Cosa sta accadendo all’Occidente? Dopo aver dominato il mondo con la sua tecnologia, con le sue capacità politiche, con la democrazia e l’industria, ma anche con la sua macchina militare in grado di controllare le maggiori fonti d’energia e di materie prime, l’Occidente ha deciso di condividere parte della sua potenza con il resto del mondo. Anche se inconsapevolmente.
Si è perciò giunti all’invenzione della “globalizzazione”, che in realtà è consistito nella delocalizzazione delle produzioni industriali nei paesi in via di sviluppo. Il piano delle multinazionali era ingegnoso: produrre a basso costo e rivendere ai “ricchi” occidentali beni e servizi a prezzo pieno, guadagnandoci un sacco di soldi.
Ma come in tutti i piani ingegnosi, c’e qualcosa che non torna. Come fanno i “ricchi” occidentali a mantenersi tali se gli si toglie il lavoro a beneficio delle economie emergenti? Infatti gli occidentali non sono più ricchi come prima: chi ha ancora un lavoro decente teme di perderlo e deve accontentarsi di uno stipendio medio basso; chi cerca un lavoro deve accontentarsi di qualcosa di molto simile a un impiego nei paesi emergenti, ex terzo mondo.
Vediamo cosa accade nei due principali campioni dell’economia occidentale, oggi in una situazione in bilico tra crisi e crescita: gli Usa e la Germania.
“Come è potuto succedere? L’America, lo zar del capitalismo, sta diventando un paese del terzo mondo!
Secondo la più recente relazione dell’U.S. Census Bureau, 46,2 milioni di statunitensi sono poveri. Ovviamente, coloro che dissentono ci diranno che i poveri, per come sono definiti negli Stati Uniti, includono famiglie che hanno generalmente un’alimentazione adeguata, una casa, una televisione, il telefono e probabilmente un DVD e/o un PC e un'automobile.
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per come viene definita nel 2010 dal Census Bureau per una famiglia con due bambini, [la retribuzione annua] è di 22.113 dollari (1843 $ al mese n.d.r)
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Una famiglia tipica di quattro persone negli Stati Uniti spende 664,20 dollari al mese per l’alimentazione, supponendo che mangino con un piano al risparmio, …; con un approccio meno attento si arriva a 1.013,80 dollari al mese. Questo significa che alla famiglia rimangono 1.178,55 dollari al mese per tutto il resto, compresa l’assicurazione sanitaria per 414 dollari al mese, la rata media nazionale. Pertanto, alla famiglia di quattro persone rimangono 764,55 dollari per cose come: il pagamento dell'automobile (il pagamento medio per l’auto negli USA è di 475 dollari, ma, visto che si tratta di poveri, supponiamo che sia la metà di questa somma per un'automobile di classe inferiore, ossia 237,50 dollari al mese); per l’assicurazione per l’auto (la media in base ai dati nazionali è di 137,91 dollari al mese); la casa (il costo medio mensile per l’abitazione per gli affittuari ammonta a circa 700 dollari al mese). Sommando tutto questo, mancano 310,86 dollari per mese. Pertanto, la famiglia media di quattro persone deve ridurre di 310,86 al mese la spesa per alimentazione, assicurazione sanitaria, trasporti e casa per non finire in perdita. Non sorprende che molti statunitensi non abbiano l’assicurazione sanitaria, perché, se la eliminano, hanno 103,14 dollari cioè (3,44 dollari per giorno) per lavarsi i vestiti e i denti, per i film, per l’acquisto di vestiti o scarpe, libri, riviste, benzina, per le riparazioni dell'automobile, per le spese di emergenza e per tutto il resto che si può volere. Sono davvero poveri!
