso machiavellico meccanismo. Se su 1.550 miliardi di euro di Pil vengono pagati 800 miliardi di tasse, la pressione fiscale è quasi al 52%. Ma su 1.600 miliardi le nostre tasse di 800 miliardi incidono circa del 49%. Certo noi continueremo a pagare sempre tasse alte, ma intanto il governo avrà ridotto il carico fiscale di 3 punti...

"Al netto del fatto che questo non produrrà nessun gettito aggiuntivo per le casse dello stato, considerato anche che l'incidenza del peso fiscale viene misurata in rapporto al PIL, c'è da scommettere che i soloni al governo che occupano l'indecente dibattito politico che ritualmente va in onda, avranno anche il coraggio di dire che le tasse saranno diminuite grazie alla loro azione di governo, omettendo di dire all'opinione pubblica (che abbocca) come stanno realmente le cose. Senza poi dimenticare che i governi, messi alle strette dalla necessità di diminuire il rapporto debito/Pil, verosimilmente, saranno sempre più tolleranti verso quelle attività criminali considerate nel calcolo della performance economica, poiché produrranno Pil aggiuntivo e quindi contribuiranno a diminuire l'incidenza del debito in rapporto alla "ricchezza" prodotta, migliorando, solo apparentemente, i conti pubblici.
Questa è l'Europa che gli italiani hanno votato lo scorso 25 maggio e questa è l'Europa che avranno per i loro figli."

(www.wallstreetitalia.com)

mercoledì 28 maggio 2014

Renzi il mite asfaltatore


Il premier si è comportato in modo pacato e accomodante all'indomani della strepitosa vittoria elettorale. Chi si aspettava di vederlo ballare la tarantella sui tavoli della conferenza stampa sarà rimasto deluso. Anche io pensavo ad una maggiore verve del nostro premier visto il suo solito stile piacione. Ma del resto va compreso.

Probabilmente se avesse ricevuto una quantità di voti meno eclatante, avrebbe potuto tirarsi indietro nel caso le cose non andassero bene. Ora invece no. E' inchiodato su quella poltrona e sono tutti cavoli suoi. Per dirne solo una: ora il fiscal compact è tutto sulle spalle del suo governo. Hai voglia a dire che in fondo costerà solo 7 miliardi perché c'è l'inflazione al 2% e la crescita all'1%. Non c'è proprio nulla di tutto questo e il conto sale ai fatidici 40-50 miliardi all'anno. Infatti si sente già dire dai parlamentari del Pd che forse bisognerà rinviarlo.

Ed anche Renzi se ne esce con un timido "Per l'Europa è il momento di cambiare. Lo dice il premier Matteo Renzi dopo il trionfo del Pd alle Europee. «Vince la speranza», è stato il commento al voto che ha portato il Pd al massimo storico del 40%. «Non ci sono più alibi per non fare le riforme» e in Europa «si può aprire una terza via fra populismo e restaurazione»." (www.ilmessaggero.it)

Anche Renzi ora cercherà la "terza via" per tentare di sfuggire a quella impossibile dell'austerità. Va bene vincere le europee con il 40%, ma il Parlamento è ancora quello con il Pd bersaniano e con le forze scaturite dall'esperimeno Monti, e quelle fuoriuscite dal Pdl. Non è che in economia si potranno fare "riforme" micidiali contro il welfare e ultra liberiste come vorrebbe l'Europa. La vittoria di Renzi c'è tutta, ma purtroppo per lui ora è solo virtuale.

E comunque uno spiraglio, per questa terza via potrebbe aprirsi all'improvviso. Pare che in Germania si stiano accorgendo di avere banche leggermente marce e leggermente sbilanciate sui debiti pubblici dei Piigs. Si deve ricordare che proprio in Germania c'è la banca più "bacata" d'Europa (e forse del mondo): la famosa Deutsche Bank. Impegnata in un aumento di capitale di 8 miliardi, ma già si vocifera che non basterà (Deutsche Bank, maxi aumento Nel capitale entra lo sceicco del Qatar).

"A tre giorni dalle elezioni europee, la stampa tedesca ha iniziato alanciare delle informazioni che il governo tedesco avrebbe preferito non uscissero nell'immediato.
La prima riguarda le difficoltà del sistema bancario tedesco.

Sembra che le banche tedesche siano molto più fragili di quanto si pensasse: [...] è noto da due settimane che la banca pubblica HSH Nord Bank è in grande difficoltà e che avrà bisogno di aiuti di statopiù importanti del previsto: almeno 1,3 miliardi di euro. Questa banca è uno dei principali operatori nel finanziamento del trasporto marittimo.
...
Ma la seconda sorpresa è che, insieme a questa delusione, i tedeschi hanno anche scoperto il vero bilancio di HSH, un bilancio pieno zeppo di titoli di stato. E di quali stati? La banca è piena zeppa di titoli di debito spagnoli, greci, italiani e francesi …

Terza sorpresa, la stampa tedesca adesso ormai spiega che anche molte altre banche tedesche hanno comprato forti quantità di debito europeo, ed è forse per questo motivo che,ogni volta, la Germania è venuta in soccorso degli stati in difficoltà."

(vocidallestero.blogspot.it)

Forse per i tedeschi è tutta una sorpresa da "ooooh"... ma per noi non era di certo un mistero che gli aiuti alla Grecia, al Portogallo e alla Spagna servissero per far rientrare le banche tedesche e francesi da enormi esposizioni.

Ed ora che sono consapevoli come noi di essere integrati con i Piigs fino al midollo dell'economia, potrebbe essere più facile ammorbidire l'austerità. Ma anche no, perché potrebbero irrigidirsi e chiedere in dietro i loro soldi. Comunque Renzi se volesse contrapporsi alla Merkel avrebbe un arma in più, mostrando la debolezza del sistema bancario tedesco. Del resto Renzi in Europa è al momento l'unico, oltre alla Merkel, che può andare agli incontri fra capi di Stato a testa alta. Di sicuro non possono farlo Hollande e Cameron umiliati dai rispettivi populismi. E anche in Spagna il premier è uscito indebolito dalle elezioni. Renzi potrebbe se lo volesse condizionare effettivamente la politica europea. Il punto da capire è se lo vuole, e se gli permetteranno di contraddire le politiche di austerità.

martedì 27 maggio 2014

Sondaggi mai così sbagliati

(clicca l'immagine per ingrandire)

Devo pensare che Renzi sia veramente un fenomeno travolgente, se nessuno dei sondaggisti aveva previsto una vittoria del Pd di queste proporzioni. Il Pd era in testa nella maggioranza dei sondaggi, ma in alcuni pareva ci fosse un testa a testa con il M5s.

Un tempo si diceva che gli elettori contattati dai sondaggisti si vergognavano di confessare di votare Berlusconi, ed ancora prima nessuno dichiarava di votare Dc, ma era sempre il primo partito. Oggi pare impossibile che lo stesso fenomeno contamini la sinistra, ma a quanto pare molti si vergognano di confessare la propria infatuazione per Renzi. Non c'è altra spiegazione per giustificare un errore così evidente.

Lo stesso F. Masia, il sondaggista Emg "del lunedì" di Mentana, ieri sera al primo exit pool aveva il volto di chi capiva che si stava giocando la carriera. Si vedeva bene che nemmeno lui credeva a quel che leggeva, numeri che contraddicevano anche tutti i suoi sondaggi settimanali nel telegiornale de La7.

Tutte le cose che si dicevano prima sui sondaggi, diventano all'improvviso carta straccia. Per esempio si diceva che il Pd era sempre un po' sopravvalutato nei sondaggi. Niente di più sbagliato: Renzi stravolge questa regola in modo eclatante. Il Pd è stato invece sottovalutato anche di 10 punti dai sondaggi preelettorali! Anche quelli delle "corse clandestine" (sondaggi pubblicati nel periodo di "buio" tra il 9 maggio e le elezioni) che ho riportato nel grafico superiore (prendendo il dato condensato di Funnyking per semplicità) non si sono avvicinati minimamente. E questo dato di errore stravolge anche l'idea che i sondaggi possano contenere un massimo del 4% di errore: si tratta di errori molto più macroscopici.


Quindi se non è vero che il Pd è solitamente sovrastimato, non è vero nemmeno che il Movimento 5 stelle era sottostimato come al solito. Il grafico a inizio post, che avevo pubblicato a ridosso del 9 maggio, mostrava un trend in crescita che lo orientava sopra il 25%. Le "corse clandestine" poi avevano portato Igor Brick a rasentare il 30%!
Invece no, il M5s è stato sovrastimato di 5 punti se non 10!

Anche Forza Italia è stata sovrastimata, mentre la regola diceva che di solito veniva sottostimata di pochi punti. Anche se poi il trend effettivamente indicava un andamento in calo. Qui il dato probabilmente è stato sovrastimato di pochi punti, ma è stato pur sempre cannato in pieno.

Anche il dato complessivo delle due ex coalizioni maggiori (per quanto non si sa se esistano ancora come nel 2013), è stato sbagliato di pochi punti, ma sommandosi l'errore ha dato una percezione notevolmente sbagliata. Secondo sondaggi e andamenti i due schieramenti dovevano essere staccati di circa 5 punti, nella realtà sono invece circa 15 a vantaggio del centro sinistra!
Dalla posizione delle frecce sul grafico si evince anche una caratteristica dirimente fra le due coalizioni, che indica lo strapotere renziano di questo momento: la coalizione di centro sinistra è al 90% composta dal Pd, credo non sia mai successo prima; la coalizione di centro destra è frastagliata come il vecchio Ulivo, Forza Italia rappresenta circa solo il 50% della coalizione.

L'unico partito su cui stranamente i sondaggisti mediamente ci hanno azzeccato è la Lega Nord di Salvini. Infatti ha raggiunto l'obiettivo che più o meno indicava il trend in crescita costante, anche se lieve.

Per quanto riguarda i partiti minori non tutti i sondaggisti ci hanno visto giusto. Si può dire che questa volta la forza della lista Tsipras è stata centrata abbastanza nei sondaggi, al contrario di quanto avvenne con Ingroia. Mentre sul Nuovo Centro Destra si sparavano numeri a caso, forse qualcuno prometteva anche il 6-7%. Anche Fratelli d'Italia era stato illuso da alcuni di superare la soglia del 4%. Invece a Scelta Europea pochissimi avevano dato qualche chance, ma comunque anche quel 2% da molto attribuitogli era stato eccessivo. 

Da oggi i sondaggi avranno ancora meno valore, se già ne avevano poco prima. Anche quelle piccole regole che ci si dava nella lettura delle cifre, sono saltate. Anche l'andamento dei trend che era stato chiaro nelle elezioni del 2013, questa volta non ha funzionato: quello del M5s era in salita vistosa, invece non c'e stata nessuna crescita di questo partito, anzi una caduta dei consensi; il trend del Pd dava indicazioni di crescita, ma non così tanta e comunque non era così chiaro; il trend di forza italia dava discesa nei consensi, ma molto più contenuta. Solo il trend della Lega come si può osservare era giusto.

I sondaggisti dovranno fare autocritica e trovare nuovi sistemi per scoprire l'orientamento dell'elettorato. Evidentemente quelli vecchi non funzionano più. Ed ogni nuova elezione, i sondaggi si presentano sempre più sbagliati. Forse è anche colpa degli italiani? Forse cambiano idea ogni settimana o ogni giorno? I partiti non hanno più "zoccolo duro" come un tempo?

lunedì 26 maggio 2014

Mega sorpresona!


Questa notte non potevo credere ai risultati degli exit pool per cui ho deciso di aspettare la luce del di per commentare.
Ancora una volta i sondaggi preelettiorali sono da buttare nel cestino: non ne hanno azzeccata una che sia una. Nemmeno la mega vittoria Pd.

Malgrado la situazione ai limiti dell’allucinazione, le cose stavano proprio così come annunciate fra le 23 e mezzanotte. Persino i giornalisti di fede piddina ieri erano increduli. Anche perché molti di loro sono critici con Renzi, ed ora con una valanga elettorale del genere devono starsene zitti. Come dovranno farlo i vecchi dirigenti del Pd che aspettavano il Matteo al varco per vendicarsi. Ora Renzi ha veramente in pugno il partito.

Certo c’è da rimanere esterrefatti: ma allora non è vero che l’Italia è in crisi, che la linea economica dell’Europa ci uccide, che c’è una disoccupazione di tipo bellico, che le aziende chiudono ecc. ecc. Gli elettori piddini sembrano dire tutto va bene. Continuiamo così. Sinceramente la politica italiana è sempre più avvincente. I colpi di scena si susseguono. Ti aspetti un andamento e succede l’opposto. Quello che non si capisce più è come ragionano i nostri compatrioti: forse ha ragione Travaglio, gli italiani sentivano l’esigenza di aggrapparsi ad un nuovo “ducetto”, visto che ormai il vecchio satiro non garantisce più un avvenire.

Questa volta sono bastate promesse e slogan già ben collaudati, gli italiani conoscono bene i messaggini dei noti cioccolatini della Perugina…

Anche andando a scavare più a fondo sul voto, tenendo conto del calo di affluenza, si può vedere un aumento dei voti al Pd renziano, rispetto a quello bersaniano del 2013:

- nel 2013 il Pd sotto Bersani prese il 25,42% dei voti (alla Camera), che con una partecipazione del 75,19% significa un voto effettivo del 19,11% (furono 8.644.523 milioni di voti);

- ieri 2014 il Pd con Renzi prende il 40,81% dei voti, con una partecipazione del 57,22%, quindi un voto effettivo del 23,35% (11.200.000 milioni circa di voti);

Come si può constatare l’incremento è effettivo. Sono gli altri a crollare. Grillo perde quasi 3.000.000 di voti, e Forza Italia/Pdl 1.500.000 di voti (considerando anche la scissione Ncd). Si potrà dire che gli elettori grillini e di Berlusconi sono quelli rimasti a casa, il che è possibile visto che hanno votato 7.000.000 di persone in meno. Ma non è una scusa. Evidentemente non erano sufficientemente motivati, o lo erano di più dagli 80 euro di Renzi.

Ora parafrasando Grillo, se c’è qualcuno che può pretendere il 51% dei voti, è proprio il Pd renziano. E secondo me ce la può fare. Basta mantenere il ritmo di promesse e di bacchettate ai vecchi esponenti piddini quando le cose vanno male. Certo ora gli avversari sono così spaventati che non so dove andranno a finire le riforme costituzionali. Forza Italia ridotta a gravitare intorno al 15%, e Ncd assestato al 4% con il rischio di scomparire, potrebbero avere comportamenti contraddittori: cioè potrebbero fare di tutto per arrivare fino al 2018 per avere il tempo di riorganizzarsi e nello stesso tempo impedire a Renzi di avere altri successi nel suo curriculum.

Lo stesso vale per il M5s che se prima ambiva a qualche moderata collaborazione, ora probabilmente chiuderà le porte in faccia al Pd ogni volta che questi chiederà aiuto.

Non so in questo momento dire se il mega successo renziano porterà anche fortuna all’attuale legislatura. E’ probabile che molti più esponenti Pd critici diventeranno renziani. E’ anche probabile che molti esponenti della sinistra residuale (tipo Sel) o del centro inesistente (casiniani, montani, anche Ncd ecc.) salteranno il fosso per dare una mano al vincente e poter così prolungare la propria carriera politica. In questo caso Renzi potrebbe contare su numeri in crescita in Parlamento e tentare di portare a termine le riforme. Ma se lo farà non sarà probabilmente aiutato da Berlusconi.

Forza Italia invece deve ripensarsi completamente. Il centro destra dovrà decidere come riorganizzarsi senza Berlusconi una buona volta. Anche perché ormai il vecchio leader non porta più voti. Faranno le primarie? Arriverà Marina B.? I vari partitini si fonderanno di nuovo in un nuovo Pdl? Credo faranno molta fatica a prendere queste decisioni, poiché non hanno nel centro destra un nuovo leader carismatico come Renzi che decide per tutti.

Anche Grillo deve ripensare alla sua strategia. Ma qui sinceramente non saprei in che modo. Non vedo come contaminando il movimento con collaborazioni di governo questo possa averne un vantaggio. Diventerebbe esattamente un partito come gli altri. Probabilmente gli italiani non sono ancora pronti per questo tipo di politica diretta e pulita, hanno un problema di autoconsapevolezza della propria situazione economica-sociale. E’ vero che il messaggio grillino è spesso troppo lugubre, troppo triste, troppo crudo e pessimista. Ma purtroppo dire la verità molto spesso non è divertente. Come dice Travaglio gli italiani hanno bisogna di qualcuno che li imbonisca di messaggi positivi, anche se il momento è del tutto diverso e richiederebbe appunto consapevolezza. Così gli italiani rischiano di punire chi li vorrebbe salvare e di premiare i propri aguzzini. Ma che si può fare? Una terapia psichiatrica di gruppo?

Mentre la Francia sembra ribellarsi all’austerità tedesca, gli italiani non comprendono la situazione e votano pro governo. E’ pur vero che anche quello italiano è un voto populista. Ma un populismo governativo, in stile più sudamericano che rivoluzionario.

Intanto lo spread torna a scendere, e le cose procedono come prima. Ma lo stesso accadrà nel resto d’Europa, poiché l’Italia fa scuola. Nel 2013 il M5s è apparso all’improvviso spaventando i tecnocrati europei, ma un anno dopo è già in declino. Se fossi nella testa dei dirigenti di quest’Europa antidemocratica penserei che lo stesso destino si paleserà fra un anno per Farange e la Le Pen. Quindi quello che devono fare per vincere, è resistere un altro anno facendo esattamente quello che hanno fatto finora, senza cambiare di una virgola le loro politiche economiche suicide.

Torno alla mia vecchia convinzione. L’unico modo per uscire da questa situazione assurda, è un scontro truculento con la realtà. Quando economie e nazioni salteranno perché insostenibili, allora usciremo dall’icubo. Ma sarà come la sveglia al mattino: un trauma per molti e la fine dei sogni per tutti.

domenica 25 maggio 2014

Francia: quale sorpresa?


