venerdì 22 febbraio 2013

Meno due


Comincia l'avvicinamento ravvicinato della nave Italia verso il porto delle elezioni, e l'incertezza si riflette sui mercati, anche se c'è dell'altro. L'economia dell'eurozona è veramente in una situazione critica:

"... oggi è stato pubblicato l’ennesimo dato negativo riguardante la condizione dell’economia dell’Eurozona. L’indice dei direttori acquisti di imprese manifatturiere e di servizi, infatti, mostra un ulteriore deterioramento anche nel mese di febbraio, oltre a confermare la severa sofferenza della Francia.
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Impulsi di crescita, in Eurozona, vengono ormai quasi esclusivamente dalla domanda estera. La Germania si mantiene in espansione, sia a livello manifatturiero che dei servizi, grazie soprattutto alla ripresa cinese ed alla stabile fonte di domanda rappresentata dagli Stati Uniti. La Francia, per contro, mostra una impressionante caduta nei livelli di attività, soprattutto nei servizi. Il presidente François Hollande si dibatte tra proclami solenni e le grida di dolore di settori produttivi che stanno letteralmente colando a picco.
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Domani la Commissione europea presenterà le proprie previsioni aggiornate su crescita e finanza pubblica. La certezza è quella di sforamenti, anche ampi, nei target di consolidamento fiscale, a causa di previsioni di crescita rivelatesi ridicolmente inattendibili. Si pone quindi un problema di credibilità di politica economica.
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... si ipotizza che il rinvio del consolidamento fiscale possa avvenire solo dietro assunzione di impegni dettagliati e predeterminati alla correzione nel 2014 con un vera e propria tabella di marcia, magari spinta al punto da rasentare improbabili automatismi. Al mercato potrebbe bastare, almeno per ora, ma il danno resta: quando ci si impegna a tagli di questa entità, al punto da affondare un intero continente, e poi si stacca il piede dall’acceleratore perché ci si è accorti che sta accadendo l’apocalisse, qualche sospetto di insipienza potenzialmente letale dei policymaker tende a cogliere chi sui mercati opera.

In altri termini: bene Mario Draghi e la Bce, che ci hanno permesso di comprare tempo, ma ora stiamo lentamente tornando al punto di partenza: troppo ampia è la discrepanza tra entusiasmo dei mercati finanziari (ubriacati di liquidità) ed una realtà fatta di dati macro in costante deterioramento.
Proseguendo su questa tendenza, arriverà fatalmente il giorno in cui i mercati si volgeranno a Berlino, chiedendo lumi e direzione di marcia. Ma da Berlino, se saremo fortunati, arriveranno solo balbettii e temporeggiamenti, in attesa delle fatidiche elezioni di settembre.

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In quel caso i mercati, prima di tornare a votare coi piedi, andrebbero a bussare all’Eurotower a Francoforte, chiedendo lumi all’uomo che ha sinora evitato il peggio. In caso Draghi non sapesse che pesci prendere, o avesse le mani legate dietro la schiena dai veti elettorali tedeschi, torneremmo nel gorgo infernale.
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Nel frattempo, può essere utile osservare quanto ha sinora fatto la Bce per il nostro paese. L’istituto di emissione, infatti, ha in pancia titoli di stato italiani per circa cento miliardi di euro, acquistati nell’ambito del defunto Securities Markets Program (SMP), cioè comprati sul mercato secondario di titoli di stato per calmierare la tendenza all’allargamento degli spread.
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Solo in un secondo momento, quando ai tedeschi entrò finalmente nel cranio che far uscire la Grecia sarebbe equivalso ad un suicidio di massa ..., a Draghi sono state sciolte le mani da dietro la schiena ed è arrivato il famoso “whatever it takes“, gli spread sono precipitati “a gratis”, cioè senza sparare un colpo, ed abbiamo iniziato a respirare, come confermano del resto le inenarrabili idiozie che ascoltiamo quotidianamente nella campagna elettorale italiana ..."


