mercoledì 12 giugno 2013
L'euro sotto esame tedesco
Le borse stramazzano, lo spread riparte. Il motivo di tanta preoccupazione è dato dalla attesa sentenza della Corte Costituzionale Tedesca sul programma OMT (Outright Monetary Transactions) rispetto alla sua costituzionalità. Una preoccupazione vera ma forse esagerata. Come se finora tale programma avesse veramente definitivamente risolto qualcosa. Si è trattato di un piano di acquisto dei bond periferici minimale, il cui impatto è stato più psicologico che reale. Forse un impatto ben maggiore sui vari bond spazzatura e semi spazzatura lo ha avuto il Quantitative easing del Giappone.
"Lo spettro della fine dell'euro torna ad aleggiare sui mercati. Una paura che sembrava allontanata, almeno a giudicare dal netto calo di rendimenti e spread dei titoli periferici dell'eurozona visto in questi mesi, ma che è tornata.
La ragione è che la misura che più di tutte ha contribuito al miglioramento del clima sui debiti sovrani ora rischia di saltare. Stiamo parlando del programma Omt
...
Questa misura finora non è stata ancora utilizzata ma il solo fatto che la Bce se ne sia dotata ha avuto un formidabile effetto deterrente contro chi speculava sulla fine dell'euro.
...
le dichiarazioni rilasciate questa mattina dal presidente della Corte Andreas Vosskuhle non sono certo di buon auspicio. Il giudice infatti ha dichiarato che il giudizio di costituzionalità sullo scudo anti-spread della Bce prescinderà dall'efficacia che questo ha avuto nel calmare le tensioni sui debiti sovrani."
(www.ilsole24ore.com)
Ma in realtà si tratta di far cadere il velo da una scomoda verità. La Bce è impotente, a causa dei freni imposti dalla Bundesbank, fa solo annunci, mezze minacce, ma poi non prende o prende provvedimenti blandi. Scrive M. Bottarelli su Il Sussidiario.net:
"... non riesco né ad appassionarmi, né a preoccuparmi troppo per la riunione della Corte costituzionale tedesca sulla legittimità del programma di acquisto Omt della Bce ... il Re è ormai nudo, il famoso bazooka annunciato la scorsa estate da Draghi è solo un’enorme pistola ad acqua ... la Bce ha già abbassato aspettative e cresta rispetto al suo piano di acquisto obbligazionario.
...
«per paura di un giudizio della Corte costituzionale federale, la Bce ha rivelato i confini entro i quali si muoverà il controverso piano di acquisto obbligazionario Omt».
... «la Bce ha limitato il suo programma a un volume massimo di 524 miliardi di euro e ha già comunicato questa decisione alla Corte tedesca». Insomma, il cagnolino ha smesso di ribellarsi al padrone abbaiando alla luna e ha detto chiaro e tondo che in caso di necessità ci saranno a disposizione 524 miliardi di euro per acquistare bond italiani, spagnoli, irlandesi, portoghesi e greci.
E perché lo ha fatto la Bce? ... «Apparentemente, per rendere il programma legalmente meno v ulnerabile, tanto che la Bce ha comunicato di aver commissionato pareri legali rispetto al perimetro di azione dello stesso. L’Eurotower ha definito il processo come di “contenimento”»."
(www.ilsussidiario.net)
La Bce dovrebbe coordinare in modo indipendente tutte le banche centrali europee. Invece pare sia la Bundesbank a coordinare la Bce, alla faccia dell'indipendenza. La Germania tirando troppo la corda rischia però di essere travolta essa stessa dalla crisi dell'eurozona. Purtroppo i dirigenti politico-economici tedeschi sono vittime di un abbaglio di una presunta superiorità, a prescindere dalla situazione al contorno dell'eurozona, come per esempio della politica monetaria europea.
E' indubbio che l'economia tedesca ha capacità superiori a qualsiasi altra economia europea, ma se si disgregasse la zona euro, buona parte di questo vantaggio potrebbe essere ridimensionato. I tedeschi si ritroverebbero con una moneta molto forte, circondati da paesi con monete supersvalutate e quindi superconpetitivi dal lato manifatturiero. L'economia tedesca comincerebbe istantaneamente a "sgonfiarsi" e a riallinearsi su potenzialità più realistiche.
"Ora, al netto di una situazione simile, (cioè di una Bce impotente già ora nda) vi pare che ci sia da temere o sperare troppo nelle decisioni che arrivano da Karlsruhe? L’eurozona, così come la conosciamo, è già morta e sepolta, serve soltanto mettersi d’accordo sulle modalità per le esequie."
(www.ilsussidiario.net)
Secondo Bottarelli sarebbe in corso un ripensamento rispetto alla corsa disperata verso qualsiasi bond che offra un rendimento spettacolare. La fuga dai bond pericolosi (compresi i Btp) starebbe però avvenendo in sordina, per non preoccupare eccessivamente i piccoli investitori, il parco buoi che continua a giungere al novello Eldorado, e non far precipitare la situazione di colpo. La fuga dai bond rischiosi sarebbe però in atto come dimostra il grafico dell'Indice dei Bond Spazzatura, che ha visto una discesa continua dei tassi fino al 9 maggio, ma ora i rendimenti medi dei bond pericolosi sta risalendo velocemente:
Se prima si invogliava a fare investimenti rischiosi, oggi i messaggi subliminali sono di segno opposto:
"... le principali banche avessero cominciato a “consigliare” caldamente ai propri clienti l’acquisto del nuovo bond ristrutturato greco, capace di segnare un aumento del 300% in un anno. Bene, negli ultimi sei mesi quel foglio di carta ha guadagnato un 11 9% e la Borsa di Atene un bel 53%, anche grazie alla certificazione di Ue e Fmi rispetto agli obiettivi debito/Pil di Atene: per i due organismi, il Paese era finalmente “stabilizzato”. Ma se così è, perché domenica lo stesso Fmi ha reso noto che si sarebbe rifiutato di partecipare a ulteriori programmi di salvataggio della Grecia, a meno che non fosse assicurato il finanziamento del Paese per dodici mesi?"
(www.ilsussidiario.net)
E come se l'Fmi indicando un intervento sbagliato in Grecia annunciasse un allarme di fuga generale, senza dirlo però in modo palese.
Penso che le banche centrali che in questi anni si sono date più da fare con i Quantitative easing, stiano studiando un modo per uscirne senza provocare un crollo istantaneo della finanza mondiale. Quindi dicono e non dicono. Per esempio la Fed che annuncia che in futuro uscirà dalla politica di Qe e il giorno dopo smentisce. Per esempio la banca del Giappone:
"Sempre sul fronte delle banche centrali è da registrare il direttivo della Bank of Japan (BoJ) che ha confermato la politica monetaria ultraespansiva quantitativa e qualitativa (Qqe) annunciata il 4 aprile
...
Non sono state annunciate ulteriori misure espansive come una parte del mercato si aspettava e questo ha innescato il rialzo del cambio yen-dollaro e la flessione della Borsa che ha perso l'1,45 per cento. "
(www.ilsole24ore.com)
Si rimane in attesa, ma è evidente che il picco della crescita finanziaria è stato raggiunto. Le borse mondiali hanno corso tantissimo, persino quelle che avrebbero dovuto crollare e chiudere per fallimento (vedi "La borsa più pazza del mondo"). Ora non resta che gestire la discesa a valle dal picco, sperando che sia il meno ripida possibile.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento