Si avvicina il momento della verità per il governo Renzi-Padoan, malgrado i due neghino l'esigenza di una nuova manovra lacrime e sangue. Brunetta prova a snidare i due del governo per vedere se danno una risposta alle sue domande sensate sulla situazione economica del paese e sui conti dello Stato.
Visto che Berlusconi gli ha intimato di non occuparsi della riforma del Senato e dell'Italicum, ma di concentrarsi sull'economia, Brunetta ha obbedito ponendo dieci domande insidiose. Ma con un certo furore, ed ora il ministro Padoan o sarà costretto a mentire, o a fare una brutta figura dicendo la dura verità. Credo che alla fine la risposta ministeriale ai quesiti di Brunetta sarà molto reticente.
Ma le intenzioni di Brunetta di rompere le uova nel paniere di un governo privo di opposizione sono abbastanza evidenti. Vuole a tutti costi portare il discorso sulla manovra per riempire i giornali di titoli su una questione che rende impopolare il governo, per metterlo in imbarazzo e creare attrito con Forza Italia. Sarà interessante vedere poi Berlusconi come reagirà, se per esempio intimerà a Brunetta di non occuparsi anche di economia e dedicarsi ad altre attività vacanziere. Ora Berlusconi è ringalluzzito dall'assoluzione Ruby, e potrebbe non essere interessato a vedere il governo Renzi in difficoltà. Ma direi che fino adesso non ha mai manifestato l'intenzione di fare una opposizione decisa alle scelte del governo.
"Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan venga in Parlamento e spieghi se e come può evitare una manovra correttiva dei conti pubblici. E' quanto chiede il capogruppo di FOrza Italia alla Camera, Renato Brunetta, in un intervento pubblicato sul 'Giornale' nel quale pone al ministro 10 domande "alle quali dovrà rispondere in Parlamento".
La prima riguarda le previsioni al ribasso della crescita: "Quanto peserà in termini di deficit la crescita italiana più vicina allo zero assoluto che non allo 0,8% delle previsioni governative?". E poi: "Con ogni probabilità il Consiglio europeo non accetterà la proposta dell`Italia di posporre al 2016 il pareggio di bilancio. Come verranno corretti i conti pubblici?".
Ancora: "In che modo e in che tempi il governo intende far fronte alle Raccomandazioni della Commissione europea che hanno accompagnato l`Italia fuori dalla procedura d`infrazione e che sono state ribadite in tutte le successive deliberazioni?".
Prosegue Brunetta: "Di fronte ai modesti risultati in termini di aumento dei consumi del bonus Irpef di 80 euro il governo intende ora rendere quella misura strutturale ed estenderla ai pensionati, ai lavoratori autonomi e ai cosiddetti incapienti.
Costo previsto di almeno 15 miliardi. Con quali coperture?". Si passa poi alla spending review: "Nel tendenziale di finanza pubblica sono incorporati tagli pari a 4,5 miliardi nel 2014; 17 miliardi nel 2015 e 32 miliardi a decorrere dal 2016, da realizzare attraverso la Spending review, che si mostra fin troppo impantanata. Come si recupereranno le risorse che mancano all`appello?".
Ci sono poi i debiti della Pa: "Per Banca d`Italia ci sono ancora 75 miliardi da pagare. Come farà il governo ad onorare l`impegno di saldare tutto entro il 21 settembre di quest`anno?". Sempre sul debito, stavolta quello pubblico: "A differenza del 2012 e del 2013, il debito pubblico italiano già a maggio è superiore di 25 miliardi rispetto alle previsioni del Def per fine anno 2014.
Nei primi 5 mesi l`aumento complessivo è stato di oltre il 10%.
Come si intende rimediare?".
Un calo si registra anche nelle entrate fiscali: "Nei primi 4 mesi del 2014 le entrate fiscali sono aumentate dell`1,4%, contro un`ipotesi di crescita del 3,1% contenuta nelle previsioni governative. Il buco virtuale è di circa 8 miliardi. Come colmarlo?". E nel tendenziale di finanza pubblica "sono previste privatizzazioni per 10 miliardi l`anno per il prossimo triennio. I tentativi finora portati avanti si sono dimostrati un flop. Come recuperare il tempo perduto? E soprattutto, si può ancora?".
