martedì 10 gennaio 2012

Italia come Islanda



Mentre la politica ufficiale sembra in letargo, l'antipolitica vola alto, molto in alto. Mi sembra strano che la proposta di B. Grillo non abbia creato clamore sui media:

“Un V-Day per la Costituzione

Eppure dovrebbe, perché l'ascesa del Movimento 5 Stelle è inarrestabile, anche se oggi è dilaniato da dissidi interni. E un domani le sue idee potrebbero benissimo transitare ufficialmente per le aule parlamentari e sui canali televisivi in chiaro, non solo più nel mondo della rete.

Grillo è il rappresentante dell'antipolitica e se si andasse alle elezioni, il suo movimento rappresenterebbe sicuramente una sorpresa, anche se non è chiaro come verrebbero impiegati i suoi parlamentari. Certo, se mantenesse il suo atteggiamento da "Savonarola" creerebbe seri problemi alla casta dei politici di professione, mettendone ancora di più in risalto i privilegi immeritati.

Ma cosa dice Grillo (e il Movimento presumo) riguardo alla nostra Costituzione? Che è in pratica un prodotto della partitocrazia, anche se una partitocrazia piuttosto datata, e quindi un prodotto della casta per la casta della politica, non un contratto per il popolo:

“I partiti si reggono su un tavolino a tre gambe. La prima gamba sono i cosiddetti "rimborsi elettorali" pari a un miliardo di euro, ... La seconda gamba sono i media, i giornali foraggiati dal finanziamento pubblici, la Rai asservita ai partiti, Mediaset a cui sono state date in concessione le frequenze nazionali per un pugno di euro. La terza gamba è parte della Costituzione, disegnata per garantire l'egemonia dei partiti e l'esclusione dei cittadini dalla cosa pubblica.”

E per rimarcare il fatto che si tratta di un contratto tutto interno alla politica afferma:

“Non si tenne alcun referendum per confermarla ed è quasi impossibile cambiare un suo articolo senza la volontà del Parlamento, quindi dei partiti.”

Inoltre, secondo Grillo, la Costituzione è un provvedimento bloccato, che non permette un suo cambiamento e non prevede la partecipazione attiva del cittadino nelle scelte fondamentali che lo riguardano.

Trovo le conclusioni di Grillo un po' troppo avventate, benché nel mio piccolo abbia sempre ritenuto la nostra Costituzione per una parte inadeguata: la parte della carta che riguarda i diritti fondamentali è abbastanza ben redatta, se si esclude il criptico art. 1 che non si capisce cosa significhi: "l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro"; la parte invece che riguarda l'organizzazione dello Stato è stata scritta in modo superficiale, lasciando mano libera al partitismo di interpretarla a suo modo. Credo sia anche per questo motivo che nella "prima repubblica" abbiamo avuto la media di un governo all'anno.

Ma comunque, non condividendo completamente quest'idea di Grillo, della Costituzione come arma in mano ai partiti politici, ritengo sia utile questa iniziativa grillina a livello di provocazione.
Come afferma Grillo stesso, è assurdo o almeno c'è un pò di malafede nel ritenere la nostra Costituzione "sacra e inviolabile" come una bibbia.

E comunque, si sottovaluta troppo l'apporto dell'antipolitica in questo periodo storico, in cui non ci sono ancora le barricate in strada, ma sicuramente qualcosa ribolle nell'animo degli italiani.
Mi ha molto stupito l'articolo di A. Giannuli su:

DEVO CONGRATULARMI CON "MARIO IL GRIGIO" (MONTI)

che si complimenta con Monti per la sua strategia politico-mediatica, scrivendo che:

“…se le cose dovessero mettersi male già nelle prossime settimane, meglio arrivare alla rottura e far cadere il governo. Un voto contrario all’indirizzo di politica generale del governo ne provocherebbe le dimissioni, dopo di che non resterebbe che andare a nuove elezioni. Default per default, tanto vale farlo scaricando la colpa sulla irresponsabilità della classe politica. E alle elezioni, una lista che definiremmo “tecnico-centrista” vincerebbe facilmente.
Non so se i pezzenti di Montecitorio e di Palazzo Madama ci cadranno (sono abbastanza stupidi per farlo), ma se dovesse succedere sarebbero le elezioni e sia Pdl che Lega e Pd sarebbero massacrati a favore del “centro-tecnico”.
E voi dite che “Mario il Grigio” non è bravo? Come economista non vale granché, come statista vale ancora meno, ma come illusionista è un genio. Congratulazioni vivissime.”

Veramente gli italiani sono così masochisti che andrebbero in massa a votare un partito neodemcristiano montiano? Sinceramente io non ci credo. E' stato chiamo al capezzale dell'Italia per salvarla, ha sbagliato diagnosi e verosimilmente anche cura, e gli italiani dovrebbero anche premiarlo? Anche Giannuli riconosce che la cura Monti non può funzionare:

“Non a caso Monti ha chiesto con Sarkozy misure “entro marzo”: perchè l’asta del 29 dicembre, a fatica è andata in porto, quella del 15 febbraio, con qualche fatica in più (sono il triplo della scadenza precedente), può essere retta, ma le altre due, marzo ed aprile (più o meno ciascuna di pari entità della precedente) potrebbero davvero affondare la barca. E, se non c’è lo scudo europeo, c’è da scommettere che la “speculazione internazionale” (questo fantasma dietro cui si celano Wall street e la Casa Bianca) si accanirà per dare il colpo finale, all’Italia ed all’Euro.”

E il partito di Mago Monti dovrebbe presentarsi alle elezioni con questo curriculum? Suvvia, siamo seri.

E poi vogliamo mettere l'appeal politico della revisione costituzionale all'islandese dei grillini, rispetto all'austerismo tutto tasse dei montiani? Non c'è partita.

Inoltre si sottovaluta gli effetti della pressione fiscale di questo governo: a livello popolare si stanno manifestando due tendenze: gli antiberlusconiani stanno andando verso il movimentismo extraparlamentare, fra gli altri sta montando una certa nostalgia di Berlusconi.
Probabilmente solo in ambienti intellettualoidi si pensa che le azioni del governo Monti possano portargli dei vantaggi.

Quindi, attenzione alle proposte di Grillo e dei movimenti indignati: è da li che si genererà la nuova politica italiana e internazionale.

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