domenica 2 giugno 2013

Passate le elezioni gabbati i grillini


Legge elettorale incertum: da Porcellum forse a Porcellinum.
Ma rimborso elettorale più che certum.
Come sfruttare al meglio le idee elettorali dell'avversario: fare finta di annullare il rimborso elettorale non per mantenerlo, ma forse per triplicarlo!

La casta politica ormai conta come il due di picche. Dall'autunno sarà l'Europa a decidere per noi con il two pack, ma il "... ceto politico che rappresenta ormai solo se stesso, finge di accettare ciò che fino a ieri definiva populismo e cioè l’abolizione dei rimborsi elettorali, ma mette in piedi un meccanismo infernale per cui i contributi pubblici alle forze politiche rischiano di raddoppiare e triplicare....
Come tutti hanno probabilmente già letto e sentito il nuovo meccanismo si basa su un 2 per mille ... che nella dichiarazione dei redditi dovrà essere assegnato o allo stato o ai partiti, ma che funziona come l’8 per mille alla Chiesa che tante soddisfazioni ha dato al Vaticano: se non indichi nulla il tuo 2% andrà comunque in quota proporzionale al finanziamento dei partiti e avrà il carattere di prelievo forzoso. Si mormora che ci sarà un tetto di 61 milioni per anno: non ci credo, ma anche fosse, questo significa di fatto un raddoppio netto nell’arco di una legislatura di quel contributo pubblico che si voleva abolire. Senza parlare di sedi e bollette gratuite, dei fantomatici corsi di formazione politica, di servizi di vario tipo e persino della la concessione gratuita di spazi televisivi."
(ilsimplicissimus2.wordpress.com)

Complimenti a Letta. Il titolo è elettoralmente azzeccato: eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti. Il contenuto della norma è ancora più azzeccato... per i partiti.
Ma non finisce qui:

"... la truffa è doppia perché fingere di voler eliminare i contributi pubblici quando invece li si aumenta vertiginosamente serve anche a fare un’altra operazione, quella di aprire definitivamente le porte al lobbismo. Infatti viene prevista una detrazione fiscale per le donazioni volontarie pari al 52% per gli importi compresi fra 50 e 5 mila euro annui e al 26% per le somme tra 5 mila e 20 mila.
...
... si mette in moto un meccanismo perverso di condizionamento dei partiti conditi da meccanismi di evasione nascosta e di collusione. Questo senza parlare delle Fondazioni dove si può fare di tutto e di più. Naturalmente la detrazione fiscale non obbliga il donatore a rinunciare alla privacy e ad apparire in chiaro come sostenitore di questo o quel partito o magari di più partiti, lasciando gli elettori ignari delle pressioni e degli interessi che si muovono dietro le quinte."
(ilsimplicissimus2.wordpress.com)

Non ci siamo capiti, cari signori della politica. Non era esattamente questo che gli italiani volevano. Non era un altro inutile foglietto da firmare alla presentazione dell'Unico.

"Il referendum del ’93 ha già dimostrato che gli elettori non vogliono il finanziamento pubblico. E tutti sanno che se quel referendum fosse riproposto avrebbe un risultato ancora più ampio. Dibattere ancora se sia giusto o sbagliato mantenere la politica con soldi dei contribuenti (magari approfittando della loro distrazione al momento della compilazione dei 730) non ha quindi senso. L’abolizione va semplicemente approvata.

Da questo orecchio, però, sia Pd che Pdl non ci sentono. Solo che i primi, con poche eccezioni, lo dicono esplicitamente (e anche per questo hanno pareggiato le ultime elezioni politiche). Mentre i secondi, più avvezzi alle balle spaziali, in gennaio avevano addirittura fatto firmare a tutti i loro candidati un impegno solenne in cui i futuri parlamentari dichiaravano che avrebbero votato il “dimezzamento degli emolumenti” e “una legge che azzeri il finanziamento pubblico ai partiti”
...
Ora, visto che il M5S è l’unica forza ad aver rinunciato da subito a 42 milioni di euro di rimborsi elettorali e ad aver portato a 5000 euro lordi lo stipendio dei suoi parlamentari (diaria e rimborsi esclusi), viene da chiedersi per quale motivo la maggioranza abbia deciso di fornire unassist così chiaro al movimento di Grillo.
...
Pd e Pdl sono convinti di poter governare per 5 anni. E lo sono ancor di più dopo i risultati delle ultime amministrative (a loro delle astensioni non importa nulla)."

(www.ilfattoquotidiano.it)

Ecco l'idea del futuro per un paese come l'Italia che avrà recessione a non finire per 50 anni: fondare un partito per arricchirsi facilmente. Ma attenzione, probabilmente le prossime elezioni non sono così vicine:

"Silvio Berlusconi si rende infatti conto che far saltare il governo potrebbe non servigli per risolvere i suoi processi e, dati alla mano, teme che una vittoria Pdl non sia poi così certa. Stessi timori (rispetto a nuove elezioni) li ha il Pd. Entrambe i partiti hanno infine paura di Matteo Renzi (considerato dalla nomenklatura democratica un corpo estraneo) e dei sondaggi che a livello nazionale danno ancora molto alti i 5 Stelle.

Questa somma di debolezze, finisce paradossalmente, per rendere più forte l’esecutivo. Il tirare a campare diventa per tutti una parola d’ordine."

Tanti, tanti auguri di farcela signori della casta. E' una mossa pericolosa. Non è detto che tirare a campare, e dire sempre di si all'Europa e alla Merkel di questi tempi porti fortuna. L'elastico dell'economia, ma forse meglio dire della finanza mondiale, è tirato al massimo (vedi "Spread a 600, la verità "nascosta" sull'Italia" - www.ilsussidiario.net). Se scappa di mano, ci si prende tutti una "facciata" micidiale. E la casta potrebbe schiantarsi contro la rabbia popolare. Io non penso che movimenti come il Cinquestelle si stiano sgonfiando. Proprio per niente.

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