<<Manuel Valls: "Questa elezione è più di un nuovo avviso, è uno shock, un terremoto">>

Il primo ministro francese veramente si aspettava qualcosa di diverso? Forse i socialisti francesi vivevano su Marte assieme a molti altri politici italiani. L'avanzata del Front National se l'aspettavano tutti, persino i sassi della Senna sapevano che sarebbe andata a finire così.
Cosa accadrà ora in Francia? La Francia è diversa dall'Italia: è difficile che un presidente si faccia da parte anche dopo elezioni così disastrose. Ma anche cambiare completamente strategia politico-economica sganciandosi dalla Germania per Hollande è difficile.

L'Europa è sempre più destabilizzata, ma non vedo un punto di approdo. Si naviga a vista in direzioni sempre più casuali. E poi sembra che la Merkel a casa sua stia stravincendo. Quindi dal suo punto di vista e da quello del popolo tedesco le politiche economiche promosse finora sono giuste e pienamente confermate. E' un bel casino...

Creare con la luce


Fanta-fanta-scienza... Però forse non tanto. Creare oggetti dal nulla, cioè dalla luce. Questo potrebbe essere un obiettivo più che fantascientifico ottenibile in futuro. Anche se oggi siamo alle prove di laboratorio, alla creazione di poche particelle elementari. Ma un domani chissà.

"Usando la tecnologia esistente e senza il coinvolgimento di massicce particelle ad alta energia sarà possibile creare materia da un fascio di luce. Come si legge su Nature Photonics, dove è stato pubblicato lo studio, per la prima volta l'ipotesi di Breit e Wheeler formulata nel 1934 potrebbe essere stata provata

di Eleonora Ferroni

Nuovi passi in avanti verso il completo controllo della luce da parte degli scienziati. Un gruppo di fisici dell’Imperial College di Londra, Regno Unito, ha scoperto come passare dalla luce alla materia in pochi “semplici” passi, dopo 80 anni da quando, per la prima volta, venne teorizzata questa possibilità. Creare la materia dalla luce è tra gli obiettivi più suggestivi della elettrodinamica quantistica e questa volta il gruppo di fisici, in collaborazione con il Max-Planck-Institut für Kernphysik, sembra aver centrato il bersaglio, provando la teoria degli scienziati Gregory Breit e John Wheeler, i quali, nel 1934, suggerirono che sarebbe stato possibile un giorno trasformare la luce in materia “semplicemente” facendo scontrare due fotoni (le particelle elementari della luce) creando così un elettrone e un positrone. Prima di allora non era mai stato teorizzato un metodo tanto semplice, anche se i due scienziati non si sarebbero mai aspettati che, 80 anni dopo, qualcuno sarebbe stato in grado di dimostrarlo fisicamente. Numerosi test in passato hanno tentato l’impresa utilizzando sempre le particelle ad alta energia ma senza mai raggiungere il risultato desiderato.

Lo studio è stato pubblicato su Nature photonics e mostra quello che gli scienziati hanno chiamato “photon-photon collider” (collisore di fotoni) , un esperimento che potrebbe ricreare un processo che è stato importante nei primi 100 secondi dell’Universo e che è presente anche nei lampi di raggi gamma (i Gamma-Ray Burst, o GRB, le più grandi esplosioni che avvengono nell’Universo). Steve Rose, del Dipartimento di Fisica dell’Imperial College ha detto: “Nonostante tutti i fisici abbiano sempre accolto la teoria come vera, quando Breit e Wheeler la proposero per la prima volta dissero che non si sarebbero mai aspettati che venisse provata in laboratorio. Oggi possiamo dire che si sono sbagliati. Ciò che è più sorprendente per noi è stato scoprire che per passare dalla luce alla materia si può utilizzare la tecnologia che abbiamo oggi nel Regno Unito”.

L’esperimento prevederà due fasi: in primo luogo, gli scienziati useranno un potentissimo laser ad alta intensità per accelerare elettroni poco sotto la velocità della luce e questi verranno sparati contro una lastra d’oro per creare un fascio di fotoni un miliardo di volte più energetici della luce visibile. Il passo successivo coinvolge un piccolo dispositivo chiamato in gergo tecnico hohlraum (che è il termine tedesco per “stanza vuota”, “cavità”), una sorta di lattina dorata. All’interno di questo dispositivo i fisici spareranno un laser ad alta energia per creare un campo di radiazione termica, generando luce simile a quella emessa dalle stelle. Il fine dell’esperimento è dirigere il fascio di fotoni dalla lastra d’oro attraverso il centro dell’hohlraum, dove impatterebbero con quelli prodotti dal riscaldamento della cavità. Gli elettroni e i positroni prodotti negli scontri fotone-fotone sarebbero poi facilmente identificabili una volta usciti dalla cavità.

Il primo autore dello studio, Oliver Pike, ha spiegato: ”Anche se la teoria è concettualmente semplice, è stato molto difficile verificarla in laboratorio. Siamo stati in grado di sviluppare l’idea per il collider molto rapidamente e il disegno sperimentale che proponiamo può essere realizzato con relativa facilità sfruttando la tecnologia esistente. Pensando a come sfruttare gli hohlraum, al di fuori delle loro applicazioni nell’ambito della ricerca sull’energia da fusione, siamo stati sorpresi di scoprire nel giro di poche ore che questi dispositivi sono ideali per creare un collisore di fotoni”. Di recente la comunità scientifica è stata molto attiva nell’ambito della ricerca sul controllo della luce: un gruppo di ricercatori del MIT di Cambridge ha creato, infatti, un filtro che permette di separare la luce a seconda della direzione di propagazione, e, non molto tempo fa, un altro gruppo di fisici ha creato una nuova forma di materia, la cosiddetta “molecola di luce”, che verrà utilizzata in futuro anche in qualche forma di luce “tangibile”, come sculture di luce, spade laser o addirittura computer quantistici, il futuro della fisica."

(www.altrogiornale.org)

Quel che oggi appare strano e improbabile anche se testato in un laboratorio, un domani potrebbe diventare "normale" come sfiorare il video di telefonino e muovere immagini "disegnate" sullo schermo. Un tempo nemmeno in Star Track gli astronauti hollywoodiani usavano il "magico" smartphone. Eppure l'inimmaginabile è diventato realtà. Certo la creazione di materia con la luce andrebbe già oltre i prodigi promessi dall'evoluzione delle stampanti 3D. Ne verrebbe fuori un mondo dove ciò che conta è solo lo scambio di informazioni, non ci sarebbe più bisogno di officine, laboratori, fabbriche ecc.

Speriamo che gli scienziati inglesi ci abbiano visto giusto e che tale scoperta abbia un seguito concreto... anche se evanescente come la luce.

Questa faccenda di creare materia con la luce mi ricorda antiche storie:


sabato 24 maggio 2014

La profezia di Uriel


Uriel è un blogger italiano residente in Germania. La sua visione delle cose economiche e politiche del bel paese sono influenzate e filtrate dal clima sociale che si respira in Germania. Non so quale sia precisamente questo clima, ma posso intuire un certo stupore nell'osservare l'evoluzione politica ed economica dell'Italia guardandola dalla più comoda poltrona della galleria tedesca. Osservando dall'alto verso la platea forse si vede una agitazione inconcludente e probabilmente non si riesce a comprendere la tensione che attraversa la società italiana. E' probabile che una tensione e una rabbia da troppo tempo sopite, non ci facciano ragionare in modo corretto. Lo ammetto. Ma gli abitanti in basso nella platea italica si scambiano reciprocamente scariche adrenaliniche che li stanno portando sulla strada del populismo. E da quel che succede anche in altri paesi europei, non siamo i soli ad essere impazziti improvvisamente.

Per questo motivo Uriel vede malissimo l'attuale successo di Grillo e del suo movimento, perché vive troppo distante dal clima torbido che attraversa molte società europee. Comunque, se proprio devo dirla tutta, il blogger italo-tedesco, non ha tutti i torti. Non è serio votare per il partito di un comico che manda affanculo il mondo intero. Ma il dramma è che non ci è rimasto quasi più nient'altro. Ci sono rimasti in alternativa Berlusconi che obiettivamente non sa più bene cosa fare e dire, e un Pd ex partito di sinistra che si sta dedicando con tutte le sue energie nel perseguire politiche economiche neonaziste, con l'intenzione forse di sterminare il suo popolo ed anche il suo elettorato.

Ma alcune cose dette da Uriel, ed in particolare una sua profezia pessimista, bisogna tenerla ben presente in tutta la sua crudezza, perché ha alte probabilità di avverarsi.

"Eh, purtroppo di amici ve ne restano pochini.

I russi ve li siete giocati, perche' l' Ukraina era proprio MOOOLTO importante per voi.

I cinesi mai, tantevvero che il paese con piu' porti al mondo li ha costretti a farsi un porto in Grecia , nel Pireo, e una ferrovia ad alta capacita' sino al centro dell' Europa: http://www.lastampa.it/2014/05/06/blogs/caffe-mondo/adriatico-cinese-Te8oOx86VDKdBQm2NgsAQM/pagina.html

Mai sia che si rovini l'habitat del Paguro di Cefalonia.