Poi, la domanda conclusiva: "Il presidente del Consiglio ha più volte escluso l`ipotesi di una manovra correttiva. Alla luce dei dati forniti, ci può il ministro indicare come avverrà il miracolo?", conclude Brunetta."
(www.wallstreetitalia.com)
Padoan trova un supporto in banca Intesa (g. De Felice), che gli fornisce un ottimo appiglio per rispondere alle contestazioni di Brunetta:
"Il minore costo del debito del 2014consentirà al governo Renzi di evitare una manovra correttiva di fine anno per compensare la minore crescita del Pil
...
Intesa si attende per il 2014 un Pil in crescita dello 0,4%. Se il dato sul secondo trimestre che verrà comunicato dall'Istat il 6 agosto dovesse deludere, saremmo costretti a rivederlo al ribasso, stimando una crescita dello 0,1%. Questo è ancora un anno di transizione".
"E' un anno in cui alcuni provvedimenti del governo Renzi come gli 80 euro o alcune misure che stanno cercando di ritoccare la struttura produttiva delle imprese non hanno ancora avuto modo di riflettersi sull'economia".
(www.affaritaliani.it)
La questione non del tutto campata in aria. Effettivamente Bankitalia ha fatto delle ottime aste ultimamente, piazzando titoli a tassi mai così bassi. Quindi ha messo parecchio fieno in cascina, chiedendo molto più denaro in prestito del necessario, circa il doppio. Ma è la stessa Bankitalia a smontare ulteriormente le stime governative:
"Secondo le stime dell'istituto di via Nazionale, nel 2014 il pil crescerà di appena lo 0,2%, non senza "rischi al ribasso". Il dato, ben al di sotto dello 0,8% previsto dal ministero dell'Economia, è un'imbarazzante sforbiciata rispetto allo 0,7% previsto lo scorso gennaio. Una revisione legata al deludente -0,1% segnato dal pil nel primo trimestre e all'andamento "all’incirca stazionario" previsto per il prodotto nel secondo."
(www.ilgiornale.it)
E se il Pil tornasse negativo? Pare di capire che Banca Intesa non creda molto nemmeno in una crescita dello 0,4%, e se già si annuncia un limite inferiore allo 0,1% significa che l'aspettativa è molto inferiore alle pretese governative. Comunque potrebbe aver ragione De Felice, le scorte fatte dal tesoro con le ultime ottime aste potrebbero salvare il governo Renzi da una manovra bis per il 2014. Ma bisogna sempre vedere cosa ne pensa Bruxelles, che potrebbe invece dare ragione a Brunetta.
"Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan venga in Parlamento e spieghi se e come può evitare una manovra correttiva dei conti pubblici. E' quanto chiede il capogruppo di FOrza Italia alla Camera, Renato Brunetta, in un intervento pubblicato sul 'Giornale' nel quale pone al ministro 10 domande "alle quali dovrà rispondere in Parlamento".
La prima riguarda le previsioni al ribasso della crescita: "Quanto peserà in termini di deficit la crescita italiana più vicina allo zero assoluto che non allo 0,8% delle previsioni governative?". E poi: "Con ogni probabilità il Consiglio europeo non accetterà la proposta dell`Italia di posporre al 2016 il pareggio di bilancio. Come verranno corretti i conti pubblici?".
Ancora: "In che modo e in che tempi il governo intende far fronte alle Raccomandazioni della Commissione europea che hanno accompagnato l`Italia fuori dalla procedura d`infrazione e che sono state ribadite in tutte le successive deliberazioni?".
Prosegue Brunetta: "Di fronte ai modesti risultati in termini di aumento dei consumi del bonus Irpef di 80 euro il governo intende ora rendere quella misura strutturale ed estenderla ai pensionati, ai lavoratori autonomi e ai cosiddetti incapienti.
