Ma come, proprio adesso che il nostro premier riscuote tanti successi mediatici e sempre più schiere di ammiratori sono pronti a seguirlo?
Se si potesse paragonare Renzi ad un'azione, ad un investimento che cresce di valore, questo sarebbe proprio il momento di vendere. Questo è il momento in cui il parco buoi comincia ad essere fregato. E' difficile capire quando un'azione raggiunge la sua quotazione massima, ma orientativamente direi che Renzi è al massimo della popolarità possibile. Potrebbe incrementarla ancora un po', ma dubito possa continuare così per mesi e mesi. E' l'inizio della fine.
Si arriverà prima o poi al dunque, cioè quando le cifre previste nel Def del governo non torneranno (e già non lo fanno...), e inevitabilmente questo esecutivo deluderà molti. Le previsioni di crescita del governo, già molto caute, potrebbero essere travolte completamente. L'economia italiana è in pieno avvitamento da ciclo Frenkel, per cui difficilmente si potranno vedere miglioramenti. E fuori dall'Italia non c'è niente di buono, non c'è nessuna vera speranza di crescita. Neppure negli Usa dove una settimana c'è euforia per un dato positivo e la settimana dopo scoramento per uno negativo. E poi i venti di guerra sono sempre più impetuosi.
Dunque la fotografia del nostro istituto di statistica è tragica: "l'Istat nella nota mensile sull'andamento dell'economia italiana, stimando per il secondo trimestre dell'anno una variazione congiunturale del Pil «in un intervallo compreso tra -0,1% e +0,3%». Nel secondo trimestre, aggiunge l'Istituto di statistica, l'attività produttiva dell`industria dell`industria (al netto delle costruzioni) potrebbe risultare stazionaria." (www.ilsole24ore.com)
Una manovra potrebbe essere inevitabile, per Repubblica e Brunetta (Fi) potrebbe essere di 25 miliardi. Mediobanca fa lo sconto:
"Manovra sì, manovra no? Per gli analisti di Mediobanca non è (più) questione di punti di vista. Piazzetta Cuccia, in uno studio sulle prospettive del Paese firmato dalla controllata Mediobanca Securities, scrive nero su bianco che una finanziaria autunnale da 10 miliardi appare “inevitabile”. Con il Pil che cresce molto meno del previsto e la disoccupazione che cresce, il governo di Matteo Renzi non avrà altra scelta se non introdurre nuove tasse o tagli di spesa ulteriori rispetto a quelli già previsti per coprire interventi come le nuove detrazioni Irpef.
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“le cose potrebbero dover peggiorare prima di poter migliorare”. E qui – nel breve periodo, tra pochi mesi – arrivano i dolori: “Potrebbero essere necessarie risorse aggiuntive per 10 miliardi di euro quest’anno a causa della crescita più bassa” dello 0,8% stimato dal governo nel Documento di economia e finanza. “Potrebbero”, dunque.
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prima di concedere un allentamento dell’austerity “l’Europa vuole le riforme”. Risultato: una manovra da almeno 10 miliardi “sembra inevitabile”. Peccato che tasse e tagli non possano, nel breve termine, che ridurre ulteriormente il “tono” dell’economia. Alternative? Ci saranno, sostiene lo studio, solo se Renzi otterrà da Bruxelles un allentamento dei vincoli di bilancio. Conquista che potrebbe liberare risorse crescenti: 26 miliardi nel primo anno, 77 miliardi nel quarto. "
(www.ilfattoquotidiano.it)
Naturalmente il diretto interessato smentisce. Ma non va preso sul serio, è sempre quello di "Letta stai sereno"...
"No, non ci sarà nessuna manovra aggiuntiva. Lo assicura il premier Matteo Renzi, che - parlando con i suoi collaboartori - ironizza su chi la ipotizza: Ma se non azzeccano una previsione da anni... Affermazioni, quelle di Renzi, che arrivano dopo due ore di riunione con Pier Carlo Padoan e la squadra del Ministero dell'Economia, per un punto periodico sullo stato dell'economia alla vigilia del bilaterale con la Commissione di domani e dell'Ecofin della prossima settimana che sarà presieduto dallo stesso Padoan."
(www.wallstreetitalia.com)
In conclusione, se avete "azioni Renzi" nel portafoglio vendetele ora, fra qualche mese saranno scese decisamente di prezzo. L'ondata Renzi si esaurirà quando promesse di riforme e consuntivo delle cose fatte divergeranno sempre più, ma soprattutto quando il governo dovrà decidere di alleggerire le tasche degli italiani per l'ennesima volta in pochi anni.
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