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Il libero mercato capitalista senza freni non funziona! È un ordine socioeconomico obsoleto che indebolisce sistematicamente le classi medie e basse
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È corretta la Teoria dell'alienazione di Karl Marx? Afferma che l'alienazione è il risultato sistemico della natura del capitalismo mediante il quale i lavoratori perdono invariabilmente il controllo del proprio destino quando sono sottoposti al controllo della borghesia sui mezzi di produzione, progettati per ricavare il massimo valore aggiunto dai lavoratori nell’ambito della concorrenza industriale. È esattamente ciò che hanno realizzato i liberi mercati capitalisti privi di regole, che hanno esportato il valore del lavoro al minor offerente, che sia Cina o India, Messico o il Sud-Est Asiatico. Tutto questo ha schiacciato la classe media negli Stati Uniti…
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La cosa spiacevole è questa: la Teoria dell'Alienazione è corretta, perché il capitalismo, una volta che gli fu permesso di fissare le regole, ha distorto la politica fiscale, favorendo il capitale rispetto al lavoro”
(CAPITALISMO DA TERZO MONDO (L'ALIENAZIONE SI FA GLOBALE) - www.comedonchisciotte.org)
L’articolo in pratica descrive la dura situazione del popolo statunitense schiacciato dalla delocalizzazione selvaggia. La stessa cosa vale per gli italiani, che hanno come unico vantaggio qualche ammortizzatore sociale in più. Le aziende vivacchiano e rimangono qui finchè possono usufruire della Cassa Integrazione. La quale garantisce anche una certa pace sociale.
“In un periodo in cui il tasso di disoccupazione in Francia, Italia, Regno Unito e gli Stati Uniti sono stabilmente all’8%-9%, molti si rivolgono all'apparente miracolo del mercato del lavoro tedesco per imparare.
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Il numero dei lavoratori a tempo pieno con basso salario – talvolta definiti come coloro che hanno un reddito inferiore ai due terzi di quello medio – è salito al 13,5 percento, pari a 4,3 milioni, tra il 2005 e il 2010, un incremento tre volte più rapido rispetto agli altri impieghi, secondo i dati dell'Ufficio del Lavoro.
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I dati dell’OCSE indicano che il lavoro a basso salario riguarda il 20% dei lavori a tempo pieno in Germania, in confronto all’’ 8,0% in Italia e al 13,5% in Grecia.
Le nuove categorie di lavori a basso reddito, sovvenzionati dal governo – un’ipotesi presa in considerazione in Spagna – si sono dimostrate particolarmente problematiche. Alcuni economisti parlano di un fallimento.
Furono create per aiutare le persone con cattive prospettive di lavoro per essere alla fine reintegrati nel mercato regolare del lavoro, ma le ricerche mostrano che, nella maggior parte dei casi, non portano a niente.
Gli imprenditori hanno pochi incentivi per creare lavori a tempo pieno se sanno che loro potranno assumere lavoratori con contratti flessibili.
In questo momento un lavoratore su cinque è impiegato con un "mini-lavoro", e guadagna un massimo di 400 euro esenti da imposte. È l’attività principale per quasi cinque milioni di persone, richiedendo in compensazione sussidi finanziati dal pubblico.
“I lavori a tempo pieno sono stati divisi in mini-lavori", ha detto Holger Bonin del think-tank ZEW con sede a Mannheim.
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Questo sviluppo non è stato certo fortuito. È il risultato dei cambi delle politiche perfezionato nei primi ‘000 dall’allora Cancelliere Gerhard Schröder. Nel 2005 Schröder annunciò con orgoglio al Forum Economico Mondiale a Davos in Svizzera che "noi abbiamo costruito uno dei migliori settori a basso salario in Europa".
Il New York Times ha così descritto il miracolo del lavoro in Germania:
Ma, dietro al cosiddetto miracolo economico tedesco, c’è una sottoclasse di impiegati mal pagati, i cui redditi poco hanno goduto dalla stabilità del paese, tanto che si sono contratti nei termini reali nell’ultimo decennio, secondo i dati più recenti.
E, a causa delle politiche statali che hanno lo scopo di tenere bassi i salari per scoraggiare la delocalizzazione e incoraggiare la formazione professionale, non è probabile che i redditi di questi lavoratori riescano a salire rapidamente.
E, quindi, è probabile che dovranno continuare a dipendere dai programmi di aiuto statali per far quadrare i conti, al costo di miliardi di euro annui pagati dai contribuenti.
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Queste nuove politiche lavorative non hanno solamente colpito i lavoratori tedeschi, ma hanno anche largamente contribuito alla crisi sempre più acuta dell’Europa. I bassi salari e il lavoro insicuro hanno aiutato gli imprenditori tedeschi per aumentare le esportazioni e limitare le importazioni.
