martedì 24 gennaio 2012

Forconi e spread



Anche oggi buone notizie da meteo-spread, che si avvia a toccare la soglia psicologica dei 400 punti base (415 circa), ma quello che impressiona è l'andamento del grafico negli ultimi 30 giorni (vedi grafico sopra).

Non so fare l'analisi tecnica di un titolo, ma la discesa nel mese corrente è ben evidente. Subito dopo le feste natalizie (6 gennaio) è cominciata una diminuzione del differenziale sui titoli che appare troppo bella per essere vera. In realtà a me pare molto artificiale, e mi sembra che coincida con le parole di Draghi, subito dopo la decisione di istituire il LTRO (long term refinancing operation): da gennaio vedrete il valore dello spread decrescere discretamente.

Ma visto che il "refinancing" pare sia ancora tutto custodito nella cassaforte della Bce, e poco sia stato utilizzato per acquistare titoli di debito pubblico europeo, penso proprio che dietro questa discesa discreta dello spread ci sia la mano "gentile" di M. Draghi e della Bce. In pratica si sta comportando da ministro ombra delle finanze europee. E anche dietro ad un'ombra molto scura, per non far vedere agli austerici teutonici l'entità degli acquisti.

Oppure la discesa potrebbe essere generata dalle attese della prossima emissione del LTRO a fine gennaio che si dice ancora più importante, e specialmente dedicata ai debiti sovrani.
Quindi, se devo dare un merito a questa mitigazione dei rendimenti dei titoli italiani, direi a naso: 20% merito del governo Monti e 80% merito della Bce di Draghi.

Ma le buone notizie potrebbero essere interrotte bruscamente dal fenomeno dei "forconi" che dalla Sicilia risalgono la penisola. Non so, come taluni affermano, se dietro a questo movimento ci sia la malavita organizzata, ma se è così vuol dire che gli "scienziati finanziari" della mafia hanno capito che a pancia piena si protesta male. Di sicuro, è un sistema che funziona e può far saltare la stabilità sociale che ha permesso all'attuale governo di lavorare in modo abbastanza tranquillo.

Il meccanismo che ingenera la protesta dei forconi, è quello classico della rivolta del pane. Se si blocca il trasporto merci su gomma, i supermercati rimangono vuoti, le imprese non possono rifornirsi, la mancanza di benzina renderà complicato recarsi al lavoro per milioni di italiani.
Quello che non ha prodotto la fase 1 del governo Monti, potrebbe ottenerlo questa dinamica perversa della protesta dei Tir, portando in piazza milioni di italiani incazzati neri. Con la categoria dei trasportatori, poi potrebbero unirsi via via tutte le altre, comprese quelle rappresentate dai tre grandi sindacati, in questi giorni sollecitati dalla possibilità dell'abolizione del famigerato art. 18.

L'instabilità sociale, potrebbe mettere a repentaglio il lavoro congiunto Monti/Draghi di questi due mesi. Si potrebbe giungere a qualsiasi epilogo, dipende solo dalla gravità dei fatti che un'ondata di rivolte e scioperi potrebbero provocare. I partiti di maggioranza, potrebbero "staccare la spina" all'attuale governo, lasciando l'Italia in balia degli eventi fino alle elezioni anticipate. O in caso di tensione altissima potremmo trovarci in una situazione argentina, con governi di durata settimanale, default non programmato, caos, abbandono dell'euro ecc.

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