sabato 27 ottobre 2012

Silvio partecipa al No-Monti Day da Villa Gernetto



Se interpreto bene quelli che sono i pensieri del Cavaliere, la condanna per evasione fa saltare un patto che era stato stipulato al momento delle sue dimissioni da premier. Non è detto che questo patto sia esistito davvero, esisteva comunque nella sua testa. Il patto prevedeva evidentemente una tregua politica, compresa una tregua sui vari processi in corso: Berlusconi lasciava il governo, in cambio di una non belligeranza istituzionale totale.

Quindi oggi, il Cavaliere non solo se la prende con la magistratura, ma anche con  Monti e il governo dei tecnici. Minaccia addirittura di lasciare il governo, in quanto essendosi rotto il patto, non ha più il dovere di sostenerlo. Oltretutto un governo che non ha dato nessun vantaggio a chi lo ha sostenuto, e al Pdl soprattutto.

Queste le considerazioni sul governo tecnico:

"«Il governo dei tecnici ha introdotto misure che portano l'economia in una spirale recessiva».
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«Nei prossimi giorni decideremo con i vertici del mio partito se togliere la fiducia al governo o, vista la vicinanza con la fine della legislatura, se lasciargli finire il mandato. Dobbiamo mettere sui diversi piatti della bilancia, da un lato il fatto che le iniziative di governo ci portano a una spirale recessiva e dall'altro il fatto che con la sfiducia al governo si avrebbe una situazione interpretata in una certa maniera dal mondo della finanza»"

(www.corriere.it)

Il programma si prefigge di cancellare l'opera di Monti:

"«Abrogazione dell'Imu e impegno»
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«Non si deve mai più aumentare la pressione fiscale», aggiungendo che «c'è una estorsione fiscale che fa parte di un regime di polizia tributaria»
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«Si sta tutti male, gli italiani sono spaventati dalle tasse elevate, dai blitz della Guardia di finanza, da questo sistema violento di trattamento dei contribuenti. Hanno paura a spendere, non consumano quanto consumavano prima»
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«si deve porre fine a questa situazione, e lo si fa cambiando totalmente la politica imposta all'Italia dalla Merkel»

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«A Roma la Cassazione mi ha assolto con formula piena sulla stessa materia. Come mai non si è tenuto conto di questo? Forse il giudice Davossa è molto prevenuto contro di me. O forse in tutto questo si devono trovare delle spiegazioni di natura politica»"

Si tratta di cose già sostenute dal Cavaliere in altre occasioni. Dichiarazioni anti austerità, anti euro, anti tedesche. Sono probabilmente conclusioni a cui Berlusconi (con Brunetta) è giunto da tempo, ma che probabilmente non sono condivise dal resto del partito, dove molti invece condividono le politiche montiane.

A pochi mesi dalle elezioni, il Cavaliere rimescola le carte e rischia e provocare molti problemi al governo Monti. E questo non sarebbe un grave problema, se non rischiasse anche di provocare nuovi problemi all'economia italiana. Un'eventuale crisi politica farebbe tornare nell'occhio del ciclone l'Italia. Per questo motivo, probabilmente le minacce del Cavaliere rimarranno sulla carta (e nelle registrazioni): non gli sarebbe di nessun vantaggio elettorale una nuova crisi dello spread.

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