Costo previsto di almeno 15 miliardi. Con quali coperture?". Si passa poi alla spending review: "Nel tendenziale di finanza pubblica sono incorporati tagli pari a 4,5 miliardi nel 2014; 17 miliardi nel 2015 e 32 miliardi a decorrere dal 2016, da realizzare attraverso la Spending review, che si mostra fin troppo impantanata. Come si recupereranno le risorse che mancano all`appello?".
Ci sono poi i debiti della Pa: "Per Banca d`Italia ci sono ancora 75 miliardi da pagare. Come farà il governo ad onorare l`impegno di saldare tutto entro il 21 settembre di quest`anno?". Sempre sul debito, stavolta quello pubblico: "A differenza del 2012 e del 2013, il debito pubblico italiano già a maggio è superiore di 25 miliardi rispetto alle previsioni del Def per fine anno 2014.
Nei primi 5 mesi l`aumento complessivo è stato di oltre il 10%.
Come si intende rimediare?".
Un calo si registra anche nelle entrate fiscali: "Nei primi 4 mesi del 2014 le entrate fiscali sono aumentate dell`1,4%, contro un`ipotesi di crescita del 3,1% contenuta nelle previsioni governative. Il buco virtuale è di circa 8 miliardi. Come colmarlo?". E nel tendenziale di finanza pubblica "sono previste privatizzazioni per 10 miliardi l`anno per il prossimo triennio. I tentativi finora portati avanti si sono dimostrati un flop. Come recuperare il tempo perduto? E soprattutto, si può ancora?".
Poi, la domanda conclusiva: "Il presidente del Consiglio ha più volte escluso l`ipotesi di una manovra correttiva. Alla luce dei dati forniti, ci può il ministro indicare come avverrà il miracolo?", conclude Brunetta."
(www.wallstreetitalia.com)
Padoan trova un supporto in banca Intesa (g. De Felice), che gli fornisce un ottimo appiglio per rispondere alle contestazioni di Brunetta:
"Il minore costo del debito del 2014consentirà al governo Renzi di evitare una manovra correttiva di fine anno per compensare la minore crescita del Pil
...
Intesa si attende per il 2014 un Pil in crescita dello 0,4%. Se il dato sul secondo trimestre che verrà comunicato dall'Istat il 6 agosto dovesse deludere, saremmo costretti a rivederlo al ribasso, stimando una crescita dello 0,1%. Questo è ancora un anno di transizione".
"E' un anno in cui alcuni provvedimenti del governo Renzi come gli 80 euro o alcune misure che stanno cercando di ritoccare la struttura produttiva delle imprese non hanno ancora avuto modo di riflettersi sull'economia".
(www.affaritaliani.it)
La questione non del tutto campata in aria. Effettivamente Bankitalia ha fatto delle ottime aste ultimamente, piazzando titoli a tassi mai così bassi. Quindi ha messo parecchio fieno in cascina, chiedendo molto più denaro in prestito del necessario, circa il doppio. Ma è la stessa Bankitalia a smontare ulteriormente le stime governative:
"Secondo le stime dell'istituto di via Nazionale, nel 2014 il pil crescerà di appena lo 0,2%, non senza "rischi al ribasso". Il dato, ben al di sotto dello 0,8% previsto dal ministero dell'Economia, è un'imbarazzante sforbiciata rispetto allo 0,7% previsto lo scorso gennaio. Una revisione legata al deludente -0,1% segnato dal pil nel primo trimestre e all'andamento "all’incirca stazionario" previsto per il prodotto nel secondo."
(www.ilgiornale.it)
E se il Pil tornasse negativo? Pare di capire che Banca Intesa non creda molto nemmeno in una crescita dello 0,4%, e se già si annuncia un limite inferiore allo 0,1% significa che l'aspettativa è molto inferiore alle pretese governative. Comunque potrebbe aver ragione De Felice, le scorte fatte dal tesoro con le ultime ottime aste potrebbero salvare il governo Renzi da una manovra bis per il 2014. Ma bisogna sempre vedere cosa ne pensa Bruxelles, che potrebbe invece dare ragione a Brunetta.
Nessun commento:
Posta un commento