domenica 13 luglio 2014
Grazie Brasile
Grazie per l'esagerato senso di ospitalità dei brasiliani. Trasformare la propria nazionale in una "squadra materasso" è stato un colpo di scena inaspettato. Grazie a queste spettacolari sconfitte (1-7 con la Germania e 0-3 con l'Olanda) i brasiliani sono riusciti a far dimenticare le figuracce di squadre blasonate e recenti vincitrici di campionati del mondo come quella spagnola e italiana. Grazie ancora Brasile!
Questo campionato mondiale è stato una rappresentazione quasi fedele dei valori delle nazioni, almeno quelle che esprimono la loro più alta personalità attraverso il calcio. La Germania non poteva che arrivare in finale, nazione vincitrice della zona euro, e non poteva che trascinare con se l'altra nazione che ne condivide le idealità (anche se non più le fortune economiche) cioè l'Olanda.
Mentre l'imbarazzante performance del Brasile, rappresenta l'eterna promessa dei paesi emergenti. Tanta potenzialità ma che poi alla fine non raggiunge l'obiettivo. Sono sicuro che in Brasile ci sono una ventina di giocatori fortissimi, ma che non sono quelli scesi in campo. Perché quelli scesi in campo erano i "raccomandati" per così dire dal potere economico-politico del paese, quelli su cui l'industria del calcio ha fatto grossi investimenti e che quindi andavano messi in vetrina. Queste cose non succedono solo in Brasile, ma nei paesi in via di sviluppo certe camarille assumono una forza micidiale ed autodistruttiva. Il Brasile dovrà rivedere le proprie certezze sul calcio, e umilmente imparare da altre nazioni.
Ha vinto la Germania contro l'Argentina e l'Olanda contro il Brasile: paesi campioni dell'austerità 2 a zero su paesi del default e della crisi perenne. Peccato per l'Argentina che avrebbe avuto bisogno di questa vittoria per rinvigorire l'orgoglio nazionale continuamente compromesso dalla situazione economica traballante.
La Germania sembra non fermarsi più. E' all'apice dei suoi successi economici, politici e morali. Il mondiale conferma e forse chiuderà un ciclo sfolgorante. Ormai ci sono segni di cedimento anche della potenza tedesca.
Comunque la Germania ha vinto soffrendo, confermando che il Brasile era un caso eccezionale di squadra in pieno sbando. L'Argentina più solida ha fatto faticare i giocatori tedeschi che comunque non hanno mai mollato. L'Argentina al contrario del Brasile, ha espresso tutta la sua potenzialità, ma non ci ha creduto abbastanza, ha sbagliato quando non doveva, e si è attirata la storica sfortuna che perseguita il paese sudamericano.
Alla fine ha vinto la nazionale migliore, quella che ha mostrato maggior sicurezza. E probabilmente il clima che si respira in Germania, una sensazione di potenza rilassata ha influito sulla psiche dei giocatori. Mentre per altre squadre il peso dei guai nazionali da redimere attraverso il calcio, è stato fatale. Il calcio europeo si conferma comunque ancora una volta in gran salute, quello sudamericano tiene testa. Il resto del mondo rimane un po' a guardare. Purtroppo in questa edizione anche l'Italia.
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