mercoledì 12 settembre 2012

Arriva la nuova lira: si chiamerà Btp o Bot




Pare che il governo stia facendo un esercizio di contabilità virtuale per inventarsi un modo per rispettare il pareggio di bilancio ed il fiscal compact. Da qualche parte si dovrà cavare fuori il denaro necessario per coprire le esigenze del bilancio pubblico. Cavare è proprio il verbo giusto, perchè ci vorrebbe una miniera di preziosi o un giacimento di petrolio saudita, per riuscire nell'impresa. La tassazione supera già il livello del 50%, non si può chiedere di più agli italiani. Si possono ancora spremere e tartassare i contribuenti trattandoli da potenziali evasori, tentando di ricavare qualcosa di più. Con il rischio però che aumentino gli attacchi alle sedi Equitalia.

Il governo, per quel che vale, si esercita sulla famigerata e irreale vendita del patrimonio immobiliare pubblico. Andando però a strappare i pezzi migliori agli enti locali. Che cosa intendono? Venderanno la casa comunale nel centro storico, il palazzo signorile della Regione, buttando i relativi uffici in mezzo alla strada? mah... Tanto poi non se ne dovrà occupare Monti, ma un eventuale governo Bersani se vince le elezioni nel 2013 (e anche le primarie). O forse si va verso un Monti bis con maggioranza bancaria?

"Esiste, infatti, un piano per cedere ogni anno una quota di patrimonio pubblico maggiore o uguale all'1% del Pil, in pratica con l'obiettivo di incassare circa 20 miliardi di euro. «Dobbiamo verificare se è possibile fare più dell'1%», ha spiegato Grilli precisando che si tratta di «una strada complessa» perchè «ci vuole la cooperazione degli enti territoriali e bisogna mettere in moto i meccanismi di trasferimento dal pubblico al privato»."

Per come la vedo io, è una chimera fare cassa con la vendita di immobili. E forse un po' per tutti, visto che all'incontro Ambrosetti di Cernobbio si torna a parlare di prestito forzoso.

"Ci ha pensato comunque il Comitato guida del Club Ambrosetti (team di capitani d'azienda e banchieri vicini alla società di consulenza) a elaborare una proposta-choc. Il prestito forzoso, ovvero la patrimoniale ripensata in maniera diversa: i grandi patrimoni - in caso di estrema necessità - dovrebbero essere obbligati ad acquistare i Btp a lunga scadenza al valore nominale (cioè al 100% del loro prezzo anzichè alle quotazioni di mercato). Una tassa che, in caso di particolari svalutazioni come quelle legate alla crisi del debito, puo' arrivare al 30% della cifra richiesta. L'intervento secondo i leader consultati da Ambrosetti allungherebbe la durata del debito e consentirebbe la «restituzione dell'imposta» perchè, se si aspetta la scadenza, ogni Buono del Tesoro viene sempre ripagato al 100%."

Da come vanno le cose in Italia, se la proposta va in porto, preparatevi a diventare ricchi. Non nel senso che avrete più soldi, ma perchè sarete considerati tali dallo Stato. Si è visto com'è andata a finire con la patrimoniale, che è diventata Imu e la paga chiunque ha un patrimonio minimo. Non solo i super ricchi, anzi forse loro riescono in qualche modo "scaricare" dalle dichiarazioni certi beni immobiliari.

Quindi potrebbe succedere che qualcuno faccia la pensata di pagare una parte degli stipendi in Bot. Sarebbe piuttosto facile farlo con i dipendenti pubblici. Così lo Stato avrà il suo prestito alla Giapponese, tutto interno alla nazione, senza il ricorso ad investitori esteri. E quindi con il disinnesco della bomba spread: potrà salire anche a 1.000, tanto lo Stato ai suoi cittadini pagherà gli interessi che vuole, anche lo 0%.

E gli italiani che faranno con i Bot in busta paga? All'inizio aspetteranno la scadenza per incassarli, ma quando diventeranno una massa cospicua, cominceranno ad utilizzarli come carta moneta con un suo valore nominale. Magari nei primi tempi solo per acquisti importanti, ma poi finirà che li useranno anche in panetteria per comprare due rosette...

Di fatto sarà quasi come ripristinare la sovranità monetaria. Un modo di stampare soldi, senza stamparli. Se poi la cosa prendesse piede, si avrebbe alla fine aumento di debito e gli stessi effetti inflattivi dello stampare soldi.

E se i tedeschi se ne dovessero accorgere e protestare per l'indebita emissione di euro-bot, già mi immagino la risposta dei nostri politici: non possiamo mica impedire che gli italiani si dilettino nel "baratto"!

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