Gli arabi conoscono bene l'antifona e arrivano solo per portarsi business in casa, come hanno fatto con Alitalia.

Rimangono i tedeschi.

I tedeschi lo odiate. Giammai! Piuttosto vi godete tre secoli di miseria. Del resto, dopo tutto quello che hanno scritto i giornali italiani, si guardano bene dal venire a salvarvi. Al massimo si prenderanno qualche ghiotto boccone, stile Ducati. Ma non certo per costruire li'.

Insomma, il bastione e' crollato. Siete destinati alla messicanizzazione. Diventerete un altro Messico, con "investimenti" che arrivano e popolazione che scappa. Ormai non c'e' piu' il "punto di forza" del sistema chiuso italiano e degli orticelli. Festeggiare come "investimenti" l'arrivo di quei fondi e' come festeggiare come "omega tre" l'arrivo degli squali. Si, gli squali contengono tanto omega tre, ma non e' il caso di festeggiare se arrivano mentre siete in acqua e gia' faticate a stare a galla.

Non c'e' piu' il punto di forza: la borsa e' andata giu' non per M5S o per le elezioni, ma perche' il sistema provinciale della finanza italiana, fatto di accordi sottobanco tra famiglie locali, e' saltato per il tradimento di alcuni, e adesso tutti sono in cerca di stranieri con cui allearsi, per cui ritirano investimenti dalla borsa o si preparano a farlo.

Ripeto: la fine di questo processo e' il Messico.

Che cosa vedrete ora? Prima daranno l'assalto ai CDA deboli, quelli dove si comandava col 5% e il resto erano patti tra amici, poi saliranno ai piu' forti e arriveranno alle assicurazioni, ultimo angolo ancora tranquillo del paese. Una volta prese le assicurazioni, arrivera' la disindustrializzazione massiva, con l'acquisto delle imprese e il loro spostamento esplicito. Vedrete chiudere il "made in Italy" cui tenete tanto, e lo vedrete spostarsi all'estero, e siccome all'estero ci sono tanti italiani che sono fuggiti, le fabbriche continueranno a produrre cose italiane fatte da italiani. Ma non sarete voi.

Infine, arriveranno i delocalizzatori. Quando sarete in miseria e accetterete redditi da fame, arriveranno i delocalizzatori che vi faranno fare i lavori piu' umili e pericolosi, in pessime condizioni di sicurezza, a condizioni disumane, e diranno anche di avervi aiutati. In quella fase chi poteva andarsene se ne sara' andato da tempo, il che significa che in una situazione di ignoranza pressoche' assoluta la popolazione votera' solo delinquenti e ciarlatani.

I narcos, ovvero la mafia locale, faranno il resto.

Spero almeno che , come succede in Messico, inizierete a produrre gruppi Aggrotech , perche' altrimenti non ne sara' valsa proprio la pena.

E se proprio dovessi dire una parola ai grillini su questo, sarebbefatta cosi': "non vi preoccupate dei superstipendi, tra un pochino non ce ne saranno piu' . Nemmeno di stipendi normali, se e' per questo.""

(www.comedonchisciotte.org)

La profezia di Uriel è verosimile, ma credo che non consideri gli imprevisti che in realtà sono del tutto prevedibili. Uriel, in particolare, considera che questa situazione europea possa continuare indefinitivamente. Cioè che l'eurozona superi qualsiasi crisi, le "riforme" non verranno attuate in Italia (profezia facile) e quindi saremo maledetti per sempre.

Ma la realtà e ben diversa. Per quanto i centri finanziari si prodighino di dimostrare che tutto va bene, anche alterando in modo surreale i conteggi del Pil, il termometro sociale continuerà a salire. Non si potrà rimandare all'infinito le elezioni ed inventarsi "governi amici della Troika" per sempre. Prima o poi il sistema salta perché la popolazione non ne potrà più, e quando salterà tutti si faranno male. Come al solito (cioè storicamente) la Germania sbatterà il muso più duramente degli altri (vedi: "F. Coppola: Deutsche Bank raccoglie capitali, ma rimane in grossi guai" non una banca tedesca ma dinamite pura...). 

La Germania infatti è la nazione europea che avrà da perdere più di tutte da una crisi europea e dell'euro. Inoltre è incredibilmente testarda e folle nelle sue scelte collettive: scommetto che se in Italia la situazione politica dovesse degenerare dopo le elezioni, e lo spread cominciare a salire a stecca, la Germania impedirà alla Bce qualsiasi intervento, anche mettendo in pericolo la propria solidità economica.

Poi la storia è dalla nostra parte. L'Italia non ha mai portato fortuna ai tedeschi...

venerdì 23 maggio 2014

Più Pil(u) per tutti



"Pil, cambiano i criteri di misurazione. Dentro anche droga e prostituzione. E le modifiche aiutano il governo

La buona notizia arriva ora, ma dispiegherà tutti i suoi effetti positivi soltanto a partire da ottobre. È in arrivo infatti una piccola rivoluzione per il Pil, uno dei principali indicatori di crescita del Paese, per la cui misurazione – ha comunicato oggi l’Istat – a partire da quest’anno cambieranno radicalmente alcuni criteri. E a concorrere al nuovo calcolo ci saranno ad esempio una serie di attività illegali come il traffico di sostanze stupefacenti, la prostituzione e il contrabbando, fino ad ora rimaste escluse."

(www.huffingtonpost.it)

Sono fantastici. Intendo i nostri "mazzarini" mondiali che agiscono nell'ombra e muovono i fili dell'economia e della finanza (vedi anche: "Si fa la qualunque pur di negare la crisi dell'euro"). I signori tecnocrati che devono rendere conto all'1% dei super bramini, si stanno rendendo conto che le loro ricette sono tutte sbagliate e che il 99% dei paria intoccabili non se la beve più. Allora cosa fare di meglio se non truccare un po' le carte? Sperando che basti questa riverniciata dell'indicatore di crescita per averne una effettiva?

Si è così deciso di far fare un bel balzo al Pil, senza che in concreto cambi qualcosa. Vedremo così nazioni come la Germania o gli Usa raggiungere crescite cinesi, mentre milioni di lavoratori tedeschi vivono ai margini della povertà sprofondati nei minijob, e negli Usa milioni di persone vivono con i food stamps.

E vedremo anche il Pil italiano tornare in positivo, grazie a mafia e camorra. Probabilmente supereremo anche la crescita di Spagna o Francia grazie alla criminalità organizzata...
E non solo:

"Il “ricalcolo” del Pil, che riguarderà tutto l’arco temporale dal 1995 ad oggi, proprio perché riferito a tutte le serie storiche e non solo all'ultimo anno, non avrà un impatto rilevante sulle previsioni di crescita – il famoso 0,8% del Def – proprio perché il dato normalmente è calcolato come variazione rispetto all’anno precedente, il cui dato anch’esso cambierà con il nuovo sistema di calcolo. Tuttavia, ed è questa la buona notizia per il governo, la crescita del Pil potrà avere un impatto significativo su indicatori chiave come il rapporto deficit/Pil e il rapporto debito/Pil."
(www.huffingtonpost.it)

Questo significa che faranno la loro bella figura anche governi come quello di Monti e Letta in crescita negativa. E a risalire nel tempo anche quello/i di Berlusconi, in cui la crescita è stata spesso stagnate. E per il futuro, chissà se Renzi riuscirà a tener duro e vedersi riconosciuto il "merito" della crescita:

"Ma…. il bello verrà nel 2015!

Ehhh si perchè per il 2014 l’economia criminale, che per definizione è STIMATA quindi decisa da un politico (e non rompiamoci i maroni), verrà inclusa come numero statico.

Ma poi…. nel 2015 nel caso ci sia biosgno di crescita, magari per “soddisfare” il Fiscal Compact, e quella bastarda di economia legale dovesse ancora stagnare o scendere….ooooops.

<<Istat: Crescita Impetuosa della Vendita di Stupefacienti, il Pil è salvo. E anche la prostituzione e il traffico di armi vanno benone.>>

Cioè capite bene, che dal prossimo anno nel PIL verranno messi criteri assolutamente discrezionali e verrà fatto nel paese che stima la sua evasione in 300 miliardi di Euro e anche di più se servisse alla politica.

Quindi tranquilli, comunque vada dal 2015, il Pil salirà.

Voi avrete perso il lavoro, ma il PIL salirà.

Le aziende avranno chiuso. ma il Pil salirà

E quindi, cosa fondamentale il debito in mano alle banche sarà sicurissimo, anzi sarà… Cosa Nostra.

….
p.s. ovviamente l’Istat metterà su un cazzutissimo sistema di rilevazione cibernetica del PIL criminale, tipo auditel. Per le prostitute viene istituito il “chiavometro” un sofisticato ritrovato tecnologico che grazie a dei giroscopi messi in punti strategici conta ogni “botta” presa dall’operatrice."

(www.rischiocalcolato.it)

Riusciranno i tecnocrati a provocare una crescita vera usando questi mezzucci mediatici e questi giochi di bassa contabilità? L'idea dei poteri forti è quella di mostrare che tutto va bene, che il loro operato è quasi perfetto, e se tu sei povero, disoccupato, in poche parole uno "sfigato", allora è solo colpa tua. Ma non vedi che il Pil cresce a razzo?

Probabilmente qualcuno verrà convinto di essere lui l'unico idiota a non partecipare alla festa, ma saranno ben pochi. Si da il caso che gli "sfigati" parlano fra loro, si conoscono, e sanno delle reciproche fortune e sfortune. Se vedi attorno a te tante persone con problemi sul lavoro o disoccupati, come puoi convincerti che il tuo paese sta crescendo? Che tutto va bene? Che abbiamo un futuro radioso di fronte a noi? 
Quella di truccare il Pil per dimostrare che l'operato dei politici, che eseguono le strategie economiche calate dai centri finanziari, sta avendo successo potrebbe anche essere una mossa controproducente. Potrebbe esasperare ancora di più gli animi dei ceti sociali vittime di questo sistema capital-finanziario.

Forse, visto che i calcoli incorporano anche gli introiti della criminalità, i poteri forti stanno cercando di convincere in modo subliminale i nostri giovani disoccupati a comprarsi una colt per fare il guappo, o un motoscafo per fare il contrabbandiere di droga e sigarette, e le nostre giovani disoccupate di cercare la loro strada lungo le strade...

giovedì 22 maggio 2014

Il tramonto di un impero


In questi anni, ma direi quasi in questi giorni, stiamo assistendo al crollo dell'influenza Usa. Ben presto il dollaro non sarà più egemone e moneta di riferimento nelle transazioni internazionali. Questa situazione renderà il dollaro una moneta come le alte, cioè soggetta come le altre a fluttuazioni legate unicamente alla forza economica della nazione di riferimento. E' la fine del signoraggio del dollaro, ma senza che sia nata contemporaneamente una moneta alternativa pronta a prenderne il posto.

Molto probabilmente, dopo un periodo in cui ci saranno più monete utilizzate per gli scambi internazionali, si arriverà alla "moneta unica" mondiale utilizzabile per tali scambi. Potrebbe essere una moneta elettronica non dissimile dal bitcoin e i suoi fratelli, il cui valore corrisponderebbe alla media dei valori delle monete mondiali più forti. Si tratta in pratica di una vecchia idea cinese, per ora accantonata, ma che potrebbe riprendere vigore in futuro.

Intanto in questi giorni si assiste alla debacle della politica imperiale Usa. Le famose sanzioni contro la Russia sono un completo buco nell'acqua. Sono ridicole nell'importanza essendo consistite essenzialmente nel blocco di alcuni conti correnti di magnati russi, ed inoltre gli Usa si sono ritrovati pressoché soli. La signora Merkel è dovuta andare in tv a dire che sosteneva la politica delle sanzioni Usa, ma nei fatti ha dribblato le richieste dell'amministrazione americana. Come potrebbe del resto la Germania fare a meno del gas russo?

Inoltre a quanto pare le sanzioni sono state più un danno per gli Usa che per la Russia:

"Secondo i calcoli effettuati dalla banca di investimento Morgan Stanley, MasterCard dovrà pertanto versare un miliardo di dollari e Visa 1,9 miliardi di dollari. “I sistemi di pagamento dovranno inoltre creare centri operativi in Russia e pagare ammende pari anche al dieci per cento dei fondi posseduti dalla Banca centrale qualora vi fosse un respingimento unilaterale dei servizi”, si legge in un documento della banca. Questi provvedimenti sono stati presi da parte delle autorità russe come reazione alla decisione da parte di Visa e MasterCard di interrompere le transazioni operative sulle carte emesse dalle banche russe che figuravano sull’elenco delle sanzioni statunitensi contro gli uomini d’affari che – secondo l’opinione dell’Amministrazione della Casa Bianca – fanno parte della cerchia degli intimi del presidente Vladimir Putin.
...
In base alla nuova legge, qualora dovesse ripresentarsi una situazione del genere, i sistemi di pagamento dovranno versare ammende molto cospicue: cento milioni di dollari MasterCard e 190 milioni Visa.
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Le nuove regole sono state adottate sullo sfondo della pressione politica esercitata sulle aziende. In una recente intervista per Bloomberg, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto che la Russia sarà in grado di trovare sostituti per Visa e MasterCard qualora esse decidessero di abbandonare il mercato russo.

“Si tratta soltanto di monete virtuali e di transazioni virtuali. E oggi qualsiasi cosa sia virtuale, soprattutto di questi tempi, può essere ‘replicata’ in Russia e in altri paesi. Molti esperti sanno come fare”, ha detto, aggiungendo poi che Visa e MasterCard stanno già “perdendo mercato”.
...
Contemporaneamente all’introduzione di nuove regole per i sistemi internazionali di pagamento, la Russia sta accelerando le operazioni finalizzate a creare un sistema di pagamento tutto suo.

All’inizio di maggio 2014 Putin ha firmato alcuni emendamenti alla legge federale per il sistema nazionale di pagamento che prevede la creazione di un sistema nazionale di carte di pagamento. Al momento la Banca centrale sta studiando varie opzioni per creare un nuovo sistema di pagamento. Una di tali opzioni è basarlo sulle tecnologie messe a punto dalla più grande banca russa al dettaglio, la Sberbank. Anche se, come ha sottolineato il capo della banca VTB24 Mikhail Zadornov, “la creazione di un sistema completamente sviluppato e operativo richiederà centinaia di milioni di dollari, se non miliardi”."

(www.rischiocalcolato.it)

Le sanzioni stanno avendo l'effetto contrario, cioè quello di affrancare i sistemi di pagamento russi da quelli statunitensi che in definitiva perderebbero il controllo sulle transazioni e una bella fetta di mercato. Non solo, tali sistemi potrebbero poi espandersi nel mondo facendo concorrenza alle aziende di carte Usa.
Ma ieri la Russia e la Cina hanno dimostrato ancora meglio che ormai non necessitano più del sostegno economico Usa per camminare da soli. La Russia ha dimostrato inoltre che il mondo non è più occidente-centrico. Ci sono altre possibilità di integrazioni mondiali come aveva anche affermato Putin. Ieri ha messo in pratica la teoria:

"Gas, la Russia e la Cina firmano accordo per fornitura: valore 400 miliardi

Un memorandum per una fornitura trentennale di Mosca per Pechino è stato siglato a Shanghai, presenti Putin e il presidente cinese Xi Jinping: si tratta di 38 miliardi di metri cubi di gas l’anno. L'ad di Gazprom Alexiei Miller: "Questo è il più grande contratto di Gazprom. Nessuna compagnia ha mai firmato un contratto del genere"
...
È previsto anche un regime fiscale preferenziale per i giacimenti russi da cui verrà estratto il gas destinato ai cinesi. Il contratto ha una durata di 30 anni, a partire dal 2018.
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Finora, le due parti non si erano mai trovate sui prezzi, nonostante i negoziati durassero da più di un decennio. Ad aprile, la Russia aveva quasi raddoppiato il costo del suo gas destinato in Ucraina, da 268,5 dollari a 485,5
...
Le negoziazioni sul prezzo, che si trascinano da anni, sono continuate nelle ore finali della visita di due giorni del presidente russo Vladimir Putin in Cina."

(www.ilfattoquotidiano.it)

Ed inoltre:

"La Cina fa un accordo commerciale con la più grande banca russa per pagamenti Non-Dollar

Lentamente - ma inesorabilmente - l'egemonia del DOLLARO si sta incrinando, sia per le gaffe in politica estera, che per le troppe linee-rosse oltrapassate, sia per la ragilità economica. Tuttavia, già il 1° giorno di Vladimir Putin in Cina, appare chiaro quanto le duenazioni siano più vicine che mai. La VTB -una delle più grandi Banche russe - ha firmato un accordo con la Bank of Chinaper chiarire i pagamenti tra i due paesi nelle rispettive valute nazionali, senza dover più ricorrere ai Dollari USA per"investmenti bancari, prestiti interbancari, operazioni finanziarie e operazioni sul mercato dei capitali". Kirill Dmitriyev, il Capo del Fondo per gli Investimenti Diretti Russi ha dicharato "insieme sarà possibile discutere di investimenti in vari progetti in modo più efficiente e più chiaro", così la locomotiva russa continuerà la sua corsa in Asia. "

(www.comedonchisciotte.org)

Diciamo che l'amministrazione Usa ha preso l'ennesima cantonata in politica estera infilandosi nel geopoliticamente  non così fondamentale ginepraio ucraino. Chi e cosa glielo ha fatto fare all'amministrazione Obama di farsi una memorabile figuraccia con Putin, cercando di portare l'Ucraina nell'Europa? Probabilmente alla fine succederà che l'Ucraina verrà sezionata in due parti. Quella russofona e quella "occidentale", di cui una finirà a far parte di una pericolosa dittatura: cioè la parte occidentale con l'Unione Europea...

