"I recenti dati pubblicati da Eurostat hanno mostrato che la zona della moneta unica ha lasciato la recessione alle spalle, ma l'Italia ancora arranca. Ciononostante, per Saccomanni la ripresa dell'economia in Italia "è in corso" e "stiamo uscendo dalla fase di recessione. Nel terzo trimestre - aggiunge - prevediamo una stabilizzazione dell'economia, che significa sempre una coesistenza di dati positivi e negativi, tipica dell'uscita da un ciclo"
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"L'incertezza politica è un fattore negativo" dal punto di vista della "ripresa della fiducia nella capacità di crescita economica", ha sottolineato infatti il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, in una conferenza stampa al G20 di San Pietroburgo. "Speravo che questa cosa fosse oramai una cosa del passato mentre invece purtroppo i focolai di incertezza politica, sia a livello nazionale che a livello globale - basta pensare alla situazione in Medio Oriente - sono sempre dietro l'angolo", ha rimarcato."
Sarebbe necessario per il nostro paese vedere un'inversione di tendenza, che ci renda meno amare la perdita di sovranità economica e politica. Ma forse questa ripresa è stata solo una pausa estiva. Una distrazione temporanea dopo mesi di cinghie tirate fine all'ultimo foro. La mini ripresa europea è ancora molto dubbia, e sembra piuttosto una ripresa generata da spesa statale di chi ancora se la può permettere (vedi "Nella ripresa europea vince Keynes vs austerity").
Se si guarda solo all'Italia, è veramente difficile scorgere i segni di una tale ripresa. Tutti i dati sembrano annunciare un peggioramento. Sarebbe bello potersi lasciare alle spalle mesi e mesi di depressione, ma a mio parere l'ottimismo di Letta e dei suoi ministri dipende unicamente dalla paura di una crisi di governo. Crisi che ne' il governo, ne' gli alleati del Pdl sono in grado di evitare. Il Pd si è già esposti troppo, perdendo la faccia sull'Imu e altre questioni. Il centro sinistra deve dimostrare un minimo di dignità, non può aiutare Berlusconi direttamente. Spererebbe almeno di farlo senza esporsi direttamente, senza che il suo elettorato lo possa accusare di connivenza con il condannato. Ma è difficile trovare un modo.
Per contro, è lo stesso Saccomanni a indicare una possibile via d'uscita per Berlusconi, quando parla di incertezze a livello globale. Se infatti il conflitto con la Siria dovesse deprimere i mercati e impennare gli spread, il Cavaliere potrebbe provocare la crisi di governo senza assumere nessuna responsabilità sulla crisi economica che verrebbe addebitata alla guerra.
Staremo a vedere come si evolvono le cose, in quanto Obama potrebbe avere la "fortuna" di un voto contrario del Congresso, ed evitare di fare una guerra che in fondo non lo entusiasma. Gli Usa inoltre appaiono piuttosto isolati, gli alleati storici sono riluttanti ad entrare nel conflitto, ad esclusione della Francia.
I dati economici dell'Italia comunque, come scrivevo sopra, non preannunciano nessuna ripresa:
EXPORT EXTRA-UE A LUGLIO 2013 -2,0% SU GIUGNO, mentre le importazioni crescono dell’1,6% (li trovate QUI): A luglio 2013, il surplus commerciale con i paesi extra Ue è pari a +2,8 miliardi di euro, in espansione rispetto all’avanzo di 1,9 miliardi dello stesso mese del 2012, ma a livello destagionalizzato l’attivo si ridimensiona. Nel periodo gennaio-luglio 2013 il saldo commerciale con i paesi extra Ue è pari a +10,5 miliardi a fronte di un disavanzo di 3,6 miliardi nello stesso periodo del 2012.
CONSUMI ELETTRICI AGOSTO -5,7% annuo (li trovate QUI): Nel mese di agosto 2013 l’energia elettrica richiesta in Italia, pari a 25,5 miliardi di kWh, ha fatto registrare una flessione del 5,7% rispetto ad agosto dello scorso anno. Depurata dagli effetti di calendario e temperatura, la variazione della domanda elettrica di agosto 2013 diventa tuttavia -4,0%.
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ENTRATE FISCALI: -7,7% a Luglio (litrovate QUI)
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Nel complesso comunque i dati dell’economia reale ancora non segnano una svolta. La svolta c’e’ stata negli indicatori previsionali e nei dati degli ordinativi, ma a livello di economia reale ci sono ancora “nuvoloni”."
ENTRATE FISCALI: -7,7% a Luglio (litrovate QUI)
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Nel complesso comunque i dati dell’economia reale ancora non segnano una svolta. La svolta c’e’ stata negli indicatori previsionali e nei dati degli ordinativi, ma a livello di economia reale ci sono ancora “nuvoloni”."
Lo Stato difende i suoi conti come può. Il modo più semplice è aumentare le entrate. Ma come insegna Laffer, non si possono superare certi limiti di imposizione fiscale.
- Per quanto le tasse continuino ad aumentare lo Stato non riesce ad incrementare significativamente le proprie entrate
- Ogni nuovo amento della pressione fiscale produce ulteriori collassi nella base imponibile e l’aumento del mercato nero.
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Tra gennaio e luglio del 2013 le entrate fiscali sono aumentate del 1,2%.
Ma sono davvero aumentate?
In realtà no, i dati delle entrate fiscali sono grezzi cioè non corretti per l’inflazione. Attualmente il tasso annuale di inflazione è proprio dell’ 1,2% dunque le entrate fiscali in termini reali hanno avuto una crescita pari a zero.
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Facendo la differenza, vediamo che la variazione delle entrate fiscali del 2013 andrà appena a coprire l’aumento della spesa per interessi che l’Italia sta affrontando nel 2013.
E’ del tutto evidente che la situazione è destinata a peggiorare di anno in anno se non si interverrà in maniera feroce sulla spesa pubblica e probabilmente di dovrà passare da una ristrutturazione del debito pubblico"
(www.rischiocalcolato.it)
E' il solito serpente che si divora la coda: aumentano le tasse, si riduce la voglia e la capacità di intraprendere, si riduce perciò la base imponibile cioè la ricchezza prodotta, per pagare i costi dello Stato si devo aumentare ancora le tasse, e il ciclo si ripete fino all'inevitabile crack.
E comunque, gli aumenti di tasse, oltre a deprimere l'economia privata, non stanno migliorando i conti pubblici:
Il peggioramento riflette sia la diversa platea dei contribuenti interessati allo slittamento delle scadenze fiscali, sia un’accelerazione della dinamica dei prelievi delle amministrazione pubbliche, anche in relazione al pagamento dei debiti pregressi.
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COMMENTO
Si arrampicano sui vetri e tra l’altro…… e’ sparita la frase di rito che accompagnava i precedenti comunicati e che diceva che “il fabbisogno e’ in linea con le previsioni“.
Se notate da qualche mese e’ sparito dai comunicati il dato cumulato annuo….
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Ma ci siamo noi a ricordarvelo:
Dall’inizio dell’anno il peggioramento è di 26,2 miliardi visto che il dato cumulato dei primi cinque mesi è di 60,1 miliardi contro i 33,9 miliardi dello scorso anno. 26,2 miliardi di peggioramento e’ una cifra enorme."
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Nella relazione depositata alla Camera sugli effetti del decreto Imu, il Ministero dell´Economia ha evidenziato che nel 2014-15 i valori programmatici di indebitamento netto registrano un peggioramento dello 0,7% del Pil.
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Questo dato segue quelli del Fabbisogno: tra Gennaio ed Agosto il fabbisogno esplode (peggioramento di 26,2 miliardi).
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Deficit dello 0,7% (circa 11 miliardi) e non tocca quelle del 2013 dove si prevede il Deficit al 3%. Curiosamente, la nostra stima di Deficit nel 2013 e’ del 3,7%-4,2%
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Perche’ mai l’abolizione dell’IMU nel 2013 fa peggiorare il Deficit nel 2014 e 2015?
Non e’ che a Dicembre il Governo blocchera’ una serie di trasferimenti (ad enti locali, INPS, Imprese, etc) rimandandoli a Gennaio 2014, per abbellire in modo artificiale i conti del 2013?"
Quando non si sa più cosa fare si ricorre alla cosmesi finanziaria, sperando che nel 2014 le cose vadano meglio, o ci sia un altro governo a doversene occupare.
Ma se la ripresa è in corso, deve essere del tipo montiano. Quella che descrisse così bene M. Monti nel 2012: "la ripresa e dentro di noi"...
Perché osservando i dati basilari delle attività svolte in Italia, la ripresa "fuori di noi" non si vede proprio:
Vi faccio una domanda: esiste una qualsiasi attività umana moderna che non faccia uso di energia elettrica, e dunque esiste una qualche attività produttiva che non faccia uso di energia elettrica?
Ovviamente no."
(vedi grafico a inizio post ndr)
Non c’è alcuna ripresa, siamo al completo disastro industriale. I prossimi mesi al massimo ci regaleranno un breve tregua nel tasso di decrescita niente di più. Nulla di strutturale è cambiato in Italia a livello di :
- Pressione fiscale
- Pressione burocratica
- Efficenza della magistratura civile
Dunque, avrei una domanda: ma di che cazzo stiamo parlando eh?
p.s. per favore, non parlatemi di efficenza o altre idiozie di questo genere. Per fare efficenza ci vogliono investimenti, per fare investimenti ci vogliono soldi"
(www.rischiocalcolato.it)
Io ci spero ancora in una ripresa. Ma ormai siamo purtroppo abituati ai continui annunci a vuoto. Probabilmente non si vuole shoccare i cittadini italiani con politiche troppo innovative, come per esempio dire la verità: si preferisce continuare nel solco berlusconiano del promettere e non mantenere, per evitare alla cittadinanza un trauma improvviso...
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