lunedì 23 gennaio 2012

Vantaggi delle liberalizzazioni (2)



Insomma, queste liberalizzazioni, un pò piacciono e un pò sono ritenute inutili o addirittura dannose. Il Giornale, di idee destrorse e chiaramente nemico del governo Monti, afferma che la montagna dei professori ha partorito il topolino di questo provvedimento. Ed in parte ha ragione quando afferma che l'aumento di licenze taxi e del numero di farmacie non incide sulla crescita economica e forse minimanente su quella occupazionale.

Ognuno, nel suo campo vede errori o decisioni troppo timide. Nei commenti si legge spesso un "Si poteva fare di più.". Per esempio qui:

Liberalizzazioni: avanti piano, nel paese delle barriere all’entrata

"Il giudizio sul pacchetto di misure varato venerdì al termine di un consiglio dei ministri claustrale può essere riassunto con una sola frase: si potrebbe e si dovrebbe fare di più. Ma occorre fare la tara per l’ambiente italiano, e per la sua scarsissima predisposizione ad accettare un concetto come quello di competizione."

Condivido comunque la seconda frase, dobbiamo ricordarci di essere ancora in Italia, non in Svizzera.

In questo articolo ci si sofferma ad analizzare la parte della riforma che riguarda i notai:
Decreto liberalizzazioni e notai: chiamatela pianificazione, non liberalizzazione!

Vi si sostiene che le norme al riguardo sono una diversa pianificazione del settore più che una vera liberalizzazione:
"L’art. 12 del decreto sulle liberalizzazioni dispone, a tal proposito, un incremento di 500 posti nell’organico notarile, da sommare ai posti già programmati ma non ancora assegnati, per un totale di circa 1500 unità in più. Si può anche essere favorevoli a tale aumento, ma sembra evidente che ampliare per legge il numero dei posti disponibili non è affatto una forma di liberalizzazione, quanto piuttosto l’ultima delle conferme della pianificazione ope legis di tale attività."

Mentre una vera liberalizzazione sarebbe stata per esempio quella suggerita da Phastidio.net:
"Per i notai, all’aumento della pianta organica era forse preferibile lo sfoltimento dei casi imperativi di utilizzo della certificazione notarile oppure la riduzione della riserva di attività, magari in concorrenza con altre categorie di professionisti, come avvocati e commercialisti"

In questo articolo ci si sofferma sulla insufficiente liberalizzazione delle farmacie:
Decreto liberalizzazioni: Quale spinta per l’economia dall’aggiunta di 5000 farmacie? – di Fabrizio Gianfrate
In pratica si afferma che non c'è "trippa per gatti":
"Quindi a mercato piatto e prezzi che non scenderanno ulteriormente per i motivi appena esposti, si ridistribuirà tra 27000 quanto finora avveniva tra 22000."

Ed è un appunto che avevo già evidenziato anche nel mio precedente post ("Vantaggi delle liberalizzazioni")

In questo articolo si analizza una questione giuridica importante del decreto cresci Italia:
Decreto liberalizzazioni: la fragilità del diritto di iniziativa economica

"Il primo è l’articolo di apertura del decreto stesso, il quale, come varie volte si era tentato invano di codificare, rende più cogente il diritto all’iniziativa economica privata sancito dall’art. 41 Cost. L’articolo abroga infatti le norme che pongono limiti, programmi e controlli all’iniziativa economica privata incompatibili o irragionevoli o non proporzionati rispetto alle esigenze di tutela dei valori costituzionali, incidendo sulla libertà e sulla parità di trattamento tra operatori presenti e futuri"
...
"Via, dunque, autorizzazioni, licenze o nulla osta all’avvio di un’attività che non superino il test di proporzionalità e ragionevolezza, così come divieti e restrizioni ad attività già iniziate che impongono la programmazione o la pianificazione territoriale o temporale di determinate categorie di attività economica, o ancora le norme che impediscono, condizionano o ritardano l’ingresso di nuovi operatori economici."