Obama pareva il presidente della svolta, rispetto alle politiche imperiali dei precedenti presidenti. Ma evidentemente la macchina bellica infernale degli Usa esige di non fermarsi mai. Ma anche le migliori macchine belliche, alla fine soccombono di fronte ad un potere maggiore: quello del denaro. Infatti se il dollaro continuerà a perdere posizioni, quindi a svalutarsi rischiando derive argentine (vista la stampa di dollari degli ultimi tempi e il cattivo stato dell'economia Usa), quindi il debito Usa a divenire insostenibile, anche il più grande esercito del mondo lo diventerà. E' già successo a grandi imperi del passato.

La fine dell'egemonia Usa, per noi italiani non sarà sicuramente fonte di gioia come qualcuno crede. Malgrado le mille contraddizioni dell'alleanza che ci ha vincolati cinquantanni agli Usa, proprio in questi anni stiamo sperimentando quanto sia più scomoda e pericolosa per noi l'egemonia tedesca in Europa, per esempio. I tedeschi per cultura non sono inclusivi, e forse anche non molto lungimiranti, quanto lo sono stati gli Usa e il mondo anglosassone. Non ci faranno banchettare ai limiti del loro ricco tavolo, come hanno fatto gli Usa. L'Europa sta crollando sotto l'egemonia tedesca, in perfetto contrasto con gli anni di sviluppo dell'occidente, sotto "servizio" degli Usa. 

Credo che in questa vicenda storica, non avremo da guadagnarci. Dovremo arrangiarci con le nostre forze e sarà sempre più difficile tener testa alle prevaricazioni provenienti dal nord ed alle spinte demografiche provenienti dal sud. Per quanto mi riguarda, è auspicabile che gli Usa ridefiniscano la loro politica estera, e riconoscano gli errori commessi fino ad oggi. Probabilmente una maggior integrazione con l'Europa, senza volerla privare della sua autonomia (vedi inutile guerra fredda con Mosca) e senza abbandonarla ad un destino di estremismi pro e contro la Germania, è ancora possibile. Ci vorrà un maggior sforzo di fantasia, lasciando però riposare le stanche menti degli strateghi militari del Pentagono.

mercoledì 21 maggio 2014

Lo spread-dume


Non è ancora una spread-ite incurabile, è solo un leggero raffreddore: lo spread-dume. Una frebbriciattola che sta ad indicare che è in incubazione un virus. Un virus politico che erode consensi a chi, secondo i mercati e secondo l'Europa, dovrebbe vincere le elezioni in modo convincente.

Ora io non so quanto sarà largo il successo del movimento 5 stelle. Non so nemmeno se avere piazze piene porti fortuna e non implichi poi avere urne vuote. Certo mi stupirebbe molto vedere i cinquestelle sotto il 25%. Non so nemmeno se questo movimento incredibilmente virale, riuscirà a superare il Pd renziano. Ma è indubbio che se comunque ci sarà un testa a testa, o il Pd vincerà di pochi punti (voci dal concistoro portano a pensarlo), ci sarà una nuova stagione di logoramento del governo, come è avvenuto con Monti e Letta.

Inoltre si dovrà anche valutare l'esito complessivo delle coalizioni. Se per esempio la coalizione di centro sinistra riuscisse a mantenere quel 35% che si prevede nell'Italicum come soglia per il ballottaggio, ma nello stesso tempo il centro destra uscisse annientato (sommando Forza Italia, Ncd e tutti gli altri sette nani), per la legge elettorale in discussione non ci sarà più futuro. E nemmeno quindi per la riforma costituzionale del Senato. Renzi si troverebbe perciò al governo per l'ordinaria folle amministrazione dove si cerca per esempio di regolare la Tasi sugli immobili con il bilancino, per farla apparire meno pesante della ex Imu. O peggio ancora si troverà nella folle situazione di svendere le spiagge per pagare il fiscal compact. Per lui non ci saranno più sogni di gloria, ma solo rogne che ne decreteranno la fine politica prematuramente.

Mi pare che la campagna di Renzi sia sempre più stanca, monotematica sugli 80 euro che ha promesso ma che gli italiani vedranno solo dopo il voto (chissà per quanti mesi...). Anche Renzi urla ma non riesce a dare proprio quello che si vanta di portare all'Italia: la speranza. I suoi comizi sono più collerosi di quelli di Grillo, perché mi pare leggendogli i pensieri in volto, che si sente tradito in qualche modo dagli italiani che non credono fino in fondo alle sue promesse. Si vede che anche lui non crede molto alla grande vittoria: ha un atteggiamento diverso, sulla difensiva, un atteggiamento che non aveva per esempio nella campagna in camper per le primarie. E' sintomatico di ciò, il fatto che già molti esponenti del Pd abbiano affermato che comunque dopo le elezioni il governo non se ne va.
"Europee, Renzi: domenica vinciamo 
...
«Il problema di Grillo e Berlusconi - sottolinea - è che devono sapere che si vota per le Europee. Non è che il giorno dopo le elezioni cambia il Governo». "
(www.ilsole24ore.com)
Quindi non sono sicuri di vincere.

Ho letto in in rete di ferventi grillini che immaginano rivolte e rivoluzioni imminenti per via dell'affermazione dei pentastellati. Non credo a questo tipo di scenario. Ma è certo che se il Pd uscisse dalle elezioni con le ossa rotte, incomincerebbero al suo interno ripensamenti e mal di pancia sulla sua linea politica. Molto più letali questi di un comizio di Grillo in Piazza San Giovanni. Inoltre credo che non solo il Pd subirà la feroce concorrenza grillina, non solo Forza Italia farà un risultato deludente con dentiere e Dudù, ma anche il partito di Alfano ne uscirà molto ridimensionato rispetto ai sondaggi. Anche all'interno di Ncd, come è avvenuto in Scelta Civica, inizieranno litigi e ripensamenti sulla linea politica. Alfano potrebbe mettere in pericolo il governo anche più di Grillo.

Una cosa che potrebbe far godere (politicamente) il vecchio Caimano. E in due modi: primo perché vedrebbe bocciato un progetto velleitario di creare un nuovo centro destra, secondo perché il Pd senza più alfaniani scappati dal partitino, dovrebbe chiedere l'appoggio di Forza Italia per governare. E Berlusconi ha già detto nei giorni scorsi che non si sottrarrà al sostegno del governo, gettando nel panico i renziani e non solo.

Come si vede dallo spread, ora è tutto in sospensione, ma chi tira i fili è già in allarme. Forse ha capito come finiranno le cose. E si sta prefigurando tutte le situazioni analizzate più sopra. Con in più una crisi economica che morde sempre, un debito che sale di continuo, una nazione costantemente in procinto di fallire.
L'ultima cosa che l'Europa ci chiederà, prima che salti in aria tutta l'eurozona, è la famigerata patrimoniale. Con questa si tenterà di tagliare il debito, ma probabilmente chi tenterà di applicare questo mostro fiscale, sarà questa volta veramente spazzato via dalle rivolte.

martedì 20 maggio 2014

Deflazione e innovazione


Succede spesso che la crisi aguzza l'ingegno. In tempo di crisi c'è sempre qualcuno che si inventa un sistema per ottenere lo stesso (o simile) risultato con meno risorse. Su certi canali televisivi impazza una produzione americana dove una troup ti arreda casa riproducendo mobilio simile a quello di alto artigianato che si vede in certe riviste patinate, facendo spendere i protagonisti una frazione di quanto si spenderebbe acquistando gli originali firmati. In Italia siamo abituati all'arte di arrangiarsi, forse per i ricchi Usa questa è una novità.

Alcune volte questi "ripieghi" hanno successo, altre volte no. La cicoria utilizzata in tempo di guerra al posto del caffè non ha avuto successo. La crema di nocciole invece del cacao invece ha avuto un successo strepitoso. Oggi poi ci si mette anche la tecnologia a facilitare questo processo, e ti fa risparmiare non sempre in modo legale: un tempo si andava molto più spesso al cinema, e si compravano più dischi. Oggi con il web entrambi stanno sperimentando un brutale collasso (di più la musica) poiché come noto è abbastanza facile piratare questi beni immateriali sulla rete (malgrado i blocchi che i governi cercano di mettere al web).

E per ora ci si ferma ai servizi. Non so cosa potrebbe accadere quando diventeranno alla portata di tutti le stampanti 3d (non solo per la plastica ma anche per il metallo). Gli artigiani dovranno specializzarsi in progettazione Cad, in quanto i beni materiali subiranno una drastica diminuzione delle vendite. E non solo gli artigiani, anche le multinazionali patiranno gravi perdite.

Ma tornando ad oggi, per ora la tecnologia colpisce i servizi. Fino a ieri quelli immateriali come l'intrattenimento mediatico. Ora la rivoluzione digitale, unita alla crisi, sta colpendo forse per la prima volta, servizi calati nel mondo materiale. E' il caso di Uber.

