(da: giuliasalfi.blogspot.it)
Renzi ha già vinto all'insaputa di Bersani, Vendola e degli altri partecipanti alle primarie. Non solo al famoso gioco di Mike Bongiorno. Renzi è come Berlusconi, cioè è sulla bocca di tutti. Come il Cavaliere si avvantaggia del detto: "parlatene male, ma parlatene".
E più il vecchio Pd cerca di attaccarlo e più si fa male. E in modo anche autolesionistico, senza che Renzi debba quasi rispondere colpo su colpo.
Renzi ha già vinto perché ha già cominciato a rottamare i vecchi dirigenti, senza nemmeno prendere ancora un voto.
Ha ceduto per primo il romanziere Veltroni. Che però forse non vale tanto come esempio di vecchio dirigente Pd. Sotto sotto forse Uolter è un po' renziano.
Ma la situazione più cafkiana è stata quella inscenata da D'Alema. Ha praticamente fatto quasi tutto da se. Ha rinunciato a candidarsi dopo una serie di no, si, ma, forse... praticamente esternando e rispondendosi tutto da solo. Renzi ha dato solo una piccola spintarella, è come se avesse fatto crollare una montagna tirando un sasso.
Ora ci prova Bersani a contrapporsi al "nuovo corso" renziano. E lo fa con un attacco che non è del tutto infondato. Renzi ha prestato il fianco, accettando di cenare con il gota finanziario. Ma probabilmente Bersani non si rende conto, che attaccandolo così pesantemente, lo rende un martire. Ho come l'impressione che dopo D'Alema saranno molti i vecchi dirigenti Pd a farsi male con le proprie mani.
Pd, Bersani all’attacco di Renzi:
“Bisogna rottamare la rottamazione”
(www.lastampa.it)
"Pier Luigi Bersani è tornato ad assicurare che il Pd si rinnoverà e non perché lo ha chiesto Matteo Renzi.
...
«Dunque», ha proseguito, «spero che la rottamazione venga rottamata».
«Io credo che qualcuno che ha base alle Cayman non dovrebbe permettersi e di dare consigli. Non lo dico per Renzi ma in generale: l’Italia non si compra a pezzi» ha proseguito il leader del Pd commentando la cena tra il sindaco di Firenze ed esponenti della finanza lombarda. Banditi?«Banditi tra virgolette, certa finanza non è trasparente». «Non lo dico per Renzi - sostiene il segretario Pd - ma abbiamo già dato: se si pensa in giro per il mondo che l’Italia è un paese talmente indebolito da poterselo comprare a poco prezzo si sbagliano».
L’attacco a certa finanza arriva da Bersani dopo l’invito a concentrare le primarie sui programmi: «Sarà meglio discutere sul preciso che cosa fare, andiamo sul preciso perché di pillole generiche ne abbiamo avute già troppe e consiglio di stare attenti da quello che viene da alcuni centri finanziari»."
Anche se Renzi perderà le primarie, ed è abbastanza probabile, ha aperto profonde ferite in quel partito. E purtroppo lo sta facendo in un periodo in cui il Pd dovrebbe invece cercare la massima unità d'intenti, perché la coalizione guidata dal Pd ha buone probabilità di vittoria.
«Io credo che qualcuno che ha base alle Cayman non dovrebbe permettersi e di dare consigli. Non lo dico per Renzi ma in generale: l’Italia non si compra a pezzi» ha proseguito il leader del Pd commentando la cena tra il sindaco di Firenze ed esponenti della finanza lombarda. Banditi?«Banditi tra virgolette, certa finanza non è trasparente». «Non lo dico per Renzi - sostiene il segretario Pd - ma abbiamo già dato: se si pensa in giro per il mondo che l’Italia è un paese talmente indebolito da poterselo comprare a poco prezzo si sbagliano».
L’attacco a certa finanza arriva da Bersani dopo l’invito a concentrare le primarie sui programmi: «Sarà meglio discutere sul preciso che cosa fare, andiamo sul preciso perché di pillole generiche ne abbiamo avute già troppe e consiglio di stare attenti da quello che viene da alcuni centri finanziari»."
Anche se Renzi perderà le primarie, ed è abbastanza probabile, ha aperto profonde ferite in quel partito. E purtroppo lo sta facendo in un periodo in cui il Pd dovrebbe invece cercare la massima unità d'intenti, perché la coalizione guidata dal Pd ha buone probabilità di vittoria.
Sempre Grillo permettendo. La Swg lo accredita ormai al 21% come secondo partito, con un già discreto distacco dal Pdl (o ex Pdl). Se continua con questa progressione, di circa un punto percentuale al mese, si mette male anche per la coalizione Pd-Sel. L'M5s era infatti al 15% a giugno, e se oggi è al 21% ha guadagnato 6 punti in 5 mesi.
Il conto è presto fatto, mancano cinque o sei mesi alle elezioni nazionali parlamentari. Significa che l'M5s può raggiungere il 25-26%. Con una forza del genere non potrà vincere le elezioni, ma sicuramente potrà rendere impossibile la vittoria alla sinistra, che sarà obbligata ad un altro governo con ciò che resterà e sarà il nuovo Pdl.
Se poi Renzi avrà un buon risultato alle primarie, si formerà una pericolosa super corrente renziana. Quasi un partito dentro a un partito, che se dovesse arrivare allo scontro con i vecchi notabili Pd, potrebbe diventare un vero partito. Ricreando di fatto una specie di Margherita o PP con un'anima a metà fra il democristiano e il berlusconismo.
Avrà come simbolo la ruota della fortuna?
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