"Sale più delle attese il Pil Usa del secondo trimestre. Tra aprile e giugno la crescita - secondo la prima lettura del Dipartimento del commercio - è stata del 4% in rialzo dal -2,1% del primo trimestre (dato rivisto dal -2.9%), quando l'economia d'oltreoceano aveva segnato il passo per via di un inverno estremamente rigido. Si tratta di un risultato superiore alle stime: gli analisti si aspettavano infatti un aumento del +3%.
A trainare la crescita è stata soprattutto la componente dei consumi privati che, nel secondo trimestre, ha segnato un aumento del +2,5% dopo il +1,2% dei primi tre mesi dell'anno. "
(www.wallstreetitalia.com)
Al di la del fatto che tale crescita sia reale, che produca posti di lavoro e un miglioramento effettivo nella vita degli statunitensi, l'effetto di questa notizia sarà un nuovo cambio di rotta dell'economia mondiale (quindi soprattutto americana) che entro breve abbandonerà gli investimenti speculativi finanziari per tornare ad investimenti (speculativi) nell'economia reale.
Le borse mondiali potrebbero a questo punto andare incontro a quel famigerato tracollo del 20 o 30% pronosticato da molti analisti. Questo a causa del fatto che l'economia reale tornerà ad andare meglio: la Fed abbandonerà le sue politiche monetarie espansive, di cui teme ormai gli effetti nefasti (vedi post: "l'inflazione vista da dentro"). Tanto per cominciare:
"Gli investitori scommettono che, al termine del direttivo di oggi, la Federal Reserve fornirà indizi su un possibile rialzo dei tassi di interesse che potrebbe giungere prima del previsto."
E questo potrebbe essere il motivo principale per cui Bankitalia ha provveduto ad aumentare il debito pubblico più del necessario, cioè più delle esigenze di bilancio. Ha approfittato dell'attuale periodo di tassi di interesse molto vantaggiosi per fare scorta di denaro a basso costo. Quando la Fed comincerà ad aumentare i suoi tassi ci sarà un aumento generalizzato dei tassi un po' ovunque.
Il denaro più caro farà fuggire alcuni investitori di borsa Usa che non troveranno più conveniente farsi prestare denaro dalle banche a questo scopo, o renderà le banche più oculate nel concederlo a prestito. Inoltre la probabile fine del Quantitative easing potrebbe far scattare un meccanismo di panico che può provocare vendite precipitose e fuori controllo, tali da generare un crollo nelle borse.
Io penso che ci sarà una forte correzione su tutti gli indici mondiali azionari, e tensioni sul mercato dei bond, specie quelli periferici e con basso rating. Ad un certo punto tali tensioni sfoceranno in una forte discussione politica in europa per trasformare la FED in BCE anche perchè oltre ai PIGS, ora c’è la Francia a non potere più reggere la situazione."
Quindi il miglioramento del dato del Pil Usa potrebbe generare effetti negativi invece che positivi, come si evince anche dal comportamento discordante delle borse mondiali.
Fra gli effetti positivi, almeno per noi italiani, c'è il rafforzamento del dollaro e la conseguente svalutazione dell'euro. Abbiamo bisogno come l'ossigeno di un riallineamento delle due monete per far ripartire la nostra economia. Naturalmente della cosa ne avrebbe un vantaggio tutta l'Europa e più di tutti la Germania.
Ma come scrive Fannyking, il rialzo dei tassi operato dalla Fed si ripercuoterà sui bond dei Piigs, generando nuove tensioni interne all'eurozona. Quindi sarà necessario valutare quale sarà il nuovo equilibrio che tale sconvolgimento produrrà in Europa, tra il vantaggio della crescita (soprattutto per noi italiani affetti da bassa crescita) e lo svantaggio di interessi sul debito più alti.
Con la considerazione aggiuntiva che una piccola variazione sul debito incide molto di più di una piccola variazione sul Pil, essendo il primo maggiore del secondo. E con la considerazione ulteriore che le politiche di austerità e rientro dal debito (fiscal compact) europee sono una zavorra che tende a trascinarci al fondo. Quindi il bilancio di questo nuovo equilibrio ha dei chiaroscuri che comunque potrebbero propendere più per il piatto negativo della bilancia, per quanto riguarda i paesi periferici dell'Europa.
Una nuova crisi dello spread, che in realtà oggi non si vede alle porte, potrebbe essere attualmente molto più pericolosa che nel 2011 a causa del continuo deterioramento del debito pubblico e dell'economia italiana nel suo complesso. Potrebbe essere il colpo che ci assesta il ko definitivo: può significare un default come quello argentino o l'uscita dall'euro, od entrambi...
L'uscita dagli investimenti speculativi finanziari potrebbe comunque avere dei risvolti positivi ovunque nel mondo, come insegna questa piccola storia personale:
"Dopo 23 anni passati a fare il trader per Goldman Sachs, Merrill Lynch e in proprio con il suo hedge fund, Russell Abrams ha deciso di cambiare vita. Facendo la scommessa più ardita della sua esistenza: mettere assieme una gigantesca flotta di taxi a Buenos Aires.
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Dietro al sogno di Abrams, in realtà, c'è un calcolo assai più prosaico del parlare coi tassisti. I prezzi delle licenze sono più che raddoppiati in sei anni, e l'ex trader prevede che triplicheranno nei prossimi cinque anni, raggiungendo i livelli di Montevideo e Santiago. Quindi tanto vale rastrellare licenze adesso, in piena recessione, con i tassisti che hanno bisogno di cash. Secondo gli esperti, a Buenos Aires investire nei taxi può generare ritorni annui tra il 25% e il 48%. Abrams punta a mettere assieme una flotta di mille auto, incurante del limite teorico di 200 licenze (che punta ad aggirare elegantemente costituendo cinque società da 200 vetture ciascuna)."
Un piccolo segno che sta cominciando la fuga da Wall Street. Una fuga da investimenti speculativi verso altri investimenti speculativi, ma almeno così Abrams darà lavoro a 1.000 argentini. E questo investimento dettato dall'egoismo di una persona genererà benessere che innescherà la creazione di una piccola catena di nuovi posti di lavoro, non solo i mille direttamente assunti. Poiché le famiglie dei nuovi tassisti contribuiranno ad aumentare i consumi nell'economia locale di Buenos Aires.
Vedo un futuro prossimo dove per un po' di anni gli investimenti passeranno dal mondo virtuale della finanza a quello reale del mondo del lavoro. Fino alla creazione della bolla successiva avendo dimenticato le sofferenze causate da quella attuale. Fino a che sarà passato lo spavento generato dall'esplosione di questa bolla finanziaria.
Esplosione ormai imminente, anche se l'allarme della situazione pericolosa in ambito finziario è stato lanciato ormai almeno un paio di anni fa, e sembra caduto nel vuoto. Ma se la Fed smette di fare la Fed, e comincia a fare la Bce, tutte le bolle artificiali gonfiante fino ad oggi, finiranno per esplodere.