"Non si placa la battaglia dei tassisti contro Uber, l’applicazione che permette di prenotare una berlina con conducente (ncc, noleggio con conducente) e che ritengono faccia concorrenza sleale al loro servizio. A Milano in mattinata un corteo di protesta ha raggiunto la prefettura e nella notte due tassisti sono finiti in ospedale con ferite lievi dopo essere stati investiti. La protesta è scoppiata sabato 17 maggio durante la Wired Next Fest 2014 di Milano e gli autisti si sono schierati contro la app e contro il Comune di Milano che non ha ancora dato una risposta concreta alle loro richieste di chiusura del servizio. Secondo loro, infatti, non rispetterebbe le norme sul noleggio."
(www.ilfattoquotidiano.it)

Intimidazioni quasi in stile mafioso da parte dei tassisti. Ma sono del tutto comprensibili: siamo cresciuti in un paese di "recinti corporativi" ereditati dal fascismo. Un paese dove quando ti conquisti un posto in questo recinto, dove molto spesso costa parecchio ottenere un posto nel giardinetto protetto, ritieni un sopruso se qualcuno cerca di esercitare la libera concorrenza. Siamo un paese dove non avrà mai un grande valore la competenza, l'intraprendenza, il merito e la passione, perché è un paese dove quello che conta è conquistare una postazione protetta. Lo fanno i tassisti, come i grandi imprenditori che preferiscono le rendite monopolistiche garantite della telefonia o delle autostrade. Salvo poi non essere in grado nemmeno di gestire una rendita senza rischi...

Ma come lo Stato non è riuscito a fermare il download di film, dischi e software, difficilmente riuscirà a bloccare un App sullo smartphone.

"Uber Pop viene definito “un servizio di ride sharing e di economia collaborativa, dove l’individuo mette in condivisione il proprio bene (in questo caso l’auto) con chi ha l’esigenza di spostarsi nella città”. In sostanza, se siete proprietari di un’auto non più vecchia di otto anni, avete la patente da almeno tre e superate i colloqui “attitudinali” di Uber (oltre a non avere carichi penali e/o sospensioni recenti della patente), potete aderire al servizio, che viene tariffato a tempo (0,49 centesimi/minuto, con base di 2,50 euro e minimo di corsa a 5,50 euro).

Detto in altri e più prosaici termini: se avete bisogno di soldi, magari perché avete perso il lavoro o non riuscire a trovarne uno, questa può essere una “soluzione” che fa al caso vostro. Dove si osserva che l’interazione tra nuove tecnologie (l’app di prenotazione del servizio) e la crisi economica tende a produrre una sinergia, a livello di massa critica di offerta del servizio. Ovviamente i tassisti sono imbufaliti, perché questo sviluppo è un vero e proprio “libera tutti” che rischia di dare il colpo di grazia al loro reddito. E quindi invocano la legge che assegna loro la “riserva” della mobilità urbana su veicoli privati ma assoggettati al concetto di “servizio pubblico”
...
L’innovazione tecnologica è per definizione “liquida” ed assai difficilmente sanzionabile: voi credete davvero siano possibili “posti di blocco” stradali per verificare se auto private e prive di contrassegni, con a bordo almeno un passeggero, siano parte del servizio Uber o equivalente? Difficile, vero? O forse credete (come sembrano credere i tassisti) che sia possibile “oscurare” un’app sugli smartphone italiani? Né le reazioni di protesta che stanno prendendo corpo in queste ore sembrano molto razionali, visto che si risolvono in una ulteriore restrizione dell’offerta (in aggiunta alla restrizione legale indotta dalla riserva a favore dei taxi) che porta ad uno ed un solo esito: l’accelerazione della caduta del reddito dei tassisti, ed il conseguente danno al valore patrimoniale della loro licenza
...
Ma immaginiamo pure che sia possibile, con un colpo di bacchetta magica, fare sparire Uber e tutte le società ad essa simili, e far restare i tassisti unici padroni del campo. Ciò risolleverebbe il loro reddito ed il valore del loro asset patrimoniale? Viste le condizioni economiche generali del paese e lo sviluppo del reddito nazionale, è lecito dubitarne. Quindi, che accadrebbe? Che i tassisti chiederebbero (magari ottenendolo) un aumento delle tariffe, ma questo finirebbe col distruggere ulteriore domanda ed indurre lo sviluppo di modalità di trasporto condiviso “sotterranee”. E’ la realtà che, come al solito, bussa alla porta. E non esiste richiamo ad alcun testo di legge superato dall’evoluzione dei tempi che possa riportare indietro le lancette dell’orologio.

La tecnologia (ed in parte anche la crisi, come detto) lavora per disintermediare il quadro normativo esistente, mettendo pressione al ribasso sul costo dello spostamento urbano, o meglio accentuando tale pressione. Dalla distruzione creatrice alla deflazione da innovazione il passo è brevissimo."

(phastidio.net)

I robot della Comau "rubarono" il lavoro agli operai Fiat negli anni '80. Ma lo stesso destino investe un po' tutti i lavori, quando una tecnologia cambia il modo di lavorare. Anche l'avvento dell'informatica fece fuori un numero imprecisato di ragionieri ed impiegati utilizzati nella contabilità, o in operazioni "stupide" che poteva assolvere meglio un computer.

Il problema della tecnologia è che riduce il numero degli occupati. Promette paradisi lavorativi dove macchine sempre più intelligenti lavorano per noi mentre noi sorseggiamo un drink al bar, ma in realtà elimina posti di lavoro e riduce il prezzo di beni e servizi molto più lentamente di quel che ci si aspetta. 

Non so quale sistema si dovrebbe adottare per evitare questa evoluzione, ma è chiaro che andrebbero trovate delle soluzioni. Per esempio, i tassisti dovrebbero considerare il fatto che l'avvento di una tecnologia come Uber è inevitabile. Se viene bloccata oggi (ma già ora è difficile) potrà ripresentarsi domani quasi subito. Dovrebbero imparare a conviverci e magari lanciare un servizio analogo in competizione con Uber, e magari con qualcosa di più. Potrebbero offrire confort particolari ai loro clienti: buoni caffè, ingressi omaggio ai musei, garantire sempre aria condizionata, la ricarica per il telefono, il wi-fi ecc. La concorrenza si batte facendo meglio il lavoro, non chiudendo le porte dei giardinetti corporativi.

lunedì 19 maggio 2014

Siamo nella cacca



Lo siamo da anni. Ma in questi giorni mi pare stiano arrivando valangate di nuovi problemi molto seri. Ho l'impressione che la borsa e lo spread stiano già scontando i risultati elettorali. Del resto quel che viene fuori dall'ippica clandestina e dai conclavi in rete, rende l'idea della pericolosità del movimento 5 stelle. Pericolosità per i partiti tradizionali, quindi per le politiche portate avanti dai governi per conto dell'Europa bancaria. Per quanto mi riguarda non guarderò il programma di nessun partito, voterò per radere al suolo questo sistema. Dei programmi più o meno improbabili dei vari partiti non mi importa nulla.

"Borsa Milano inizia la settimana con un tono decisamente negativo, con l'indice Ftse Mib che è scivolato anche più del 3%, sprofondando nei momento peggiore della seduta anche sotto la soglia dei 20.000 punti, testando il minimo di 19.935,60 punti.
...
Al netto dello stacco della cedola gli indici sono però poco variati, con i dividendi che influiscono in negativo per almeno il -1,5%. "Sono gli stranieri che escono, ci sono ordini in vendita, un po' per i timori sui risultati delle elezioni un po' per gli ultimi dati macro", commenta un operatore interpellato da Reuters. "

(www.wallstreetitalia.com)

Comunque, conscio di cosa provocherà il mio voto, lo stesso avverto il pericolo. Lo spread tornerà a crescere. La stabilità politica diventerà ancora più una chimera. Oltre al risultato di Grillo, si dovrà osservare il risultato di Forza Italia e Nuovo Centro Destra. Se Ncd dovesse avere dei problemi a raggiungere il 4%, potrebbe esserci una transumanza di parlamentari al contrario: da Alfano di ritorno a Berlusconi. Questa situazione metterebbe in pericolo il governo Renzi.

E poi dobbiamo ringraziare i Francesi per l'ottimo lavoro fatto in Libia. Il Presidente Sarkozy pur di mettersi in mostra e vincere le elezioni che poi ha perso, non ha esitato a bombardare la Libia senza nemmeno concordarlo con gli alleati. Ora la situazione libica è quella che è. E i danneggiati a questo punto siamo noi e la nostra industria petrolifera. Del resto i francesi hanno il nucleare: cosa gliene importa del gas della Libia o di quello che passa dall'Ucraina.

