"A finire in cella, ... non è solo il direttore della pianificazione acquisti di Expo, Angelo Paris, ma anche personaggi che hanno punteggiato la bufera di Mani Pulite: l’ex segretario regionale della Dc lombarda e parlamentare di Forza Italia (pluricondannato) Gianstefano Frigerio, lo storico esponente del Pci Primo Greganti (il “compagno G”) e l’imprenditoreEnrico Maltauro. Gli altri a essere stati raggiunti da un ordine di custodia cautelare in carcere sono stati l’intermediario genovese Sergio Catozzo (ex Cisl, ex Udc infine berlusconiano) e l’ex senatore del Pdl Luigi Grillo, già coinvolto in numerose inchieste (la più nota quella sulla Banca Popolare di Lodi, nella quale è stato assolto in appello). Ai domiciliari, infine, Antonio Rognoni, direttore generale di Infrastrutture Lombarde, già arrestato due mesi fa per presunte irregolarità negli appalti delle opere pubbliche.
In Lombardia sarebbe esistita una vera e propria “cupola per condizionare gliappalti”, alcuni dei quali relativi anche ad Expo, come hanno spiegato i magistrati. La “cupola” prometteva “avanzamenti di carriera” grazie a “protezioni politiche” a manager e pubblici ufficiali."
(www.ilfattoquotidiano.it)
Se capisco bene la cupola lombarda sarebbe orientata più verso il centro destra, ma la presenza di Greganti nella "banda bassotti", fa presumere che in questa cupola ci sia rappresentato un po' tutto l'arco parlamentare delle larghe intese attuali.
In attesa di capirci di più, è evidente che questo colpo della magistratura a pochi giorni da un turno elettorale, può cambiare le intenzioni di voto degli italiani, e dare un ulteriore aiuto a Grillo, come se ne avesse bisogno. E difficile capire ora se Renzi ne verrà danneggiato (ormai l'ex Cavaliere si deve comunque accontentare del terzo posto in classifica), perché chiaramente va compreso fino in fondo il ruolo di Greganti.
Il Compagno "G" lavora ancora per la sua parte politica di riferimento, o è coinvolto in virtù della sua esperienza di vita? Cioè sarebbe una specie di consulente delle tangenti? Ad ogni modo, se fosse coinvolto il Pd in qualche modo, vista l'età di Greganti, è probabile che sia il riferimento "finanziario" di qualche dirigente o gruppo dirigente della sua generazione. Quindi se venissero fuori dei coinvolgimenti molto probabilmente si tratterebbe di personaggi della vecchia guardia e non di renziani quarantenni.
Quindi malgrado un coinvolgimento del Pd, Renzi potrebbe addirittura trarne vantaggio, portando più a fondo la rottamazione che lo ha visto protagonista. Sempre per ipotesi, in un caso del genere, i più vecchi iscritti al partito ex comunista si ritroverebbero completamente spaesati, ritrovandosi in un partito renziano semi berlusconiano. Il Pd potrebbe perdere un certo elettorato di sinistra-sinistra, ma potrebbe acquistare elettori ex berlusconiani delusi e ed in cerca di una casa. Se ne gioverebbe anche Sel o quel che nascerà a sinistra del Pd dopo Tsipras riprendendosi i transfughi del Pd.
Se invece Renzi non riuscirà a scrollarsi di dosso il sospetto che il suo partito è coinvolto e ancora peggio, in combutta con gli avversari per spartirsi il bottino degli appalti, allora per lui le urne saranno amare. Sicuramente Grillo cercherà di percorrere questa strada, quella del "sono tutti uguali, solo noi non partecipiamo alle spartizioni".
Nel caso che il Pd dovesse perdere voti in parallelo a Forza Italia le larghe intese ne uscirebbero sempre più deboli, e nello stesso tempo sempre più indispensabili. Un risultato del genere potrebbe spingere l'alleanza segreta Pd/Fi a chiudere ancora più in fretta sulla legge elettorale. Intesa che non è poi così segreta visto il recente soccorso berlusconiano sulla riforma del Senato.
Ma anche spingere su una legge elettorale troppo maggioritaria può diventare un rischio mortale: il M5s potrebbe diventare il primo partito e battere addirittura una delle due coalizioni avversarie. Tutto si gioca sul tempo. Se entro il voto del 25 maggio dovessero uscire altre notizie disastrose, altri scoop sull'inchiesta dell'Expo di Milano, sia il Pd che Forza Italia potrebbero crollare nei sondaggi. Anche se l'elettorato di riferimento dei due blocchi dovesse astenersi, invece di votare M5s, sarebbe un disastro.
Anche rimanere prigionieri delle larghe intese con Berlusconi, per il Pd alla lunga può diventare un pericolo mortale. Fossi nel gruppo dirigente di quel partito non saprei proprio quale strada scegliere: andare verso un maggioritario esasperato e rischiare di dare l'Italia a Grillo, o continuare per anni e anni a stringere alleanze con l'ex nemico innominabile in un lento ed inesorabile logoramento?
Nel caso di risultati elettorali deludenti e polemiche post elettorali masochistiche, comincerebbe un'epoca di destabilizzazione politica che avvierebbe le forze politiche impegnate nelle larghe intese ad un sempre più deciso declino. Tali problematiche si riverserebbero quindi sulle politiche concordate con l'Europa, rendendo Renzi di fatto "unfit" come Berlusconi nel 2011. Nel senso che non potrebbe più garantire le "riforme" e le politiche di austerità volute da Bruxelles.
La magistratura ha deciso proprio di colpire nel momento più sbagliato, dal punto di vista governativo. La cosa in effetti suggerisce qualche sospetto complottista. Si dice in ambienti dietrologici che la prima "mani pulite" fu voluta dagli Usa per vendicarsi della politica troppo disinvolta e filo araba del Psi e della Dc (vedi alla voce Sigonella). Non mi stupirei se dietro quest'inchiesta fossero ancora loro a tirare i fili, per far crollare i partiti pilastro delle politiche filo-europee, e in prospettiva danneggiare l'area euro rendendo l'Italia ingovernabile o preda di partiti euroscettici.
In ogni caso non credo assolutamente ai sondaggi usciti fin'ora, mi pare che il Pd sia eccessivamente sopravvalutato. Quindi, Greganti o no, mi aspetto un certo risultato deludente per il centro sinistra. Credo che il renzismo perirà anzitempo. Del resto è un'imitazione del berlusconismo, e le imitazioni hanno sempre meno successo dell'originale.
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