Quando era già evidente che la guerra sarebbe stata persa, il regime fascista mise in giro le voci di fantomatiche armi segrete. Sembra che effettivamente qualcosa del genere esistesse veramente: ci sono vaghe testimonianze di un "raggio della morte" che sarebbe stato positivamente sperimentato da Marconi. Che in effetti, per quanto dica il nome, doveva essere una sorta di onda elettromagnetica in grado di spegnere i motori a distanza. Ma pare che per un rimorso di coscienza di Marconi stesso, dissuaso dal pontefice in persona, non se ne fece mai nulla.
Vero ed accertato invece che l'Italia aveva realizzato due prototipi di aereo a reazione, giungendo prima con la Germania in questa gara tecnologica. Ma anche in questo caso non se ne fece nulla in quanto non se ne comprese le potenzialità e non si migliorò la geniale invenzione. Le famigerate armi segrete rimasero perciò solo nella fantasia dei gerarchi fascisti.
Anche oggi, che diventa ogni giorno più evidente che la situazione economica sta sfuggendo di mano, si comincia a parlare di fantasmagoriche "armi segrete". Quando non si sa più dove sbattere la testa si fa esercizio di fantasia. Ed è quello che traspare dalle dichiarazioni di Alice Graziano Delrio nel paese di Matteo delle meraviglie:
"Tagliare il debito pubblico «con gli euro union bond». ... «Si crea un fondo federale europeo al quale ogni Stato conferisce un pezzo del proprio patrimonio immobiliare e non. Sono garanzie reali che possono essere utilizzate in parte per investimenti strutturali in parte per alleggerire il debito pubblico»."
(www.lettera43.it)
Eurobond? Ma la cancelliera Merkel e Weidmann della Bundesbank ne sono informati?
"Quale sarebbe la proposta allora?
«Quella di Romano Prodi e Alberto Quadrio Curzio, gli euro union bond, cioè la mutualizzazione del debito. Si crea un fondo federale europeo al quale ogni Stato conferisce un pezzo del proprio patrimonio immobiliare e non. Sono garanzie reali che possono essere utilizzate in parte per investimenti strutturali in parte per alleggerire il debito pubblico. A quel punto non faticheresti più a trovare 3 miliardi di euro l’anno dalle privatizzazioni ma taglieresti il debito del 25-30%»
...
Nella versione Delrio l’oro sarebbe sostituito dal sempreverde patrimonio immobiliare dello stato, quello che lo stato fatica ad inventariare e che è liquido come la roccia."
(phastidio.net)
Allora ricapitolando, Renzi è andato in Europa a chiedere "flessibilità" ricevendo pernacchie, ora il vice premier Delrio vuole farci credere che la Germania e Bruxelles accetterebbero persino gli Eurobond di Prodi? In che film l'ha visto? Ma poi, per chiarire, non mi pare che così il debito cali. Cala il debito italiano sostituito da debito europeo che qualcuno dovrà continuare a pagare. Non credo che l'Europa preferirà tenersi qualche caserma dirupata in garanzia invece di avere in dietro gli euro prestati. Il risparmio probabilmente ci sarebbe in quanto verrebbe previsto un tasso molto basso, simile a quello dei bund tedeschi, ma non sarebbe zero.
Forse a questo punto sarebbe meglio fare come la Grecia, e "ristrutturare" parte del debito pubblico. O forse, forse...
"Il professor Guido Tabellini, dell’Università Bocconi, dice per esempio che, dovendo scegliere, piuttosto che ristrutturare il debito sarebbe addirittura meglio uscire dall’euro: ipotesi forte. Non che Tabellini pensi che siamo di fronte a questa alternativa: crede anzi che la situazione si possa gestire, se si riesce ad avere una crescita economica superiore a quella anemica prevista per i prossimi anni. [l'importante è crederci... ndr]
E ancora …
Mentre sui media si parla di uscita dal tunnel, gli specialisti sono parsi molto scettici sulla possibilità che l’Italia riesca a rispettare il Fiscal Compact a botte di avanzi primari superiori al 5% e, in ogni caso, che questo percorso sia compatibile con la crescita.
...
possiamo controllare la situazione attraverso politiche normali oppure dobbiamo considerare il passo fatale e preparare una ristrutturazione del debito, cioè una penalizzazione di chi ci ha prestato denaro?