Si tratta di un aspetto importante delle liberalizzazioni, ma avente ancora una dimensione troppo astratta e dipendente dalle norme di attuazione del decreto. Queste dovranno spiegare quali sono i limiti di proporzionalità e ragionevolezza. Nella selva legislativa italiana questa scelta è piuttosto complicata.

Qui invece si ritorna sul tema della riforma delle professioni:
Decreto liberalizzazioni: La riforma delle professioni: il ballo sulla mattonella

Sulla eliminazione delle tariffe minime e massime, si sostiene, come già avevo anche io riportato, che di fatto si introduce una norma che era già in vigore. Anche se alcuni professionisti, come i Notai, non l'hanno mai applicata, avendo il loro ordine fatto ostruzionismo e protezionismo.
Per quanto riguarda la formalizzazione della parcella tramite preventivo scritto, si rammenta la difficoltà in molti casi di poterne redigere uno preciso. Per esempio nel caso degli avvocati, nel corso dell'iter processuale si può incorrere in spese e procedimenti non previsti.
Per quanto riguarda il tirocinio durante l'università, pur lodando l'iniziativa, si ricorda che la norma prevede convenzioni tra università e ordini professionali. Pare anche a me un aggravio normativo che poteva essere evitato, per esempio sarebbe bastato al tirocinante presentarsi in studio con il libretto universitario, comprovante gli esami sostenuti fino a quel momento. Perchè si deve sempre inventare nuova burocrazia dove non serve?

Altre critiche provengono all'opposto alla liberalizzazione dei servizi pubblici. Introdurranno dei vantaggi per l'utente finale? c'è da dubitarne. E' invece molto probabile che le tariffe dei vari servizi aumentino per diventare remunerativi per il settore privato. Si creerà nuova occupazione, ma con livelli retributivi più bassi: per esempio nel settore ferroviario, i nuovi competitori privati non saranno obbligati ad applicare il contratto collettivo delle ferrovie.

In questo articolo invece, si mettono in risalto i pericoli insiti nell'art. 44 del decreto cresci Italia:
LIBERALIZZAZIONI: CLAMOROSO: ART.44, ARRIVANO LE CARCERI PRIVATE

"Il provvedimento si chiama Project financing per la realizzazione di infrastrutture carcerarie, ed in sintesi realizza un sogno da tempo coltivato: quello di affidare le carceri ai privati. Si sa, le carceri son piene, mica vorremo un indulto al giorno con tutti i delinquenti che ci sono oggidì."
... si permette ai privati costruire le carceri, ma si scrive nero su bianco che
-al fine di assicurare il perseguimento dell'equilibrio economico-finanziario dell'investimento, al concessionario è riconosciuta, a titolo di prezzo, una tariffa per la gestione dell'infrastruttura e per i servizi connessi, ad esclusione della custodia.-
... 
Riuscite ad immaginare cosa significa ciò in Italia, con infiltrazioni mafiose a tutti i livelli ed in special modo nell'edilizia? Che le carceri saranno gestite dai delinquenti"

In conclusione è proprio vero il detto che "chi fa sbaglia". I precedenti governi non hanno fatto mai nulla (ad eccezione del ministro Bersani), e quindi non si sono mai trovati in contrasto con le categorie interessate, ma mantenere lo stato di fatto oggi non è più possibile. Il paese è immobile, da qualche parte si deve iniziare a slegare questo "Gulliver" economico, bloccato dai mille spaghi dei "Lillipuziani" normativi. 
Nel complesso quindi darei al governo Monti un otto più come voto, non tanto per il contenuto delle liberalizzazioni, ma per il coraggio e l'iniziativa. Ora si è avviato un sistema di riforme. Probabilmente col tempo si riuscirà anche a migliorarle e renderle più coraggiose. 

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