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Non c’è da sorprendersi che la Germania stia esportando così bene, e che le altre economie europee abbiano difficoltà a competere. Mentre i politici tedeschi danno la colpa alle altre economie per i loro problemi, è un fatto che la crescita tedesca sia dipesa dagli alti consumi e dai prestiti contratti in questi paesi. “
(GERMANIA, UN FALSO MODELLO - www.comedonchisciotte.org)
Qual’è stata la differenza della politica economica tedesca rispetto alla statunitense? Lo Stato tedesco ha cercato di difendersi dalla delocalizzazione rendendo “convenienti” i lavoratori indigeni, al contrario degli Usa che hanno completamente assecondato il fenomeno. In pratica si è detto all’industria: cerchi la miglior offerta lavorativa? Eccola in casa senza dover andare fino in Cina a costruire stabilimenti. Dice un proverbio cinese: se non puoi battere il tuo nemico, alleati… (o meglio allinea il costo del lavoro).
Anche l’Italia ha in parte seguito questa strada, ma come afferma l’articolista, non ha portato da nessuna parte.
Quindi quale sarà la strategia dell’occidente per il futuro prossimo? Dopo aver impoverito se stesso, il suo popolo, le sue conoscenze centenarie, non può far altro che rincorrere un equilibrio mondiale. Prima o poi, la discesa delle retribuzioni occidentali, si incontrerà sullo stesso piano delle retribuzioni indo-cinesi che intanto crescono.
Quando sarà raggiunto quell’equilibrio, tra chi scende e chi sale, sarà indifferente produrre in Usa, Germania, Italia, Cina o India. Tutti i lavoratori saranno mal pagati allo stesso modo. Faranno la differenza solo le regole ed i vicoli normativi.
Inoltre sarà controproducente produrre in oriente uno smartphone che sarà quasi impossibile vendere in Usa ed Europa a un prezzo decuplicato, perché non avrà più mercato. Quindi ognuno produrrà beni e servizi unicamente per il proprio uso.
Il livellamento economico potrebbe essere un bene per quell’80% di mondo che ha sempre vissuto sotto il giogo occidentale, ma sicuramente sarà un male per noi occidentali che per un secolo siamo stati abituati a stili di vita ben superiori al resto del mondo. E’ la legge del contrappasso. E forse è una legge giusta. Le conseguenze per noi saranno meno benessere, meno cure mediche, meno pensioni ecc.
Ma alla fine, il comportamento delle elites occidentali, è masochista: distruggendo il substrato su cui è stata creata l'industrializazione occidentale, si pongono le basi per la definitiva eclissi dell'occidente e della sua stanca e svogliata dirigenza.
Ma alla fine, il comportamento delle elites occidentali, è masochista: distruggendo il substrato su cui è stata creata l'industrializazione occidentale, si pongono le basi per la definitiva eclissi dell'occidente e della sua stanca e svogliata dirigenza.
Ma dal livellamento generale prima o poi nasceranno nuove eccellenze soprattutto nelle nazioni che non hanno ancora potuto sviluppare tutto il loro potenziale. Nazioni con livelli scolari medi quasi zero, avranno maggiori risorse per promuovere lo studio e quindi la possibilità di crescere una classe sociale di nuovi dirigenti in grado di migliorare le condizioni del loro paese.
Se Europa e Usa saranno in declino a causa del peso di ingenti debiti, altre nazioni potranno affacciarsi sul mondo e pretenderne una fetta. Queste nazioni sono gli attuali Brick, popolati da persone che hanno una gran voglia di emergere e raggiungere livelli di consumo superiori.
Quindi cosa ci resta da fare? Probabilmente chi vorrà rimanere competitivo dovrà imparare il cinese, perché l’oriente diventerà il nuovo centro del mondo. Chi vorrà fare fortuna, dovrà scendere a compromessi con i nuovi “mandarini”. Un tempo si andava a cercare fortuna in America, in futuro probabilmente andremo ad aprire pizzerie e fabbriche di pasta a Shanghai.
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