I politici e i funzionari di Stato non ne parlano. Gli economisti hanno invece ben presente il problema, tanto che da qualche tempo alcuni si cimentano in proposte di ristrutturazione e cercano di trovare soluzioni le meno devastanti possibile.
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Non è solo il fatto che, secondo i dati della Banca d’Italia, nel 2013 lo Stato ha speso per interessi 82 miliardi, circa il 5% del Pil: denaro sottratto, in buona misura, all’economia. E’ soprattutto la circostanza che, nelle condizioni date, per rispettare i vincoli introdotti dal Fiscal Compact europeo dovremmo ridurre il debito dal 135 al 121% del Pil entro il 2019.
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Secondo Manasse è un’impresa impossibile.
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Il professor Guido Tabellini, dell’Università Bocconi, dice per esempio che..."
(icebergfinanza.finanza.com)
Si vedono già all'orizzonte le pompe di benzina e la tettoia di Piazzale Loreto, dove verranno appese a testa in giù le illusioni euriste... intanto prima del terrore arriva la follia. Si sproloquia di eurobond inesistenti come le armi segrete del regime. Si fanno piani di riscossa chiusi nei bunker con divisioni immaginarie. Anzi più che divisioni immaginarie moltiplicazioni di pani e pesci:
"Ancora nell’intervista del Sole a Padoan…
Insisto. Secondo il governo italiano servono modifiche alle attuali regole del fiscal compact per ritrovare un percorso di crescita?
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<<I 50 miliardi annui di riduzione del debito previsti dal Fiscal compact europeo “di cui si sente parlare e che qualcuno dice che dovremmo pagare nel 2015 non esistono. Sara’ tutto graduale. Non ci saranno misure straordinarie per abbattere il debito”. Lo dice il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in un’intervista a “Il Foglio”. “Confermo – spiega – che con una crescita nominale del 3%, innanzitutto, cioe’ con una crescita reale dell’1,5% e un’inflazione dell’1,5% non saremo chiamati a manovre straordinarie per ridurre il debito pubblico.
Dati probabilmente contigenti… inflazione 0,3 % e crescita 0.2 % TOTALE 0.5 %.>>
Vi sembro pessimista? No Ragazzi sono un ottimista ben informato rinchiuso in una gabbia di matti e scusate l’ironia."
(icebergfinanza.finanza.com)
Prima del confezionamento della manovra da 25 miliardi ne sentiremo di cotte e di crude. Strilli e strepiti di Renzi che rifiuterà di seguire i dettati europei, ma che poi con qualche promessa farlocca (i tedeschi sono tragicamente spiritosi, tipo "il lavoro rende liberi"... che ridere...) verrà convinto a portare al macello il popolo italiano.
Quando si approssima l'ora fatale il cervello si annebbia. Addirittura qualche settimana fa si smentiva la pericolosità del fiscal compact con titoli di giornale che dicevano che costerà "solo" tre miliardi e sottostanti articoli che parlavano di sette... Come quando sotto il regime fascista si smentivano e sminuivano le sconfitte in battaglia.
Poco alla volta arriverà la verità. Dispiace solo che gli italiani non l'abbiano capito già nelle recenti elezioni europee. Ma purtroppo il Minculpop è ancora molto potente, gli italiani non hanno la possibilità di informarsi adeguatamente, se non dispongono della necessaria passione per trovare canali alternativi di informazione. Ma tanto che si sappia o no, avverrà quel che deve accadere:
"<<Per quanto mi riguarda, sono convinta che la zona euro finirà, non conosco né l'ora né il momento, ma il rischio è che tale dissoluzione avvenga nel caos più totale per colpa dell'accanimento ideologico della classe politica e del suo rifiuto di contemplare il fallimento politico costituito dal progetto euro.>>
Brigitte Granville insegna Economia internazionale e politica economica all'Università di Londra Queen Mary"
(vocidallestero.blogspot.it)
"<<Per quanto mi riguarda, sono convinta che la zona euro finirà, non conosco né l'ora né il momento, ma il rischio è che tale dissoluzione avvenga nel caos più totale per colpa dell'accanimento ideologico della classe politica e del suo rifiuto di contemplare il fallimento politico costituito dal progetto euro.>>
Brigitte Granville insegna Economia internazionale e politica economica all'Università di Londra Queen Mary"
(vocidallestero.blogspot.it)
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