Fra pochi giorni il risveglio nella triste realtà europea. In questo mese ci siamo distratti e divertiti con i nostrani cabarettisti politici: le battute (anche volgari) e lo spettacolo di Berlusconi, i paragoni impossibili di Bersani, le arringhe spettacolari di Grillo (l'ultima, forse la più grandiosa, oggi a Roma), l'arroganza impacciata di Monti, la timidezza aggressiva di Ingroia, le promesse, le panzane incredibili, le lettere della campagna con la gente che andava in posta a riscuotere il rimborso Imu... Rimpiangeremo tutto questo, quando magari lunedì 25 ci ritroveremo con un Parlamento senza maggioranza, e lo spread che sale a razzo.

Non pensiamoci, distraiamoci ancora per un po'. Vediamo cosa ci propone un immaginario quotidiano con simpatie bunga-bunghesche.

Sulla Gazzetta del nord-Destro, sono stati pubblicate fresche notizie riguardo le alleanze per il prossimo venturo conclave. Si tratta di notizie provenienti da fonti amiche della redazione, e quindi con un occhio di riguardo per le idee del direttore, grande sostenitore del Cardinale di Monza e Brianza:

"Novità interessante dal Conclave. Youtrend ci porta a conoscenza dei conteggi di Madre Gilda Sleri (lontana parente delcronometrista ufficiale del Giro d’Italia).

Cardinale di Piacenza: 33,5 cardinali
Cardinale di Monza e Brianza: 32 cardinali
Camerlengo di Genova: 19 cardinali
Cardinale di Milano: 10,6 cardinali
Inquisitore del Sant’Uffizio di Palermo: 3,2 cardinali

Con questi conteggi probabilmente sarebbe il caos, il Conclave non riuscirebbe ad eleggere il nuovo Papa. Alla Camera papale il Cardinale di Piacenza avrebbe una buona maggioranza, ma al Senato, nemmeno un accordo tra il Cardinale di Piacenza e quello di Milano potrebbe bastare."


Anche la pagina sportiva della Gazzetta del nord-Destro risente molto delle idee del direttore, che è tifoso della squadra Saxo Bank. Non sappiamo se questi risultati della corsa siano reali o piuttosto frutto dei sogni proibiti di tifoso, del direttore:

"...parliamo delle corse ciclistiche notturne, che si svolgono al calar del sole; vi avevano detto che erano state interrotte nel 1904? Balle. Si corrono tuttora e coinvolgono tutti i principali protagonisti.

Oggi vi proponiamo i risultati dell’ultima tappa del Giro d’Italia.

Avevamo ricevuto un resoconto generico, subito pubblicato in un post precedente, ma ora abbiamo una conferma, con annessa integrazione, questa notte, da altra fonte (che ringraziamo).

I risultati cronometrati da un famoso istituto EUROpeo sono i seguenti:

Nibali 29,3
Froome 3,1
Altri Gregari 0,6
ASTANA 33

Contador 22,1
Basso 5,7
Cunego 2,7
Scarponi 1,9
Pozzovivo 0,9
Altri Gregari 0,6
SAXO BANK 33,9

Stando a quanto riferito, Contador otterrebbe risultati di gran lunga inferiori a Nibali, ma riuscirebbe a recuperare grazie ai compagni di squadra. Basso, l’asso del nord, otterrebbe discreti riscontri, così come Cunego che è come un fratello per Contador. Non tralasciamo la buona performance di Scarponi autore di un paio di scatti sul lato destro della carreggiata; in ultimo, Pozzovivo è autore di discrete performance nelle tappe del Sud.

All’interno del team Cannondale Nibali viaggia intorno ai 30 ma non riceverebbe molto appoggio da Froome, che dopo aver perso male la contesa per avere i gradi di capitano ha visto le sue prestazioni calare molto.

Non abbiamo notizie certe sugli altri corridori, ci hanno solamente raccontato di Andreas Kloeden. L’attempato ciclista tedesco, che corre con i gradi di capitano in un team di secondo livello, sarebbe sui 7,5. Purtroppo non abbiamo notizie della rivelazione dell’anno,Peter Sagan."

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