"Il governo libico ha detto lunedì mattina di avere il Paese ancora sotto controllo nonostante l'attacco con blindati contro la sede del Parlamento domenica a Tripoli che ha causato la morte di due persone e il ferimento di altre 55.
...
La situazione in Libia è degenerata nella capitale, spostando attenzione e combattimenti dalla Cirenaica - dove tra venerdì e sabato Bengasi è finita sotto i bombardamenti aerei delle truppe del generale in pensione Khalifa Haftar che ha scatenato un'offensiva "contro i terroristi" (80 morti e 140 feriti) - alle sedi istituzionali che da neanche quindici giorni hanno un nuovo premier. Ahmed Miitig era stato nominato per porre fine al caos e all'anarchia ma da molti (anche tra la popolazione civile) è considerato troppo vicino ai fondamentalisti islamici. E comunque finora è stato incapace di limitare scorrerie e violenze di una miriade di gruppi fuori controllo ma tutti pesantemente armati. Non è stato finora possibile capire se il violento attacco al Congresso nazionale generale (Cng) sia collegato all'offensiva capeggiata da Haftar nell'est della Libia. Ma il presidente dell'organismo, Nouri Abou Sahmein, lo stesso che aveva gridato al tentato colpo di stato per i bombardamenti aerei su Bengasi, ha attribuito la gestione dell'operazione proprio ad Haftar."

(www.ansa.it)

Insomma si prevede un periodo veramente di "M" per la penisola dello stivale. In crisi politica, in crisi energetica, e nella solita crisi economica dell'euro. Che faremo? Cosa ci aspetta dopo il 25 maggio? Non mi stupirei un commissariamento della Troika. Non mi stupirebbe nemmeno un periodo di disordini rivoltosi in tutta italia (soprattutto se il M5s arriverà a risultati clamorosi). E la dico grossa, non mi stupirei se un giorno qualcuno dicesse "armiamoci e partite" per andare a difendere i pozzi dell'Eni in Libia...

Vespa o non Vespa


Negli ultimi giorni mi è capitato di assistere a dei talk politici in tv in cui partecipavano esponenti del M5s. E non sistemati in un'"area protetta" del programma televisivo al riparo dal confronto duro come è avvenuto molte altre volte. I "cittadini" cinquestelle erano coinvolti in piena zuffa da comizio, fra esponenti del Pd (i più duri con il movimento grillino) e di Forza Italia. Sul momento ammetto di essere rimasto lievemente disgustato, pensando: "ecco... stanno diventando come gli altri". Cioè in competizione con gli altri politicanti in gare di urlo e impegnati a rivoltare frittate di aria fritta...

E' vero che il movimento di Grillo era penalizzato dall'assenza in video. Ma in realtà non credo nemmeno poi molto visti i risultati. Forse i pentastellati hanno goduto dell'effetto mediatico che chiamerei “Mina&Battisti”. Cioè i due interpreti della canzone che hanno continuato ad avere uno straordinario successo malgrado ad un certo punto della loro carriera hanno completamente abbandonato i media nazionale popolari.

Così anche per il movimento pentastellato, malgrado l'assenza dal video i numeri hanno dato ragione alla strategia di Grillo-Casaleggio. Eppure oggi hanno deciso di cambiarla. Non so se la cosa funzionerà o sedarà risultati migliori di quelli ottenuti finora. Andando da Vespa a "Porta a Porta" mi pare che Grillo snaturi il movimento, avvicinandolo pericolosamente ai risotti in casa D'Alema e alla scrivania in ciliegio dove Berlusconi firmò il suo contratto.

O forse sono io ad essere troppo integralista e la cosa era ormai inevitabile. Del resto da alcuni sondaggi appare chiaro che il M5s è il partito dei giovani, e fra questi è il partito di maggioranza relativa:

“Sondaggi Europee 2014 Tecnè per fasce d'età: il M5S si conferma "partito dei giovani"

Infatti come potete osservare anche sulla tabella sottostante, dove le percentuali dei consensi sono suddivise in base alle fasce d'età, appena descritte, il Movimento 5 Stelle è sostenuto da ben il 47,5% di giovanissimi e giovani con età compresa da i 18 ed i 29 anni.

Interessante sarebbe capire il perché Beppe Grillo ha così tanti sostenitori in età giovanile. Secondo noi, molto, se non tutto, è dovuto al fatto che ormai i ragazzi tra i 18 e i 29 anni seguano pochissimo la tv, a favore dei vari social, forum e quant'altro, terreno fertile dove attecchisce con facilità il "verbo" dei cinquestelle.

Sondaggi Tecnè Europee 2014: il voto per classi d'età


Sondaggi Tecnè Europee 2014: il voto per classi d'età
Partiti
Età 18/29
Età 30/44
Età 45/64
Età 64+
In complesso
PD
25,2%
24,1%
28,3%
34,7%
28,9%
Forza Italia
16,8%
17,6%
17,5%
31,1%
21,3%
M5S
47,5%
36,9%
27,8%
8,15%
27,4%
NCD - UDC
2,6%
2,0%
2,7%
10,5%
4,8%
Lega Nord
2,5%
7,3%
8,5%
2,3%
5,3%
Fratelli D'Italia
1,6%
5,0%
3,5%
4,7%
3,8%
Lista Tsipras
1,0%
5,05
5,8%
2,5%
3,8%
Scelta europea
0,5%
0,5%
2,3%
4,7%
2,3%
Altri
2,3%
1,5%
3,5%
1,5%
2,4%
Incerti/Non voto
39,2%
60,2%
48,5%
39,8%
48,1%













… Riguardo ai tre di maggioranza, sia il PD quanto FI hanno ricevuto voti per lo più, da anziani: che siano destinati a sparire, con il tempo, insieme ai loro sostenitori? A voi le risposte.”
(news.supermoney.eu)

Anche il sondaggio IXE' in forma di grafico in testa al post, rende bene l’idea di quale sia il problema del movimento cinquestelle. Ha un seguito molto largo fra i giovani, e un seguito piuttosto modesto fra gli anziani. E’ quindi probabile che Grillo e Casaleggio abbiano deciso di correggere la curva di tale grafico, rendendola più piatta.

“Se vi ricordate ... il MoVimento aveva deciso scientificamente non solo di non andare ai Talk Show, ma proprio di NON farsi intervistare da nessun media sussidiato italiano DURANTE la campagna elettorale.

Io (come molti) ero fra quelli a scrivere che fu un clamoroso errore in un paese:
- Non completamente connesso alla rete
- Con una curva demografica tra le più “vecchie del mondo”, anziani che proprio su Internet non ci vanno.

Poi le cose sono cambiate, ed è stato deciso di optare per la comunicazione di massa, occupando in maniera selezionata tutti i canali.

In questo senso la scelta di Grillo di andare a Porta a Porta da Bruno Vespa è corretta e certamente ispirata dalla consulenza di qualche spin doctor , il pubblico di quella trasmissione è senza dubbio, per composizione, quello “meno connesso”, meno interessato all’informazione indipendente, più abituato al “telegiornale” magari su rete Rai e neppure disposto a pagarsi l’abbonamento alla Pay Tv.

Insomma il pubblico Mainstream di un paese vecchio e decrepito.

Un mondo in cupo disfacimento ma ancora popolato da oltre dieci milioni di persone che (ahimè) votano.

Quindi abbiamo gente che:
- Non ha mai letto un singolo post su BeppeGrillo.it
...
- Non ha connessione internet e usa lo smartphone come un telefono (pazzi furiosi)
- Non si informa, ma viene informato dai media mainstram e dai TG di Stato, i più fighetti da Mentana

Cioè immaginate un cittadino elettore che principalmente legge del MoVimento da Repubblica o dal Corriere della Sera, che magari osserva scampoli di campagna elettorale sul Tg3 e guarda (ORRORE) con interesse Porta a Porta di Bruno Vespa.

Ok, ma i dati Auditel (lo so valgono quasi zero) dicono che il Talk di Bruno Vespa fa da 700.000 s 3.000.000 di spetattori!!!

Ohe 3.000.000 che guardano Vespa? E chi Ca@@o sono?

Ecco giusto chi sono? A occhio direi che è gente italian mainstream, cioè che vota, e votano tutti e dunque nel gioco dell’astensionismo contano, perchè il voto (rullo di tamburi, inno d’Italia, tutti in piedi sul divano) è un diritto-dovere.

Quindi la faccenda è ancora, nonostante tutto importante e Beppe Grillo fa benissiomo ad andare.

E come da copione:
- Vespa farà il record di ascolti
- il Movimento si assicurerà una quota notevole di voti ai quali proprio non aveva mai avuto accesso (per scelta)

Quindi una strategia vincente a prescindere.

E i sondaggi…. quelli di cui non si può paralre (e noi non ne parliamo, chi dice il contrario lo denuncio) raccontano in certi casi che il MoVimento è gia davanti, Martedi’ ancora di più matematicamente.”

(www.rischiocalcolato.it)

Quindi Grillo si appresta a dare assalto agli ultra cinquantenni. Se come si sente dire in giro, il movimento pentastellato avrebbe raggiunto ormai le percentuali del Pd, da martedì Grillo comincerà il sorpasso.

Prevedo un ulteriore terremoto politico dopo il 25 maggio. Il Capo dello Stato non potrà dire di non aver sentito il boom, e nemmeno che gli italiani che votano populista sbagliano. I partiti che hanno sostenuto le attuali politiche europee non avranno più alibi. Dovranno fare i conti con un disastro elettorale e ripensare alle politiche economiche fin qui seguite ed inseguite. Perché saranno sempre più questi italiani “ribelli” e rabbiosi, finché un giorno diverranno veramente maggioranza.