venerdì 13 settembre 2013

Ripresa acerba


Non sanno più che aggettivi dare ad una ripresa che vedono nelle loro sfere di cristallo come cartomanti, ma che nelle statistiche latita. Ieri si è cimentato anche Draghi in queste acrobazie lessicali:

""I germogli della ripresa sono molto, molto verdi". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, durante una conferenza stampa a Riga in Lettonia. Secondo il governatore l'inflazione nel 2013 e nel 2014 resterà sotto al 2%. Draghi ha sostenuto anche che l'istituto di Francoforte "non sta terminando" gli strumenti a sua disposizione. "L'euro è una valuta forte e stabile" ha affermato il presidente della Bce che poi ha aggiunto: "La Banca centrale europea ha mantenuto la stabilità dei prezzi in linea con il suo mandato nonostante la più grave crisi sperimentata dal 1930. Noi abbiamo difeso la nostra moneta dai timori infondati di un crollo della zona euro. Questo vuol dire che i paesi che oggi entrano nell'euro possono essere sicuri che il pilastro centrale, la politica monetaria, è sana"."

Insomma per Draghi è tutto a posto: l'inflazione è stabile e il popolo stremato può godere dei non aumenti dei prezzi. E la ripresa è ancora acerba, cioè immatura, cioè non esiste ancora...

Anche Olli Rehn vede la ripresa:

""Ci sono timidi segnali di ripresa economica nel Vecchio Continente. Bisogna sforzarsi per agganciarli e la cosa peggiore che un Paese possa fare in questo momento è gettarsi in pasto a una crisi politica". Il subliminale è: "Italia, sei avvisata".
Oggi è toccato a Olli Rehn, commissario Ue per gli Affari economici, ribadire il concetto. "Vediamo i primi segnali che indicano come l'economia dell'Eurozona possa essere davanti a una svolta"
...
Rehn ha però aggiunto alle sue parole: nonostante alcuni "rischi significativi" credo che abbiamo "svoltato l'angolo", e "se i governi fanno le riforme e rispettano gli impegni potremo vedere una ripresa il prossimo anno e un miglioramento dell'occupazione". I rischi risiedono proprio nella sfera della politica, che chiama in causa l'Italia: "Vi sono rischi significativi, fra cui l'instabilità politica in alcuni Paesi" - ha detto Rehn - che si unisce alla temuta possibilità di "passi indietro su alcune riforme". In seguito, anche il Fmi ha voluto far sentire la sua voce: "E' importante che l'Italia mantenga i progressi messi a segno" "

(www.repubblica.it)

Ma anche Olli sembra vedere una ripresa molto italiana: cioè una ripresa per scongiurare la crisi di governo.

In Italia Confindustria malgrado il disastro del settore industriale vede anch'essa la ripresa, soprattutto dopo la minaccia di crisi di governo.

"In Italia gli italioti (e non solo) si fanno sempre più incantare dal martellante CORO che decanta la cosiddetta SVOLTAe la fine dell'eterna Recessione Italiana...

Oggi si è aggiunta anche Confindustria,

Confindustria vede la ripresa
Secondo il centro studi, l'economia italiana è alla svolta, pil in rialzo già nel quarto trimestre (+0,3%). Ma serve stabilità politica con un [...] ripetendo il solito mantra dell'indispensabile "stabilità politica ad ogni costo"...ovvero del Governo del PUdC (Partito Unico della Casta) che segua i dettami della Troika...
(tra parentesi vi metto un mio malignetto tweet...: ahhh ecco perchè Confindustria ha parlato di svolta... Confindustria: pranzo di lavoro per Squinzi e Saccomanni http://t.co/qe4hDNtfU3)

TRADUZIONE del CONCETTO DI SVOLTA = un possibile rimbalzino ciclico da +0,5% di PIL vs. -10% di PIL e -25% di produzione industriale in pochi anni (+ disoccupazione Reale sopra al 20%)...

Il bello è che questa "svolta" si sarebbe ottenuta
SENZA FARE praticamente NULLA........"

(www.ilgrandebluff.info)

"L'Italia è «al punto di svolta» ma l'uscita dalla crisi «sarà lenta». È quanto afferma il Centro Studi Confindustria negli Scenari economici. «Le più recenti indagini qualitative - spiega il Csc - concordano nel rilevare il recupero dell'attività economica. Rispetto a quanto osservato nella prima metà del 2009, tale recupero è meno netto. Ciò a conferma delle persistenti difficoltà.I Dati, comunque, confermano, che l'inversione di tendenza è prossima». Secondo il Centro studi di Confindustria, il rimbalzo positivo del Pil ci sarà nel corso dell'ultimo trimestre di quest'anno. La crescita proseguirà l'anno prossimo a ritmo contenuto (+0,2% medio a trimestre). A fine 2014, la distanza dai livelli pre-crisi sarà ancora del 7,8 per cento.
...
L'Italia è ormai fuori dalla recessione, il che non significa che sia fuori dalla crisi. Negli "Scenari economici" il Centro studi di Confindustria rivede un po' al rialzo la variazione del pil dell'Italia nel 2013 e nel 2014: -1,6 % (da -1,9%) e + 0,7% (contro +0,5%). «Il ritorno a incrementi congiunturali è sempre atteso nel quarto trimestre dell'anno», si legge nel rapporto presentato questa mattina nella sede degli imprenditori. Il dossier prosegue: «L'export e la ricostituzione delle scorte guidano l'uscita dell'Italia dalla recessione, la seconda della lunga crisi iniziata nel 2007. L'uscita sarà però lenta». Le previsioni del Csc collocano «l'interruzione della caduta del pil nel terzo trimestre di quest'anno e il ritorno a variazioni positive nel quarto». "

(www.unita.it)

Insomma questa ripresa è un concetto quasi esoterico: è acerba, è una svolta, è la fine della recessione ma non la fine della crisi... più che un economista bisognerebbe consultare Hermes Trismegistus.

Scommetto che se dovesse essere scongiurata la crisi del governo Letta, la ripresa tornerebbe ad essere prevista nell'ultimo secondo, dell'ultimo minuti, dell'ultim'ora, dell'ultimo giorno, dell'ultimo trimestre, del 2014... ma più facilmente senza ombra di dubbio nel 2015, salvo che il volo su cui si è imbarcata non sia in ritardo causa scioperi...

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